Francesca Paci, La Stampa 16/11/2010, pagina 88, 16 novembre 2010
Domande e risposte: Viaggio alla Mecca Cosa rappresenta? Si è svolto ieri sul monte Arafat l’apice dell’hajj, il pellegrinaggio annuale alla Mecca che termina oggi: quanti musulmani italiani hanno partecipato? Dall’Italia sono partiti circa 3200 musulmani, il 99% dei quali stranieri con passaporto italiano o con regolare permesso di soggiorno
Domande e risposte: Viaggio alla Mecca Cosa rappresenta? Si è svolto ieri sul monte Arafat l’apice dell’hajj, il pellegrinaggio annuale alla Mecca che termina oggi: quanti musulmani italiani hanno partecipato? Dall’Italia sono partiti circa 3200 musulmani, il 99% dei quali stranieri con passaporto italiano o con regolare permesso di soggiorno. L’Arabia Saudita, che attraverso le sue ambasciate all’estero regolamenta l’afflusso di pellegrini provenienti da tutto il mondo, non pone limiti al numero di «visti hajj» concessi al nostro paese perché generalmente le richieste sono piuttosto limitate. L’anno scorso la cifra si aggirava intorno al migliaio. Cosa succede negli altri Paesi europei? Come l’Italia, l’Europa non ha tetto al numero di visti. Quest’anno dalla Francia sono partiti circa 30 mila pellegrini, 3 mila dall’Austria, 17 mila dalla Germania, oltre 25 mila dalla Gran Bretagna dove sono seguiti da un ufficio ad hoc del ministero degli esteri. Data la capienza limitata dei luoghi sacri e gli incidenti avvenuti in passato a causa della folla (nel 1990 morirono 1426 persone), Riad ha stabilito un limite per i paesi musulmani, soprattutto per quelli popolosi come l’Indonesia e il Pakistan dove viene concesso un visto ogni mille abitanti. Cos’è esattamente l’hajj? L’Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, è uno dei cinque pilastri dell’Islam che ogni credente è tenuto a rispettare almeno una volta nella vita. I riti previsti dal Corano durano cinque giorni e la data d’inizio, che cambia leggermente ogni volta, viene decisa dall’Alta Corte saudita in base al calendario lunare. Quest’anno, secondo le stime di Riad, hanno partecipato oltre due milione di pellegrini, un milione e 800mila dei quali provenienti dall’estero. Come si svolge l’hajj? La prima tappa è Mina, vicino alla Mecca, dove i pellegrini piantano le tende e fanno scorta d’acqua. La seconda è monte Arafat, luogo sacro in cui Maometto pronunciò l’ultimo discorso prima di morire. Segue la lapidazione di Satana nella valle di Mina, durante la quale vengono lanciati sassolini contro tre Steli che rappresentano il demonio. Oggi si celebra l’Eid al Adha, la festa del sacrificio che ricorda come Abramo fosse pronto a sacrificare il figlio Islam per obbedire a Dio (per l’occasione saranno sgozzati 12 milioni di agnelli solo in Arabia Saudita). L’Hajj si conclude alla Mecca con la circumambulazione intorno alla Kaaba, il cubo costruito al centro della moschea al Haram. Le donne possono partecipare all’hajj? Le musulmane rappresentano circa il 30% dei pellegrini, durante l’hajj indossano un semplice abito bianco e un velo su capo ma è vietato loro coprirsi il volto. Fino al compimento del quarantacinquesimo anno d’età possono partecipare solo se accompagnate da un parente in linea diretta (esclusi dunque zii e cugini). Le over 45 invece sono autorizzate a mettersi in marcia da sole. Un non musulmano è ammesso al pellegrinaggio? Assolutamente no. Le agenzie incaricate di organizzare il pellegrinaggio e procurare il visto - che in Italia sono circa una decina tra Roma, Milano, Brescia e l’Emilia Romagna - richiedono documentazione precisa: passaporto (con permesso di soggiorno se si tratta di stranieri residenti), vaccinazione contro la meningite e l’influenza, certificato di conversione all’islam nel caso di musulmani non di nascita. Per paesi come il Marocco che non hanno il corrispettivo dell’anagrafe è necessaria anche una lettera da parte dell’ambasciata. Qual è l’identikit del pellegrino musulmano tipo? Chi è stato più volte alla Mecca nei giorni del pellegrinaggio descrive una folla eterogenea di persone di ogni età tutte simili perché vestite con lo stesso «ihram», l’abito bianco senza cuciture. La differenza si nota però confrontando i paesi musulmani con quelli occidentali, da cui proviene la maggior parte dei giovani. Da quando è in vigore la politica dei visti limitati infatti, fedeli come quelli indonesiani hanno pochissime possibilità di partire e tendono a dare la precedenza ai più anziani che hanno meno tempo a disposizione. Tra i musulmani del nostro paese prevalgono quelli che non hanno la cittadinanza perché gli italiani (circa 70 mila tra naturalizzati e convertiti) sono generalmente medici, imprenditori, professionisti, categorie meno predisposte alla pratica rigorosa del credo. Quanto costa ai musulmani il quinto pilastro dell’Islam? Partendo dall’Italia il pacchetto pellegrinaggio varia dai 2300 ai 3300 euro, almeno due mesi e mezzo di stipendio di un immigrato regolare. Secondo i media sauditi però, l’hajj può arrivare a costare anche 30 mila euro perché qualcuno si ferma nella terra sacra dell’Islam fino a quaranta giorni e c’è poi chi opta per il soggiorno vip in uno degli alberghi a cinque stelle della zona di Markaziya.