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 2010  dicembre 10 Venerdì calendario

TUTTE LE PROMESSE

Del CAV. PER VANITY.IT -

• «Venderò la Fininvest. Non sarà facile trovare un compratore» (il 23 novembre 1994). Attualmente Silvio Berlusconi possiede il 61% dell’azienda attraverso cinque delle otto holding che la controllano, più una quota personale del 2,06%.

• «Tutti pagheranno meno tasse, l’aliquota sarà unica e i poveri saranno esentati» (durante la campagna elettorale del 1994). Seguendo i consigli di Antonio Martino, Berlusconi promise la flax tax, ovvero un’aliquota unica al 33% per tutti i contribuenti. Giulio Tremonti, allora candidato dei pattisti di Segni, lo stroncò: «Miracolismo finanziario». Berlusconi poi salì al governo, Tremonti, passato a Forza Italia, divenne ministro delle Finanze, Martino fu mandato alla Farnesina e l’aliquota unica non fu mai realizzata.

• L’8 maggio 2001, una settimana prima del voto, Berlusconi sottoscisse nella trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa un contratto con gli italiani in cinque punti:
1. Abbattimento della pressione fiscale con il passaggio a un sistema a due aliquote. Prevedeva l’esenzione totale per i redditi fino a 22 milioni di lire annui (11.362 euro); riduzione al 23% dell’aliquota per i redditi fino a 200 milioni (103.291 euro); riduzione al 33% dell’aliquota per i redditi sopra i 200 milioni; abolizione della tassa di successione e della tassa sulle donazioni.
2. Diminuzione della criminalità. Con il “Piano per la difesa dei cittadini e la prevenzione dei crimini” sarebbe stato creato il «poliziotto, carabiniere o vigile di quartiere nelle città, col risultato di una forte riduzione del numero dei reati rispetto agli attuali tre milioni».
3. Innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione di lire al mese (ovvero 516 euro).
4. «Dimezzamento dell’attuale tasso di disoccupazione con la creazione di almeno 1 milione e mezzo di posti di lavoro».
5. Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal “Piano decennale per le Grandi Opere”.

Berlusconi si impegnava a non presentarsi alle successive elezioni se non avesse realizzato almeno quattro dei cinque punti del contratto. Alla fine della legislatura il politologo Luca Ricolfi, considerato vicino al centro-sinistra, ha calcolato, nel suo saggio Tempo scaduto, che il contratto era stato rispettato per il 60%. In particolare:
1. La riduzioni a due aliquote non è stata realizzata, ma è stato attuato un sistema a quattro aliquote: al 23% fino a 25mila euro, 33% da 26mila a 33.500 euro, 39% oltre 33.500 euro e 43% sopra i 100mila euro. Le tasse sulla successione e sulle donazioni sono state abolite.
2. Il progetto del poliziotto di quartiere è partito nel 2002 in forma sperimentale in 28 Province per poi estendersi, dopo un anno, su tutto il territorio nazionale. Secondo il piano, erano destinati all’iniziativa quasi 6 mila tra poliziotti e carabinieri. Per la Corte dei Conti dopo cinque anni ne sono entrati in servizio 3.700, dopo sette anni 3.900 (2.274 poliziotti e 1.620 carabinieri). In totale sono stati investiti quasi 500 milioni di euro, l’ultimo stanziamento risale alla Finanziaria del 2005. Milano e Roma le uniche due città in cui i pattugliamenti sono partiti davvero.
Mentre nel 2001 i reati denunciati dalle forze dell’ordine all’autorità giudiziaria erano 2.163.826, nel 2005 sono stati 2.417.716, quindi in aumento.
3. Secondo i dati Uil, nel 2001 gli anziani che ricevevano meno di un milione al mese di pensione erano 5.901.244. Con la Finanziaria 2001 sono state portate a 516 euro le cosiddette pensioni minime per 1,8 milioni di anziani (furono aumentate solo a chi aveva più di settant’anni e con reddito cumulato di coppia non superiore a 6.800 euro annuo).
4. Nel 2001 il tasso di disoccupazione era al 9,9%, nel 2006 è sceso al 7,1% (per essere dimezzato sarebbe dovuto arrivare al 4,95%).
Posti di lavoro: secondo i dati del Sole 24 Ore, a gennaio 2006 gli occupati erano 1.074.000 in più rispetto al secondo trimestre 2001 (343.000 frutto della regolarizzazione del sommerso degli immigrati ammessi alla sanatoria).
5. Cantieri: secondo i dati del ministero delle Infrastrutture, considerando i cantieri aperti fino a gennaio 2006, è stato raggiunto il 21,4% degli investimenti previsti dal “Piano decennale per le Grandi Opere”. Secondo l’allora ministro delle Infrastrutture Piero Lunardi si arriverebbe al 45% contando anche le opere affidate ma non ancora partite nel 2006.

• «Questa volta si fa, lo garantisco» (parlando del ponte sullo stretto di Messina, il 7 giugno 2001. Lo stesso giorno il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi annunciò che i lavori sarebbero cominciati entro la fine del 2004 e che per il 2010 auto e treni sarebbero transitati su «un nastro d’acciaio lungo quasi 3.700 metri, sospeso a 64 metri d’altezza dal pelo dell’acqua, retto da due torri alte 380 metri»). L’ultimo piano del governo, preparato dal ministro Altero Matteoli, doveva essere presentato il 20 dicembre 2010 (ora è in forse a causa della crisi politica), i lavori sarebbero dovuti cominciare nell’estate 2011 per terminare nel 2017.

• «Non comprerò Nesta perché costa troppo. Non è davvero il momento delle spese folli» (il 23 agosto 2002 al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini).
Il trasferimento del difensore Alessandro Nesta dalla Lazio al Milan venne ufficializzato il 31 agosto 2002. Costo dell’operazione 30,2 milioni di euro.

• «Sì, avete capito bene, aboliremo l’Ici» (il 3 aprile 2006, durante l’ultimo confronto televisivo con Romano Prodi, che vincerà poi le elezioni).

• «Aboliremo l’Ici entro i primi cento giorni di governo» (durante la campagna elettorale del 2008).
L’Ici (la tassa comunale sulla prima casa) fu abolita in un Consiglio dei ministri straordinario che si tenne a Napoli il 21 maggio 2008. La perdita di gettito dei Comuni (1,7 miliardi) è stato poi compensata con altri trasferimenti.

• «Ripuliremo Napoli dalla spazzatura entro i primi cento giorni di governo» (durante la campagna elettorale del 2008).
Cinquantotto giorni dopo il primo Consiglio dei ministri a Napoli, il 18 luglio, Berlusconi dichiarò: «I rifiuti sono spariti, È finita l’emergenza». Il direttore del Mattino Mario Orfeo, per verificare la verità dell’assunto, mise un suo giornalista (Pietro Treccagnoli) su un elicottero e gli fece sorvolare il centro abitato. I cumuli d’immondizia erano effettivamente spariti da Napoli, ma erano ancora presenti in molti punti della provincia e della regione. Il risultato fu ottenuto nominando Guido Bertolaso sottosegretario con delega all’emergenza rifiuti, militarizzando le zone destinate a ospitare discariche e termovalorizzatori e promettendo pene severissime per chi avesse impedito i lavori. Furono poi riattivate le due discariche di Savignano Irpino (Avellino) e di Sant’Arcangelo Trimonti (Benevento), fu evitata la chiusura di Macchia soprana e ristabiliti i viaggi in Germania (cinque treni a settimana, ciascuno con mille tonnellate di rifiuti). Infine, arrivò l’aiuto di Piemonte, Lombardia, Puglia e Veneto.

• «L’offerta di Air France-Klm per Alitalia è irricevibile. Non permetterò che la compagnia di bandiera sia svenduta così. Spero che si facciano avanti imprenditori italiani con un minimo di orgoglio» (il 19 marzo 2008).
Dopo essere intervenuto più volte in campagna elettorale sulla tentata vendita di Alitalia ad Air France, una volta al governo Berlusconi incaricò l’amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera, di preparare un piano industriale e mettere inisieme una cordata di imprenditori. Passera mise insieme intorno a una società detta Cai (Compagnia Aerea Italiana) 16 imprenditori pronti a sborsare complessivamente un miliardo. Il governo intanto modificò con un decretò la legge Marzano per sospendere per sei mesi la legge antitrust, attenuando le garanzie per azionisti e creditori, rendendo possibile la vendita della parte buona di Alitalia salvando gli aquirenti da futuri ricorsi. La nuova compagnia nasce il 26 agosto 2008.

• «Basta condoni. Ora punteremo su un maggiore contrasto all’evasione e all’elusione fiscale» (il 31 marzo 2008). Nel luglio 2009 è stato approvato un emendamento al decreto anticrisi che prevede un aliquota fissa del 5% per regolarizzare le attività «finanziarie e patrimoniali» svolte all’estero e non dichiarate. Lo scudo fiscale è entrato in vigore il 15 settembre.

• «Vogliamo ridurre la pressione fiscale sotto il 40% del Pil nei prossimi anni» (il 2 aprile 2008). Pochi mesi dopo, nel Dpef, il Documento di programmazione economico-finanziaria, è scritto che non ci sarà nessun abbassamento per i prossimi quattro anni.

• «Aboliremo il bollo per auto, moto e motorini entro la metà della prossima legislatura» (alla trasmissione televisiva Matrix l’11 aprile 2008). Il bollo non è stato mai abolito.

• «Il primo Consiglio dei ministri introdurrà il bonus di mille euro per i nuovi nati» (il 15 aprile 2008). Durante il Consiglio dei ministri del 21 maggio il cosiddetto bonus bebè non è stato discusso. L’agevolazione è entrata in vigore nel febbario 2009 come fondo perduto fino a un massimo di 1.000 euro. A gennaio 2010 si è trasformato in un prestito (fino a 5mila euro), rimborsabile in massimo cinque anni destinato a chi ha figli appena nati o adottati nel 2009, 2010 e 2011.

• «L’abolizione delle Province è parte del mio programma» (l’11 dicembre 2008). In particolare, nel programma elettorale del Pdl è scritto: «Il nostro impegno sarà all’opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e perciò comprimibile. A partire dal costo della politica e dell’apparato burocratico ad esempio delle Province inutili». Il decreto legge sulla manovra finanziaria 2011-2013, varato il 26 maggio 2010, prevedeva i tagli delle Provincie con meno di 220 mila abitanti. Ne sarebbero state eliminate 14. Dopo forti polemiche, il provvedimento è stato accantonato. Il 20 ottobre poi il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha chiarito: «Il governo non ha nessuna intenzione di appoggiare proposte che cancellino le Province».

• «Le prometto, tornerà a vedere Forum» (il 10 aprile 2009, consolando una signora anziana tra le macerie dell’Aquila). «Già molte persone hanno offerto le proprie case per aiutare gli sfollati del terremoto, e anche io farò quello che potrò offrendo delle mie case. Il governo farà di tutto per allocare in situazioni degne le persone senza tenerle in tende o costruendo baraccopoli o roulotte che sono cose precarie e drammatiche per i cittadini, i giovani e gli anziani» (il 10 aprile 2009).
Il 15 settembre 2009 Berlusconi ha consegnato le prime case alle famiglie sfollate di Onna, città simbolo del terremoto che la notte del 6 aprile 2009 ha distrutto L’Aquila e dintorni. Sono 93 unità abitative, pagate 5,2 milioni di euro pagati dalla Croce Rossa. A distanta di un anno dal sisma la situazione dei 67 mila sfollati è la seguente: 4.315 persone nelle strutture alberghiere, 622 sono ospitate nella scuola sottufficiali della Guardia di Finanza di Coppito, 15 mila alloggiano nei 4.449 appartamenti del piano Case, altre 3.535 famiglie occupano i Moduli abitativi provvisori (Map) costruiti a L’Aquila (1273) e nei Comuni del cratere (2.262). La maggioranza, 27.316 persone, sta usufruendo, invece, del contributo di autonoma sistemazione ovvero la possibilità di provvedere autonomamente a un nuovo alloggio, contando su un contributo statale che può arrivare fino a 700 euro al mese, a seconda della composizione del nucleo familiare.

• «Sconfiggerò la mafia entro la fine della legislatura» (il 24 dicembre 2009). Come ricordato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni nella trasmissione Vieni via con me, in due anni di governo sono stati catturati 28 superlatitanti e 6.700 mafiosi e sono stati sequestrati beni per 18 miliardi di euro.

• «Vogliamo anche vincere il cancro che colpisce ogni anno 250mila italiani e che riguarda quasi due milioni di nostri cittadini. Dobbiamo affrontare questi tre anni forti di un pieno mandato» (il 21 marzo 2010 in Piazza San Giovanni a Roma, alla manifestazione del Pdl prima delle elezioni Regionali). La settimana scorsa l’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha protestato perché la nuova legge di stabilità prevede un taglio da di 300 milioni su 400 per le organizzazioni no profit. All’Airc andrebbero così 15 milioni di euro contro i 60 dell’ultimo anno.

• «Riteniamo che in dieci giorni la situazione a Napoli possa essere portata nella norma senza che dalla discarica di Terzigno possano verificarsi uscite di odori e di miasmi» (il 22 ottobre 2010). Per risolvere la nuova emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso ha ottenuto poteri speciali e Tremonti ha messo a disposizione 14 milioni di risarcimento. Immagini e testimonianze dei giornalisti hanno dimostratro che alla fine del decimo giorno Napoli era ancora sommersa da cumuli di immondizia.