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 2010  dicembre 08 Mercoledì calendario

Sondaggio, per 7 lettori su 10 gli stranieri sono un problema - Non hanno dubbi i lettori del Giornale

Sondaggio, per 7 lettori su 10 gli stranieri sono un problema - Non hanno dubbi i lettori del Giornale.it . Il risultato del sondag­gio dice che il 75% ritiene un pro­blema gli stranieri presenti in Ita­lia. Perché delinquono, per le leggi poco o male applicate dalla magi­stratura, per ragioni di identità cul­turale. Mentre il 25% dei votanti, circa quattromila, sostiene che gli immigrati siano una risorsa per il Paese: come forza lavoro e arricchi­mento sociale, se ben gestiti e aiu­tati nell’integrazione. Il fronte di chi è convinto gli stranie­ri rappresentino un problema re­sta ampio. Autonomista ne fa una questione di confronto con l’este­ro: «Considero l’immigrazione una risorsa se gestita seriamente come in Australia dove gli ingressi annuali sono legati al bisogno o meno di figure professionali e di manodopera. In Europa l’immigra­zione è subìta e stimolata da forze sovranazionali, i nuovi schiavisti». Secondo Killkoms il difetto sta nel­l’applicazione delle leggi: «Gli im­migrati si orientano verso l’Italia perché più che una carenza di leg­gi in materia vi è una pessima, di­scutibile applicazione delle stes­se ». Mentre Alessandro Bettoni af­fronta il caso dal punto di vista dei controlli: «Se vogliamo dare loro una vera speranza e se vogliamo non avere immigrati delinquenti lo Stato, le Regioni, i Comuni devo­no regolare i flussi. Quando vanno al di là dei flussi quelli che non so­no in regola vanno mandati indie­tro a casa loro». I lettori si informano e citano i dati. Valeriobio64 li usa per un’equazio­ne: «Credo non si debba generaliz­zare. Comunque se gli immigrati sono il 6-7% della popolazione e i loro reati arrivano al 40% del totale qualche differenza c’è e qualche problemino lo causano». Anche wilegio si appoggia alle cifre. «Co­me si può parlare di ’risorse’ in un Paese con un tasso di disoccupa­zione superiore al 10% - spiega - . Lo saranno per gli industriali che possono sottopagarli, per chi li tie­ne in condizioni di semi-schiavitù, per i coltivatori del Sud e per altri disonesti... Ma per noi? Per noi co­muni cittadini sono una concor­renza sleale di manodopera clan­destina ». Pasquale Esposito, italiano emigra­to in Germania, si stupisce del di­battito nel nostro Paese: «In Italia c’è una brutta abitudine. Se uno vuole buttare fuori un criminale straniero viene insultato come raz­zista, mentre negli altri Paesi euro­pei puoi essere espulso e nessuno ci trova niente di male specialmen­te se sei un criminale ». Mentre Ran­dom64 punta il dito contro l’Ue: «La questione è semplice. Abbia­mo e abbiamo avuto a che fare con un’immigrazione (clandestina) selvaggia, da Paesi depressi grazie all’Europa». Ma anche tra chi si è schierato dal­la parte degli immigrati visti come una risorsa molti mettono dei pa­letti. La sintesi è di Gianniverde: «Chi viene a lavorare è ben accetto, chi invece viene a delinquere fuori dalle scatole alla prima infrazio­ne ». Anche Cadlonia fissa dei limi­ti: «Gli stranieri residenti in Italia regolarmente sono persone con le stesse dignità degli italiani. Se però sbagliano o delinquono devono poter essere espulsi». Rightwing lancia un messaggio positivo: «La risorsa prevale sul problema se la società italiana, nel suo comples­so, ritrova la sua identità». Roberto C, invece, sta dalla parte degli stra­nieri: «Sfruttare il bisogno e la vo­glia di queste persone di lavorare, usare il loro lavoro e poi pretende­re dallo Stato che nelle poche ore di libertà debbano vivere nel terro­re dell’espulsione, non riesco pro­prio a giustificarlo».