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 2010  dicembre 02 Giovedì calendario

DUE PENSIONI SU TRE SOTTO I MILLE EURO — A 15

anni dalla riforma Dini, appena il 5% delle pensioni Inps in pagamento (che sono in tutto 18,2 milioni) è stato calcolato in parte o in tutto col sistema «contributivo» introdotto dal primo gennaio 1996. Il 95% è stato invece liquidato col più vantaggioso sistema «retributivo», che si applica integralmente a tutti i lavoratori che avevano almeno 18 anni di contributi al momento della Dini. Il dato, contenuto nel Bilancio sociale dell’Inps presentato ieri, dimostra quanto sia lenta la transizione al contributivo, il meccanismo di calcolo che lega l’importo della pensione ai versamenti fatti e che dovrebbe garantire l’equilibrio finanziario del sistema previdenziale. Equilibrio che sarà il frutto di un deciso alleggerimento delle pensioni. Che si comincia a vedere in altri dati contenuti nello stesso rapporto. Così, prendendo le 344 mila pensioni liquidate nel 2009 ai lavoratori dipendenti, si vede che le 278 mila calcolate col retributivo hanno un importo medio di 987 euro al mese mentre le 61 mila calcolate col sistema «misto» (retributivo sui versamenti fino al 1995 e contributivo sui successivi) si aggirano sui 583 euro. Una così forte differenza spiegano però i tecnici dell’Inps è dovuta al fatto che mentre nelle pensioni retributive ci sono anche quelle di anzianità con almeno 35 anni di contributi, in quelle miste no perché al massimo possono esserci 30 anni di versamenti (17 prima del ’95 e 13 dopo). Col passare degli anni, aggiungono, quando anche nel misto finiranno pensioni con storia contributiva piena la differenza sarà minore e la perdita rispetto al retributivo oscillerà intorno al 10%. Molto più alta sarà la perdita per le pensioni tutte contributive, cioè per chi ha cominciato a lavorare nel 1996, ma qui bisognerà aspettare un paio di decenni.
Presentando il rapporto il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ha annunciato che entro la fine del 2011 tutte le domande per la pensione le altre prestazioni erogate potrebbero dover essere presentate esclusivamente on line, personalmente o attraverso i patronati. Obiettivo: velocizzare le pratiche. Il presidente e il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, hanno sottolineato anche i risultati ottenuti sul fronte delle pensioni di invalidità. Nel 2010 le domande sono diminuite del 20%, anche in seguito alle ripetute campagne di controlli su quelle vigenti per ridurre il fenomeno dei falsi invalidi. Infine, il rapporto mostra che su 13,9 milioni di pensionati Inps il 28,4% (3,9 milioni) prende un assegno inferiore a 500 euro al mese e il 62,6% (8,6 milioni) meno di mille euro.
Enrico Marro