Stefano Vecchia, Avvenire pag. 5 07/12/2010, 7 dicembre 2010
IL RAPPORTO SULLA BLASFEMIA: «SONO 34 LE VITTIME DI ESECUZIONI EXTRAGIUDIZIARIE»
«Asia Bibi non è la prima donna condannata per il reato di blasfemia e nemmeno la prima a subire una chiara violazione dei diritti umani». Secondo l’ultimo rapporto della Commissione giustizia e Pace della Conferenza episcopale cattolica del Pakistan, sono in tutto 38 le donne finora accusate di blasfemia, 22 musulmane, 14 cristiane, una indù e una appartenente alla setta islamica degli Ahmadiya, perseguitata in Pakistan. Due sono al momento in detenzione: Asia Bibi e Riqqiya Bibi, moglie di Munir Masih, accusato e condannato a 25 anni di carcere per oltraggio al Corano e liberato su cauzione lo scorso 27 novembre. La stessa Riqqiya è in attesa di scarcerazione. Una prigionia che pone comunque a rischio la vita delle prigioniere. Come conferma il Rapporto, sono almeno 34 gli accusati di blasfemia, di cui 16 cristiani, gli uccisi in esecuzioni extragiudiziarie. Attualmente sono 130 le persone in carcere per questo reato nelle diverse prigioni del Punjab, la provincia più popolosa e più ricca del paese, fino a tempi non lontani relativamente poco interessata da integralismo religioso e violenze anticristiane. Di questi, 64 sono stati condannati (12 alla pena capitale), mentre 52 sono ancora sotto processo e degli altri non si conosce la sorte. Solo otto sono cristiani, i restanti 122 sono musulmani.