Roberto Bonizzi, il Giornale 8/12/2010, pagina 14, 8 dicembre 2010
Sondaggio, per 7 lettori su 10 gli stranieri sono un problema - Non hanno dubbi i lettori del Giornale
Sondaggio, per 7 lettori su 10 gli stranieri sono un problema - Non hanno dubbi i lettori del Giornale.it . Il risultato del sondaggio dice che il 75% ritiene un problema gli stranieri presenti in Italia. Perché delinquono, per le leggi poco o male applicate dalla magistratura, per ragioni di identità culturale. Mentre il 25% dei votanti, circa quattromila, sostiene che gli immigrati siano una risorsa per il Paese: come forza lavoro e arricchimento sociale, se ben gestiti e aiutati nell’integrazione. Il fronte di chi è convinto gli stranieri rappresentino un problema resta ampio. Autonomista ne fa una questione di confronto con l’estero: «Considero l’immigrazione una risorsa se gestita seriamente come in Australia dove gli ingressi annuali sono legati al bisogno o meno di figure professionali e di manodopera. In Europa l’immigrazione è subìta e stimolata da forze sovranazionali, i nuovi schiavisti». Secondo Killkoms il difetto sta nell’applicazione delle leggi: «Gli immigrati si orientano verso l’Italia perché più che una carenza di leggi in materia vi è una pessima, discutibile applicazione delle stesse ». Mentre Alessandro Bettoni affronta il caso dal punto di vista dei controlli: «Se vogliamo dare loro una vera speranza e se vogliamo non avere immigrati delinquenti lo Stato, le Regioni, i Comuni devono regolare i flussi. Quando vanno al di là dei flussi quelli che non sono in regola vanno mandati indietro a casa loro». I lettori si informano e citano i dati. Valeriobio64 li usa per un’equazione: «Credo non si debba generalizzare. Comunque se gli immigrati sono il 6-7% della popolazione e i loro reati arrivano al 40% del totale qualche differenza c’è e qualche problemino lo causano». Anche wilegio si appoggia alle cifre. «Come si può parlare di ’risorse’ in un Paese con un tasso di disoccupazione superiore al 10% - spiega - . Lo saranno per gli industriali che possono sottopagarli, per chi li tiene in condizioni di semi-schiavitù, per i coltivatori del Sud e per altri disonesti... Ma per noi? Per noi comuni cittadini sono una concorrenza sleale di manodopera clandestina ». Pasquale Esposito, italiano emigrato in Germania, si stupisce del dibattito nel nostro Paese: «In Italia c’è una brutta abitudine. Se uno vuole buttare fuori un criminale straniero viene insultato come razzista, mentre negli altri Paesi europei puoi essere espulso e nessuno ci trova niente di male specialmente se sei un criminale ». Mentre Random64 punta il dito contro l’Ue: «La questione è semplice. Abbiamo e abbiamo avuto a che fare con un’immigrazione (clandestina) selvaggia, da Paesi depressi grazie all’Europa». Ma anche tra chi si è schierato dalla parte degli immigrati visti come una risorsa molti mettono dei paletti. La sintesi è di Gianniverde: «Chi viene a lavorare è ben accetto, chi invece viene a delinquere fuori dalle scatole alla prima infrazione ». Anche Cadlonia fissa dei limiti: «Gli stranieri residenti in Italia regolarmente sono persone con le stesse dignità degli italiani. Se però sbagliano o delinquono devono poter essere espulsi». Rightwing lancia un messaggio positivo: «La risorsa prevale sul problema se la società italiana, nel suo complesso, ritrova la sua identità». Roberto C, invece, sta dalla parte degli stranieri: «Sfruttare il bisogno e la voglia di queste persone di lavorare, usare il loro lavoro e poi pretendere dallo Stato che nelle poche ore di libertà debbano vivere nel terrore dell’espulsione, non riesco proprio a giustificarlo».