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 2010  ottobre 06 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "EPIFANI

GUGLIELMO"

2010
[ddl riforma mercato del lavoro]
Per la Cisl il ddl «non è perfetto», ma il giudizio è sostanzialmente positivo. Per Giuliano Cazzola, deputato Pdl, si è tenuto conto delle considerazioni di Napolitano, ed «è inspiegabile l’atteggiamento ostile delle opposizioni» sull’introduzione «di forme di risoluzione stragiudiziale delle controversie di lavoro che salvaguardano pienamente la libera scelta del lavoratore». La pensa diversamente il leader della Cgil Guglielmo Epifani, secondo cui «la maggioranza e il governo stanno procedendo su una strada non buona.
Fonte: Roberto Giovannini, La Stampa 30/09/2010

[Il peso della crisi sui lavoratori dipendenti]
Per la Cgil questo è uno degli snodi fondamentali nella politica del rilancio: «Bisogna ridurre subito la pressione fiscale sui redditi da lavoro e sulle pensioni - ha detto il leader del sindacato Guglielmo Epifani - il nostro sistema fiscale pensa che il reddito da lavoro sia la gallina dalle uova d´oro, ma se si aumenta solo la tassazione sul dipendente, riducendola su altri fattori, non solo si compie un´operazione iniqua, ma si uccide la produttività».
Fonte: Luis Grion, la Repubblica 28/09/2010

Nei giorni scorsi ci sono stati contatti riservati tra il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, e i vertici della Confindustria.
[...] Il rientro in gioco della Cgil passa per tre tappe. Per prima cosa il sindacato guidato ancora da Guglielmo Epifani, lancerà a Cisl e Uil la proposta di un accordo sulla rappresentanza, sulla scia della piattaforma unitaria del 2008, per arrivare a un sistema anche nel privato che ricalchi quello collaudato del pubblico impiego, dove la forza dei sindacati si misura tenendo conto sia degli iscritti sia dei voti presi nelle elezioni delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie). [...]
Fonte: Enrico Marro, Corriere della Sera 25/09/2010

«Il nuovo segretario generale della Cgil? Non mi interessa: non ho proprio niente da dire». Le parole sibilate al cellulare da Maurizio Landini, capintesta dei duri e puri della Fiom, la dicono lunga sull’aria che tira in corso d’Italia alla vigilia del cambio della guardia tra Guglielmo Epifani e la cinquantacinquenne milanese Susanna Camusso.
Fonte: Stefano Livadiotti, L’Espresso 23/09/2010

[La sfida con la Fiom]. Giorgio Cremaschi, membro della segreteria nazionale Fiom, anticipa che «a questa scelta di rottura bisognerà rispondere sul piano legale, sindacale e dell’azione». E Susanna Camusso, candidata a succedere a Guglielmo Epifani alla guida della Cgil, ammonisce che «dalle rotture nasceranno altre rotture: servirebbe il dialogo, non le deroghe».
Fonte: Il Foglio 8/09/2010

[Discorso di Marchionne]. Rivolgendosi alla platea [Marchionne] evita di chiamare in causa il presidente Napolitano e i vescovi italiani tra i colpevoli dei "fischi" che bersagliano la Fiat. Solo più tardi, davanti alle telecamere, scenderà sul terreno della diplomazia riconoscendo la legittimità della lettera inviata dal Quirinale ai licenziati di Melfi, e l´onestà intellettuale di Guglielmo Epifani con cui è pronto a incontrarsi. Parole importanti che lasciano aperta la via del dialogo[...]
Fonte: Gad Lerner, la Repubblica 27/08/2010

Ma «patto sociale», [...](non a caso Marchionne ha ringraziato solo Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti e non Guglielmo Epifani) non significa dover dialogare con i sordi o sottostare ai diktat di quanti dall’esterno, come nel caso della Fiat di Melfi, vorrebbero condizionare pesantemente, non avendone titoli e legittimità, l’autonomia dei vertici aziendali. [...]
Fonte: Luigi Bacialli, ItaliaOggi 27/08/2010

Ieri, a Torino, nella sede della Regione di piazza Castello, l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha incontrato il ministro Sacconi, il governatore della Regione Cota, il presidente della Provincia Saitta, il sindaco Chiamparino e i rappresentanti sindacali, tra cui Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Fonte: La Gazzetta dello Sport Anno IV, numero 1253 29 luglio 2010

[La riposta del Quirinale alla lettera dei tre operai della Fiat di Melfi]
A Melfi gli operai, in particolare i tre reintegrati ma ancora in "parcheggio", accolgono con un applauso le parole del capo dello Stato, ma un grazie arriva anche dalla Cgil, dal Pd, da tutto il centrosinistra. «Napolitano conferma la sua grande sensibilità per il mondo del lavoro», è l´apprezzamento di Guglielmo Epifani. «La Fiat ascolti il capo dello Stato e riassuma i tre operai», è la richiesta del partito democratico.
Fonte: Umberto Rosso, la Repubblica 24/08/2010

[La conferma di Marchionne di investire nel progetto Fabbrica Italia è ben vista da Uil e Cisl, ma non alla Cgil]
[...] Ben diversa è stata la reazione del leader della Cgil Guglielmo Epifani e soprattutto della Fiom che, pur disponibili a riaprire il confronto con l´azienda dopo la vicenda di Pomigliano, sono usciti dal confronto perplessi.
«Ho sentito molto ottimismo, ma in verità non ci sono fatti nuovi», ha affermato Epifani, chiedendo anche al Governo «di non lavarsene le mani, deve tenere aperto un piano generale sulle prospettive del gruppo che non si possono vedere stabilimento per stabilimento». Insomma, dice il segretario, «bisogna cercare una mediazione e non usare i carri armati».
Fonte: Stefano Parola e Marco Trabucco, la Repubblica 29/07/2010

[Le richieste della Fiat]
La Fiat vuole che dalle urne emerga il consenso di quasi tutti i lavoratori non iscritti alla Fiom (diciamo sopra il 70%). Comunque vada, le dichiarazioni di Maurizio Landini, [...], non inducono all’ottimismo: «difficile fare funzionare una fabbrica senza consenso e sotto costrizione: prima o poi esplode». Per questo alcuni, in testa il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, sostengono che dopo il voto bisognerebbe cercare un accordo con il fronte del no. [...]
Fonte: frammenti, scheda n° 214262 (2010)

La Fiom o la Cgil?
Bella domanda. La Fiom sarebbe il sindacato metalmeccanici della Cgil. Ieri, in un’intervista a Roberto Mania di Repubblica, il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, alla domanda «Se ci sarà il referendum, la vittoria del sì è scontata: a quel punto la Fiom dovrà firmare?», ha risposto: «Deciderà la Fiom». Dopo aver confermato l’autonomia della sua articolazione sindacale, il segretario però non ha mancato di criticarla. Per esempio: « mancato il rapporto tra la Cgil e la Fiom nella costruzione della soluzione». Domanda: la colpa è della Fiom? Risposta: « un dato di fatto perché questa vicenda ha ricadute su vari settori, non solo sui lavoratori metalmeccanici».
Fonte: La Gazzetta dello Sport Anno IV, numero 1211 16 giugno 2010

I rapporti con la ribelle Fiom sono stati sempre un problema per i segretari generali della Cgil, almeno dai tempi di Sergio Cofferati. Che ebbe bisogno del sostegno di Sabattini, ma poi non potè fare a meno di scontrarsi con lui. Stessa cosa successe a Epifani con Gianni Rinaldini, segretario dal 2002 a due settimane fa. Adesso tocca a Susanna Camusso che, dopo l’investitura di ieri, sarà senza più alcun dubbio la prossima segretaria generale della Cgil, a ottobre.
Fonte: Enrico Marro, Corriere della Sera 16/06/2010

Rossi Giampiero - La lana della salamandra. La vera storia della strage dell’amianto a Casale Monferrato. Presentazione di Guglielmo Epifani. Prefazione di Raffaele Minelli. Ediesse, Roma 2008
Fonte: frammenti, scheda n°213528 (2010)

[...] il Comitato Centrale della Fiom ha ribadito il suo no all’accordo su Pomigliano d’Arco proposto dalla Fiat e già accettato dalla Cisl e dalla Uil. Inascoltata anche l’indicazione della confederazione di riferimento, la Cgil di Guglielmo Epifani, che ieri (14/6) aveva riunito la segreteria nazionale e, pur senza approvare tutti i contenuti dell’accordo firmato da Fim-Cisl, Uilm e Fismic, ha chiesto che la parola passasse attraverso un referendum, ipotesi anche questa respinta dalla Fiom. [...]
Fonte: frammenti, scheda n°213476 (2010)

Protesta della Fiom. La Fiom-Cgil ha fatto sapere che non è possibile firmare il testo siglato da Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Ugl poiché contiene profili di illegittimità, viola i contratti e la Costituzione[...]Prima dell’incontro il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha visto il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, che domenica aveva detto che «Pomigliano non ha alternative. Napoli non ha alternative sul suo territorio».
Fonte: frammenti, scheda n°212449 (2010)

L’altra donna forte della Cgil è Carla Cantone, segretario dello Spi, il sindacato dei pensionati, con quasi 3 milioni di iscritti. Molto diversa dalla Camusso. un po’ rustici. [...] Nel 2000 entra nella segreteria confederale, anche qui voluta da Cofferati. Nel 2006 Epifani le affida il ruolo chiave di responsabile dell’organizzazione, poi nel 2008 cambia idea e le preferisce Enrico Panini. Ma lei va a dirigere i pensionati.
Fonte: Enrico Marro, Corriere delal Sera 05/05/2010

ll rinnovo del contratto dei pubblici dipendenti (circa 3,6 milioni di lavoratori) scaduto lo scorso 31 dicembre, secondo i calcoli della Corte dei Conti, dovrebbe "pesare" nel triennio 5,3 miliardi e forse verrà congelato. Del resto ieri il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, concludendo il congresso di Rimini, ha rivelato che, pur opponendosi, non si stupirebbe «se dentro la manovra fossero contenuti tagli agli enti locali, ai salari dei dipendenti pubblici, alla ricerca, scuola e sanità».
Fonte: Roberto Bagnoli, Corriere della Sera 09/05/2010

[L’assetto del nuovo sindacato CGIL] Il primo grande segnale di cambiamento potrebbe arrivare con l’elezione di un segretario generale donna. Sarebbe la prima volta. Ma non avverrà al congresso di Rimini, al termine del quale invece il comitato direttivo riconfermerà l’attuale leader, Guglielmo Epifani. Che però a settembre dovrà lasciare per scadenza degli 8 anni di mandato, il massimo consentito dallo statuto della Cgil. Tra quattro mesi, appunto, al suo posto potrebbe arrivare Susanna Camusso. lei infatti la candidata in pectore dello stesso Epifani che, avendo stravinto la fase precongressuale, dovrebbe riuscire a farla passare.
La svolta è matura. Oggi, su 10 componenti compreso Epifani, le donne sono 5: oltre Camusso (ex Psi come Epifani, ora del Pd), Morena Piccinini [...]
Fonte: Enrico Marro, Corriere della Sera 05/05/2010

[La crisi ha tagliato i redditi degli italiani]
Il quadro dipinto dall´Istat ha suscitato reazioni preoccupate tra le forze politiche, sindacali e sociali. I dati, ha affermato Guglielmo Epifani, sono la dimostrazione che «non siamo fuori dalla crisi»: per il leader della Cgil è necessario diminuire le tasse sul lavoro.
Fonte: Roberto Petrini, la Repubblica 9/04/2010

[Tagli Fiat, a chi giova e a chi no]
Il riferimento è alle parole del segretario della Cigl, Guglielmo Epifani, che in un’intervista ha accusato la proprietà di non aver assunto una posizione forte in merito all’occupazione. «Credo che la gente stia dando più fiducia a Marchionne che a Epifani – commenta Dosio aggiungendo che – diffondere preoccupazione in questo momento fa il gioco dei pessimisti e può indirizzare l’elettorato». C’è stato un «eccesso di politicizzazione» che determina uno spostamento verso il «partito dei preoccupati e pessimisti», cioè la sinistra, e l’impressione è che «Epifani cavalchi la tigre», dice Dosio.
Fonte: Alberto Brambilla, Il Riformista 26/03/2010

Pur in presenza di un obiettivo di produzione di 900mila unità annue in Italia rispetto alle 650mila del 2009, lo spostamento del baricentro verso l’estero preoccupa i sindacati. «I nostri timori - dice il leader della Cgil, Guglielmo Epifani- sono confermati. La Fiat riduce occupazione e porta parte della produzione fuori dal paese, mentre fa fare le cose più innovative agli Stati Uniti. Riduce in sostanza la presenza in Italia.
Fonte: Andrea Malan, Il Sole-24 Ore 25/03/2010;

La Cgil archivia il 2009 con 5,7 milioni di iscritti ed un incremento di 11.312 adesioni sul 2008 (+0,20%).
[...]«Sono risultati importanti malgrado la crisi - è il commento del leader, Guglielmo Epifani . Siamo la più grande forza sociale in Italia, quando si pensa di escluderci da confronti e accordi si va contro la maggior parte dei lavoratori e pensionati. Considerando anche le associazioni nostra emanazione, come fanno gli altri sindacati, il "sistema" Cgil si attesta attorno ai 6,3 milioni di iscritti». [...] «Segno che la crisi e l’incertezza – sostiene Epifani – rafforzano il bisogno di avere una rete di protezione nel sindacato». [...]
Fonte: Giorgio Pogliotti, Il Sole 24 Ore 24/03/2010

Parola a Carlo Scognamiglio Pasini, [...] che fu anche il presidente della Rizzoli, allora la principale impresa editoriale d’Italia e la seconda d’Europa.
[...]Era un’azienda così decotta da poterla portar via per una foglia d’insalata?
«Tutt’altro. Tant’è vero che i sindacalisti, con in testa il rappresentante della Cgil, Guglielmo Epifani, il giorno che me ne andai mi aspettarono nel cortile di via Solferino e mi ringraziarono di ciò che avevo fatto per risanare il Corriere e la Rizzoli».

Fonte: Stefano Lorenzetto, il Giornale, 23/03/2010

Riconosco un’abilità di fondo nel modo con il quale il governo ha agito. La frase è di Guglielmo Epifani e su questo ancora concordo. Sappiamo bene che ci sono settori e comunità, famiglie e persone che più di altre soffrono per la crisi e faremo il possibile per non lasciare indietro nessuno, ma finora non si è smarrito il senso complessivo della coesione sociale. (Giulio Tremonti)
Fonte: Giulio Tremonti, il Giornale 19/03/2010, pagina 1

Lavoro nero, maltrattamenti. E poi pressanti inviti ad andarsene senza fare «troppo casino», in cambio di soldi. Se Guglielmo Epifani avesse cercato un esempio migliore per dimostrare cosa può succedere ai lavoratori quando qualcuno aggira le tutele, cioè i contratti e la legge, non ne avrebbe potuto trovarne uno migliore. Peccato che il datore di lavoro tirato in ballo in questo caso sia proprio la sua Cgil.
Fonte: Antonio Signorini, il Giornale 11/03/2010, pagina 8

Fiat. «Il gruppo ha dato i dividenti agli azionisti e mette in cassa integrazione i lavoratori: non si fa
così, non bisogna dare i dividendi quando c’è crisi», tuona il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.
Fonte: Pierluigi Bonora, il Giornale 24/02/2010, pagina 27

2009
Fiat, chiusura di Termini Imerese. Duro il numero uno della Cgil Guglielmo Epifani: «Non si può esprimere un giudizio positivo sul piano Fiat perché è fondato sulla chiusura di Termini Imerese».
Fonte: Carmine Fotina, Il Sole 24 Ore 23/12/2009

Nella scelta degli hobby Edward Whitacre, amministratore delegato di Gm, è senz’altro più temerario del suo collega di Chrysler, Sergio Marchionne, troppo impegnato tra Detroit e Torino per coltivare passatempi ma che, anche a detta di Guglielmo Epifani, di coraggio ne ha da vendere.
Fonte: Il Foglio 22/12/2009

[...] [Montezemolo] Invece, diventò presidente di Confindustria e svolse «un ruolo fondamentale, insieme a Guglielmo Epifani, nell’inceppare l’azione del governo Berlusconi e per costituire un blocco politico-sociale che portò a quel disastro del governo di Romano Prodi».
Fonte: Franco Adriano, Italia Oggi 18/12/2009,

Dove sono finite le 450 assunzioni al Sud promesse dall’Intesa Sanpaolo? Incagliate all’Abi. Il motivo? L’Intesa ha chiesto ai sindacati di poter pagare i nuovi assunti il 20 per cento in meno per 4 anni.
[...]I maligni mettono in relazione questa decisione con il fatto che l’anno prossimo la Cgil celebrerà un congresso nel quale si scontreranno due linee: quella «dialogante» del segretario Guglielmo Epifani e quella «intransigente» sostenuta anche da Domenico Moccia, capo della Fisac, i bancari, appunto.
Fonte: Panorama, 16 dicembre 2009

Liquidazioni per le spese dello Stato. [...] Dal primo gennaio 2010, giorno di entrata in vigore della legge finanziaria, se vi dimettete dalla vostra azienda perché cambiate lavoro, nella busta paga successiva (l’ulti - ma) troverete la liquidazione del vostro trattamento di fine rapporto.
[...] E insieme alla notizia leggerete commenti drammatici da parte di leader politici dell’opposizione e naturalmente da parte del segretario Cgil, Guglielmo Epifani e dei suoi colleghi. Qualcosa tipo «il governo mette le mani in tasca ai lavoratori, pensioni a rischio, liquidazioni addio.
Fonte: Franco Bechis, Libero 10/12/2009

Alitalia, anno difficile. Ma per ora il primo obiettivo è confermare quello che il capo operativo di Alitalia definisce ”un trend incoraggiante”. Nonostante le perdite di bilancio previste per fine anno e le critiche del segretario della Cgil Guglielmo Epifani (’Alitalia non può vivere alla giornata. Ci vuole un piano di r ilancio”)
Fonte: Stefano Feltri, il Fatto Quotidiano 3/12/2009;

Assenteismo al Cnel (Consiglio Nazionale dell’economia e del Lavoro). Perché nonostante l´incantevole collocazione l´assenteismo è molto in voga. D´altra parte tra i consiglieri figurano i leader sindacali, da Guglielmo Epifani (Cgil) a Raffaele Bonanni (Cisl), come quelli delle associazioni imprenditoriali, da Emma Marcegaglia (Confindustria) a Carlo Sangalli (Confcommercio), con agende - si sa - assai ingolfate.
Fonte: Roberto Mania, la Repubblica 30/11/2009

[Cosa si dovrà aspettare Marchionne al suo ritorno dall’America]
Lo aspettano al varco, a fine novembre, sindacati e ministri, preoccupati per l’occupazione, soprattutto a Sud. Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, non nasconde propositi battaglieri: «Dopo il piano Chrysler bisogna tornare in Italia per fare un piano industriale che riparta da quelle risposte che aspettiamo, dai modelli
ai volumi di produzione, ma soprattutto dalla salvaguardia di tutti gli stabilimenti italiani, che per noi è fondamentale».
Fonte: Ugo Bertone, Economy 18/11/09

Ma quel che più sta facendo montare la rabbia del Cavaliere, è la linea del confronto con il centrosinistra. [...] E che anche "l´amico Giulio" si stia attrezzando. Anche perché nella "campagna del dialogo" sta entrando perfino la Cgil di Guglielmo Epifani.
Fonte: Claudio Tito, la Repubblica 21/10/09

«Se [il governo] è davvero interessato al superamento della precarietà, apra subito un tavolo di confronto»
(Guglielmo Epifani, leader della Cgil)
Fonte: La Stampa 21/10/2009

Guglielmo Epifani, Cgil, dice sì a forme di partecipazione ma solo «percorrendo strade nuove» e «in un quadro di sostenibilità dello sviluppo delle imprese, basato su profitti medi costanti nel tempo». Con una lode particolare per il voto «una testa un voto» tipico, ad esempio, delle banche popolari.
Fonte: Francesco Spino, La Stampa 20/10/2009

Intesa sui metalmeccanici. [...] Mentre la Cgil, per voce del leader Guglielmo Epifani sottolinea che «si è scelta la strada che era meglio non imboccare», quella della «firma senza la più grande organizzazione del settore, la Fiom», e propone come via d’uscita «far esprimere democraticamente con il voto i metalmeccanici, per ripristinare un rapporto corretto tra democrazia e contratto». «Dividere – aggiunge ”non è mai un atto responsabile.
Fonte: Giorgio Pogliotti, Il Sole 24 Ore 16/10/2009;

Difficile dar torto a Guglielmo Epifani, segretario della Cgil: «Dividere non è mai un atto responsabile». Queste parole, a commento del contratto dei metalmeccanici che la Fiom non ha voluto nemmeno discutere, cadono poche ore dopo l’annuncio della querela per diffamazione a Raffaele Bonanni.
fonte: Ugo Bertone, il Riformista 16/10/2009

Succederà anche con quest´ultimo rapporto? I sindacati ci credono e hanno sostituito il prudente scetticismo degli anni Ottanta con un´adesione convinta. «Un´azione tempestiva dei leader del mondo per contrastare il cambiamento climatico deve e può essere un potente volano per una crescita economica equa e sostenibile», ha dichiarato il segretario della Cgil Guglielmo Epifani.
Fonte: Antonio Cianciullo, la Repubblica, 14/09/09

Assedio a Epifani per la leadership. Dal «concilio» di Gubbio è uscita una Cgil divisa.
[...]Finché Epifani non darà segni di cedimento su questo e non lancerà segnali di disponibilità a individuare un altro successore, Podda, Rinaldini e Rocchi non rientreranno nei ranghi.
Fonte: Enrico Marro, Corriere Economia, 14/09/09

Prsino il ritrovato confronto tra la Confindustria di Emma Marcegaglia e la Cgil di Guglielmo Epifani viene vissuto come una minaccia.
Fonte: Massimo Giannini, la Repubblica 14/09/2009

La Confindustria presieduta da Emma Marcegaglia e i sindacati, compresa la Cgil capeggiata da Guglielmo Epifani, sono comunque disposti a dialogare con l’esecutivo.
Fonte: Il Foglio 12/09/2009

La Cgil di Guglielmo Epifani ha puntato le sue fiches sulla crisi economica, appellandosi a San Precario, patrono di chi non ha più un lavoro. Una decisione né politica né sindacale, ma squisitamente finanziaria: saranno proprio i licenziati e i nuovi poveri infatti a rendere più ricco.
[...] Non è una malignità degli avversari, ma un programma scritto nero su bianco sul bilancio di una delle società più importanti della galassia Epifani: il Caaf Cgil Toscana srl.
Fonte: Fosca Bincher, Libero 12/09/2009

Dopo le importanti aperture estive della Cgil sul decentramento contrattuale, manifestate anche dalle parole di Guglielmo Epifani su queste colonne, il governo nelle ultime settimane ha improvvisamente arricchito l’agenda dei lavori con l’idea della compartecipazione dei lavoratori agli utili aziendali. Il ministro Sacconi pare addirittura disposto a concedere sgravi fiscali a quelle imprese che raggiungeranno intese su schemi di compartecipazione.
Fonte: Pietro Garibaldi, La Stampa 10/09/2009

Contratti. Riapertura dialogo tra Cigl e Confindustria.
[...] Il colloquio di Cernobbio tra Guglielmo Epifani ed Emma Marcegaglia anche per il presidente dei giovani industriali, Federica Guidi, è «importante e interessante».
[...]L’effetto del ripensamento del leader della Cgil Guglielmo Epifani nei prossimi giorni si misurerà innanzitutto su tre vertenze: meccanici, alimentaristi ed edili. Se la prima categoria è chiaramente divisa, le altre due sembrano invece andare verso l’unità.
Per Moretti le parole di Epifani rafforzano la volontà a proseguire nella direzione in cui già gli edili stavano andando.
Fonte: Cristina Casadei, Il Sole 24 Ore 8/09/2009

Sindacati, indebitati fino al collo. [...] Il sindacato che ha esagerato più di tutti risulta essere la Cgil di Guglielmo Epifani, che ha anche il numero più consistenti di permessi fruibili: il debito ammonterebbe-la definizione finale dovrebbe essere fatta nei prossimi giorni- a oltre 1,7 milioni di euro. Al secondo posto la Cisl: il sindacato di Raffaele Bonanni che supera gli 1,2 milioni di euro
Fonte: Alessandra Ricciardi, Italia Oggi 21/07/2009

D’accordo con Lamy sul peggio della crisi che deve ancora arrivare è Guglielmo Epifani: «l’ultimo trimestre di quest’anno sarà il momento peggiore della crisi e ci vorrà un altro anno per arrivare al punto zero, e forse la ripresa ci sarà nel 2011». Per il segretario della Cgil (che si è detto anche molto scettico sui risultati che saranno raggiunti al G8) la colpa è di «questo governo che ha un’impostazione nordica, che ha come immagine la fabbrica e la cassa integrazione, ma c’è una parte del Paese, nel Mezzogiorno che non ha nè fabbriche nè cassa integrazione e che non viene studiata e di questo non si parla».
Fonte: Galapagos, il manifesto 08/07/2009

Era il 23 ottobre quando i leader della Cisl e della Uil, Raffaele Bonan­ni e Luigi Angeletti, firmarono l’ac­cordo con Brunetta sul rinnovo dei contratti (70 euro nel biennio 2008-2009) e il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, no.
Fonte: Enrico Marro, Corriere della Sera 9/5/2009

[I possibili tagli in caso di fusione Fiat-Opel]
Anche i sindacati italiani temono chiusure nel nostro Paese. Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha detto che «gli stabilimenti italiani vanno difesi a partire dalle produzioni » e l’integrazione eventuale con Opel presenterebbe dei problemi «sulla componentistica prodotta negli stabilimenti italiani e nell’integrazione » tra le produzioni delle due case automobilistiche.
L’intesa tra Fiat e Gm potrebbe allargarsi anche al Sudamerica, come già ipotizzato a fine aprile da Automotive New
Fonte: Galapagos, Il Manifesto 08/07/2009

[Sul sindacato Usa dei lavoratori dell’auto, l’Uaw, ha firmato un accordo assai costoso, per molti aspetti doloroso]
Guglielmo Epifani giustamente incassa il fatto che essa [l’operazione] non creerebbe problemi occupazionali nelle fabbriche italiane della Fiat, a differenza di un ipotetico accordo con la Opel. Forse, però, sarebbe stata necessaria una maggiore cautela, data la natura storicamente internazionalista dell’azione sindacale.
Fonte: Lo. C., Il Manifesto 30/4/2009

[In Francia il sequestro dei dirigenti delle aziende in crisi da parte delle maestranze]. Finora in Italia, per fortuna, significativi episodi di ’bossnapping’ non si sono visti. [...] Il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, ha accusato il suo pari grado della Cgil di soffiare sul fuoco. Guglielmo Epifani gli ha risposto per le rime. E ’l’Unità’, passando in rassegna la casistica francese, è arrivata a scrivere: "Almeno finora, sequestrare paga". Se è per questo, anche rapinare le banche.
Fonte: Stefano Livadiotti e Maurizio Maggi, L’Espresso 30/04/2009

[Al via la riforma dei contratti]
La Confindustria di Emma Marcegaglia firma con la Cisl, la Uil e l’Ugl l’intesa sul nuovo modello contrattuale che manda in pensione quello nato il 23 luglio del 1993. Ma l’accordo è monco. Il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha confermato il suo netto dissenso e ha consegnato personalmente alla Marcegaglia una lunga lettera nella quale spiega le ragioni del no da parte del «sindacato più rappresentativo». Quella più forte riguarda il nuovo calcolo della copertura dei salari dal costo della vita. Secondo Epifani le retribuzioni future verranno penalizzate soprattutto rispetto a una probabile ripresa dell’inflazione.
Fonte: Roberto Bagnoli, Corriere della sera 16/04/2009

[Atteso l’incontro a Palazzo Chigi per i nuovi interventi allo studio del Governo]
«Franceschini non ha nessuna intenzione di mettersi contro la Cgil», nota malizioso un esponente di punta del partito che chiede l’anonimato proprio mentre Guglielmo Epifani si dice «costernato» per la proposta di Letta. Fonte: Alessandro Barbera, la Stampa 03/03/2009

Scontro tra il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani sulla riforma del diritto di sciopero. Sul disegno di legge messo a punto dal governo, ha detto Sacconi, c’è «una larga convergenza con la gran parte delle organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro».
[...] Pronta la reazione di Epifani: «Stia attento, perché in materia di libertà del diritto di sciopero costituzionalmente garantito bisogna procedere con molta attenzione. Se c’è qualcosa da aggiustare rispetto a una normativa già rigida eventualmente lo si può vedere. Ma se si vogliono introdurre forzature che limitano poteri e prerogative è altra questione».
Fonte: www.repubblica.it 26/02/2009

Il 14 luglio, una data che pure poteva essere evocativa, le parti si riunirono nella sede della Confindustria, e fu subito chiara la volontà di costruire un nuovo modello di contrattazione. Ma la riunione finì bruscamente, perché Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, non ritenne possibile continuare a discutere con gli industriali prima che Cgil, Cisl e Uil trovassero una posizione comune. Le tre confederazioni però non avviarono questa discussione al loro interno, semplicemente il problema fu accantonato. Né miglior risultato ebbe la presentazione da parte di Confindustria di una precisa proposta di intervento stilata il 22 settembre del 2005. [...]
Fonte: Massimo Bordignon, Giorgio Pogliotti, Roberto Turno e Massimo Mascini, Il Sole 24 ore 23/01/2009

Ho lungamente parlato con Spinetta (il capo di Air France, ndr) e con Mayruber (quello di Lufthansa, ndr). Quando Cai si è ritirata, dopo la rottura con il sindacato, ho cercato questi signori e loro mi hanno detto chiaro e tondo che con i sindacati italiani non volevano avere a che fare".
La rottura della Cgil di Guglielmo Epifani con la linea tenuta da Cisl e Uil nascondeva qualche altro obiettivo?
"E’ stata tutta una dialettica sindacalese. Un balletto tra di loro su chi firmava e chi no".
Fonte: Paola Pilati, L’Espresso 8/01/2009

Di fronte a questa realtà l’attacco al governo ha cambiato segno: con Tito Boeri è iniziato un’insistente pressione perché l’esecutivo metta mano al tesoretto che il calo del rendimento dei bot genererebbe. A questa richiesta si è associato un Guglielmo Epifani che appare evidentemente stordito: prima ha impostato una strategia sindacale sulla lotta all’implacabile inflazione in atto per dovere poi constatare come oggi il problema sia la deflazione, ora si lancia sul ”nuovo tesoretto” che evidentemente non esiste.
Fonte: Lodovico Festa, Il Foglio 6/01/2009

Senza la Cgil, ma non per questo meno storico. Renato Brunetta e Maurizio Sacconi, ministri della pubblica amministrazione e del lavoro, hanno commentato così ieri la firma da parte delle associazioni di categoria e dei sindacati, a esclusione della confederazione guidata da Guglielmo Epifani, dell’accordo-quadro per la riforma del modello contrattuale, valido sia per il settore privato che per quello pubblico, al termine di una riunione a Palazzo Chigi. [...]
Fonte: Giampiero Di Santo e Alesandra Ricciardi, Italia Oggi 23/01/2009

2008
[Calo dei consumi.] Secondo un´indagine Confesercenti-Swg due famiglie su tre hanno deciso di tirare la cinghia.
[...]Insensibili alle accorate raccomandazioni del premier Silvio Berlusconi gli italiani torneranno "formichine": crescerà infatti di un miliardo e mezzo di euro la somma destinata al salvadanaio. [...] «Se il governo avesse detassato le tredicesime», accusa il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, «non ci sarebbe stato il calo dei consumi».
Fonte: Giorgio Lonardi, la Repubblica 6/12/2008

[Riunione dei soci di riferimento di Telecom Italia per dotare Telco di 250-300 milioni liquidità con cui fare risollevare il titolo in Borsa].
Il piano di Telecom non promette fuochi di artificio tranne che sull´occupazione - osserva Guglielmo Epifani, segretario della Cgil - pur conoscendo le difficoltà della situazione e dei conti dell´azienda, il nostro confronto con la società sarà duro e impegnativo».
Fonte: Sara Bennewitz, la Repubblica 5/12/2008

Pensioni. Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ha giudicato le misure «pochissima cosa», «la maggior parte degli 80 miliardi era già stata stanziata», «ci vuole la detassazione delle tredicesime e l’estensione degli ammortizzatori sociali ai precari e ai lavoratori delle piccole e medie imprese», «ci vuole un confronto con tutti alla luce del sole», [...] e non è giusto che la cassa integrazione soccorra solo i lavoratori meglio rappresentati.
Fonte: frammenti, scheda n°165112 (2008)

[...] Quanto all’accenno di Epifani relativo «al confronto con tutti alla luce del sole», non si tratta di una frase fatta: qualcuno che ha visto Bonanni della Cisl e Angeletti della Uil entrare di nascosto a Palazzo Chigi sostiene che i due avrebbero partecipato a un incontro segreto con Berlusconi e il capo della Confindustria Emma Marcegaglia. Epifani, nonostante le smentite, crede a questo inciucio e grida al tradimento.
Fonte: frammenti, scheda n°165112 (2008)

[Crisi economica]
Nelle misure governative non c’è la «svolta» richiesta da Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, per revocare lo sciopero generale indetto per il 12 dicembre.
Del resto, Epifani, come tutti gli altri, sapeva benissimo che, date le decisioni adottate in sede europea, questa svolta non poteva esserci. Le misure vanno infatti nella direzione giusta, ma non bastano a garantire il superamento della recessione.
Fonte: Mario Deaglio, La Stampa 29/11/2008

[Crisi ed immigrati in Italia] Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani lancia l’allarme e chiede una «sospensione della Bossi-Fini per un certo periodo» per consentire a queste «persone che hanno lavorato e lavorato bene» di non essere espulse, tanto più che «non avrebbe alcun senso mandarle via e poi richiamarle quando l’ economia dovesse riprendere».
Fonte: Francesca Basso, Corriere della Sera 2/11/2008

Martedì sera, tre uomini escono a piedi dall’uscita posteriore di Palazzo Grazioli, residenza romana del premier Berlusconi. Fanno pochi passi e salgono in auto. Un giornalista li vede e li riconosce: sono Luigi Angeletti, leader sindacale della Uil, e Raffaele Bonanni, segretario della Cisl. Con loro, un terzo uomo sconosciuto. Pochi minuti e le agenzie di stampa battono la notizia. [...] «A quell’ora ero a Porta a porta», nega Bonanni la sua presenza al vertice della discordia, che tanto ha fatto infuriare il collega della Cgil Guglielmo Epifani: « io non ero lì»
Fonte: Francesca Schianchi, La Stampa 14/11/2008

Guglielmo Epifani è andato su tutte le furie. A indispettire il segretario generale della Cgil non è stata tanto la notizia del vertice riservato, martedì sera, tra [...]Silvio Berlusconi, un po’ di ministri, [...] Emma Marcegaglia, e i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Ma ancora di più i tentativi degli stessi Bonanni e Angeletti di smentire l’incontro e il silenzio di Marcegaglia. Dopo averne parlato in direttivo, il parlamentino della Cgil riunito ieri per proclamare lo sciopero generale, Epifani ha quindi annunciato che manderà una lettera a Cisl, Uil e Confindustria, per chiedere loro se il vertice c’è stato. «Se confermato – conclude il leader della Cgil – si aprirebbe un problema formale nei rapporti con le altre organizzazioni sindacali e con la Confindustria».
[...]Epifani dice che quello che è accaduto con il vertice segreto di Palazzo Grazioli, martedì sera, «è un fatto gravissimo, senza precedenti: Berlusconi dimostra di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori quando esprimono opinioni diverse dalla sue».
Fonte: Enrico Marro, Corriere della Sera 13/11/2008

[Alitalia. Convocazione a Palazzo Chigi delle 9 sigle sindacali. Oggetto: «La firma del contratto in vista della scadenza del termine per la presentazione dell’offerta».]
Accanto alle categorie, sono invitati i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. All’incontro, potrebbe non partecipare il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, impegnato nell’assemblea dei metalmeccanici. [...]A Colaninno, cui lo lega un ottimo rapporto, ieri Epifani avrebbe spiegato che la firma, se ci sarà, spetta alle categorie che però almeno fino a ieri non intendevano aderire a «scatola chiusa», come spiegava il comunicato diffuso nel pomeriggio che pure voleva essere un segnale di disponibilità per riaprire il dialogo.
Fonte: frammenti, scheda n°162766 (2008)

La crisi avanza, le richieste per la cassa integrazione aumentano, il governo ha bisogno di aumentare la dotazione dei fondi. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha spiegato alla Camera nei giorni scorsi che il suo ministero «sta ritarando gli strumenti e le risorse» disponibili per gli ammortizzatori sociali. Ieri ha rilanciato l’allarme il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, che ospite a Domenica In ha detto: «i fondi per la cassa integrazione finiranno in due mesi».
Fonte: Raffaello Masci, La Stampa 27/10/2008

[intervista a Montezemolo]
Guardandosi indietro ha rimpianti sulla sua esperienza alla guida di Confindustria? C’è chi l’ha rimproverata di essere stato troppo morbido con la Cgil sulla riforma del modello contrattuale.
«Ricordo ancora quando Guglielmo Epifani si alzò dal tavolo dopo un duro scontro verbale con l’allora segretario Cisl Savino Pezzotta. Era il 2004, il mio primo mese di presidenza. Per quattro anni ho aspettato che nella Cgil maturasse la consapevolezza di quanto fosse necessaria la riforma.
Fonte: Luca Ricolfi, La Stampa 19/10/2008, pagina 4

Tempi stretti per la cessione della parte sana di Alitalia alla Cai. Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ha indicato che è confermata la scadenza di fine mese per chiudere il confronto con Cai sul contratto.
Fonte: Luca Fornovo, La Stampa 21/10/2008

[Trattativa Cai]
[...] Un dato è certo: l’accordo che Guglielmo Epifani ha firmato nel week-end era, a parte modifiche davvero secondarie, identico a quello che il segretario della Cgil aveva bocciato la settimana precedente. Per cui in sette giorni solo un elemento è cambiato nella trattativa: il leader del Pd, che pure ha sempre osteggiato l’operazione, si è ritagliato un ruolo, se non di protagonista di co-starring, ha tentato di dimostrare che senza il suo assenso quell’accordo non si sarebbe potuto fare. L’incontro a casa Veltroni tra il presidente della Cai, Colaninno, ed Epifani, oltre ad essere irrituale, serviva a ratificare la regia del capo dell’opposizione.
Fonte: Augusto Minzolini, La Stampa 30/9/2008

[Contratto Alitalia]
La novità è rappresentata dalla presenza al tavolo del leader della Cgil, Guglielmo Epifani, presenza che gli altri sindacalisti mostrando un certo fiuto giudicano da subito un’incognita. Nel suo intervento Epifani pone alcuni problemi di definizione del contratto e la replica di Colaninno sostanzialmente verte su un unico concetto: vogliamo introdurre in Alitalia i principi del contratto vigente per i dipendenti Air One anche perché quel documento è stato a suo tempo negoziato con i sindacati di categoria aderenti alle confederazioni.
Fonte: Dario Di Vico, Corriere della Sera 21/9/2008

L’Alitalia ha ancora benzina al massimo per due settimane, poi il suo destino sarà uno solo: il fallimento. Allo scadere dell’ultimatum di ieri sia la Cgil di Guglielmo Epifani che l’Anpac di Fabio Berti e gli altri sindacati del personale di volo hanno detto no al piano di Roberto Colaninno.
Fonte: Franco Bechis, Italia Oggi 19/09/2008, pagina 2

La norma antiprecari. La manovra «è tutta di tagli e deprime l’economia », afferma il leader della Cgil, Guglielmo Epifani.
Fonte: Stefania Tamburello, il Corriere della Sera 28/ 07/2008

CGIL, Tutti i guai di Epifani e compagni. La telefonata di Walter Veltroni era partita dal loft democratico all’ora di pranzo di giovedì 29 maggio. Destinatario Guglielmo Epifani, fino a poco prima, in apertura della conferenza organizzativa alla Fiera di Roma, autore di una dura requisitoria contro il governo. Tirata che non ha risparmiato nulla: dall’abolizione dell’Ici alla detassazione degli straordinari, dalla vicenda Alitalia al ponte di Messina, dall’allungamento dei mutui alla riforma del pubblico impiego, fino alle misure contro i clandestini. Dunque a Veltroni la battuta è venuta facile: «Posso salutare il nuovo leader dell’opposizione?». Il segretario della Cgil, in realtà un timido, ha minimizzato. Prendendola comunque come una benedizione per quello che resta il suo obiettivo, nonostante tutte le smentite («Il segretario è qui e se volete resterà»): la candidatura alle Europee del 2009, benedetta da Veltroni. Un anno in anticipo rispetto alla scadenza del mandato sindacale.
Anche se poi la diplomazia del Partito democratico si è dovuta mettere all’opera per rimediare all’altro strappo antigovernativo già compiuto da Epifani: l’abbandono dopo 15 minuti del tavolo di trattativa sui dipendenti pubblici con il ministro Renato Brunetta. Atteggiamento pure questo che rischia di gettare nell’isolamento la Cgil, visto che la Cisl e la Uil, oltre che la Ugl, seguendo una linea più pragmatica, hanno deciso di essere interlocutori a tutto campo dell’esecutivo. E mossa, inoltre, che poteva mettere in imbarazzo lo stesso Pd. [...] Dunque, esaurite le congratulazioni a Epifani, il loft ha affidato la ricucitura a Paolo Nerozzi, uno dei dirigenti ex Cgil eletti nelle file veltroniane, per tanti anni proprio a capo della funzione pubblica. E la Cgil è tornata al tavolo con il governo. Schizofrenie o gioco di squadra?
Nella mente di Veltroni, entrambe le cose. Per varie ragioni. Il capo del Pd ha con Epifani un’amicizia che risale a quando entrambi si occupavano di editoria; non vuole ripetere quello che secondo lui fu un grave errore di Massimo D’Alema, la rottura con la Cgil di Sergio Cofferati; e deve sdebitarsi per l’appoggio di Epifani in campagna elettorale. Infine c’è la politica del doppio binario che Veltroni ha scelto negli ultimi tempi: essere riformista e dialogante, sì, ma anche cercare di recuperare a sinistra.
Questa è però tattica politica del Pd. Quella che invece rischia parecchio è proprio la Cgil. [...]
Fonte: Renzo Rosati, Panorama 12/06/2008

Sale la tensione tra Fiom e Cgil. Gianni Rinaldini, dopo aver già schierato l’anno scorso la Fiom contro il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, sull’accordo sul Welfare, adesso ha fatto la stessa cosa sulla proposta di riforma della contrattazione. [...] Liberazione, ieri, ha titolato in prima pagina: «Gulag Cgil». La cosa ha fatto infuriare Epifani.
Fonte: Enrico Marro, Corriere della Sera 9/05/2008

Al via la revisione del modello contrattuale che risale al 1993. [...] E a un aumento dei salari netti punta tutta la riforma suggerita da Cgil, Cisl e Uil, sottolineano Epifani, Raffaele Bonanni (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil).
Fonte: Enrico Marro, Corriere della Sera 8/05/2008

Ichino e la candidatura con il Pd.
Ora che anche Guglielmo Epifani ha sdoganato la lotta ai fannulloni nella pubblica amministrazione e che gli sherpa del partito democratico ragionano su un programma che preveda anche la riforma del mercato del lavoro, è maturo lo sbarco di un Pietro Ichino in politica? Sì, «Veltroni e Maurizio Martina il segretario regionale lombardo mi hanno chiesto di accettare la candidatura in Lombardia », spiega il diretto interessato. [...]
Fonte: Carlo Cinelli, Corriere della Sera 18/02/2008

Il congresso della Cgil, a marzo, si è aperto con un annuncio del segretario Guglielmo Epifani che suonava come un programma politico per gli anni a venire: cittadinanza ai figli dei lavoratori immigrati che nascono in Italia, senza bisogno di aspettare il raggiungimento del 18° anno d’età per fare domanda.
Fonte: frammenti, scheda n°152330 (2008)

La retromarcia di Montezemolo, per il quale non ci sono le condizioni per una riforma elettorale ]
Di tutt’altro avviso i leader sindacali. Per Guglielmo Epifani «occorre andare alle urne con una legge elettorale più rispettosa». E cita i motivi per i quali sarebbe meglio tenere in vita il Parlamento: «L’Italia ha problemi che non possono aspettare, come i redditi di lavoratori e pensionati, i decreti attuativi delle leggi approvate e i sei decreti delegati che decadrebbero in caso di scioglimento».
Fonte: Massimiliano Scafi, Il Giornale 3/02/2008.

[...] Caduto il governo Prodi, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, si è sentito in dovere di andare a Palazzo Chigi, qualche giorno fa, per il presidente del Consiglio dimissionario, rammaricandosi ancora una volta per la crisi, scoppiata «nel momento peggiore». [...]
Fonte: Massimiliano Scafi, Il Giornale 3 febbraio 2008.

[Raffaele Bonanni, leader Cisl su Alitalia]
«E cosa ne so? Negli ultimi 15 giorni con Epifani e Angeletti abbiamo chiesto in tutti i modi di conoscere il piano francese. Niente. Silenzio assoluto. Non era mai successo prima».
Ma adesso Air France vi convocherà per illustrarvi il piano.
Fonte: Enrico Marro, Corriere Economia 4 febbraio 2008

2007
Gli statali assenteisti costano 14 miliardi. [...]All’Inpdap si sfondano i 67 giorni». Ribatte il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani: «L’assenteismo va combattuto perché danneggia i lavoratori onesti ma Montezemolo ha fatto confusione, i suoi dati non corrispondono al vero». [...]
Fonte: La Stampa 5/12/2007.

[La questione delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, e la richiesta al governo di «alleggerire il prelievo fiscale sui salari e sulle pensioni di un punto di Pil.]
La questione salariale è stata rilanciata dal leader della Cgil, Guglielmo Epifani, e prima ancora dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che aveva sottolineato il divario del 30-40% tra le retribuzioni orarie italiane e quelle tedesche, francesi e britanniche, e aveva indicato nel recupero di produttività la strada maestra per colmarlo. [...]
[...] Nemmeno Epifani, del resto, sembra voler arrivare oggi alle conseguenze ultime della sfida. Ridistribuire 15 miliardi, ovvero un punto di prodotto interno lordo, come programma quinquennale equivale a dare, sono cifre sue, 100 euro al mese di detrazioni fiscali a rate successive, chiariamo noi, di 20 euro: troppo poco per avere effetto sui consumi e per correggere l’emarginazione del lavoro nella ripartizione del valore aggiunto generato dalle imprese. [...]Quella di Epifani è dunque una svolta, come ha rilevato ieri Dario Di Vico. Ma la consistenza della svolta dipende dal quantum, e questo sua volta dipende dalla politica del governo non meno che dalla capacità del sindacato di fare i conti con se stesso. Per abbattere le imposte serve certo il riequilibrio della tassazione delle rendite finanziarie.
Fonte: Massimo Mucchetti, Corriere della Sera, 3/11/2007

Dopo i fischi di Mirafiori, Guglielmo Epifani ha trovato la capacità di scartare. Chiamando alla mobilitazione per ridurre il peso del fisco sul lavoro dipendente, il segretario della Cgil ha dato la risposta più convincente ai suoi numerosi critici che allignano dentro la Fiom e nella sinistra politica. Epifani ha implicitamente affermato che lottare contro la pressione fiscale non è di destra né di sinistra ma è un’esigenza primaria per pensare di rappresentare il lavoro dipendente dei tempi moderni. E che, invece di attardarsi a chiedere l’abolizione della legge Biagi e contrastare questo o quel comma del protocollo sul welfare, un sindacato che non si rassegni al proprio inevitabile declino deve far sua la battaglia per un fisco più equo.
Fonte: Dario di Vico, Corriere della Sera 03/10/2007, pag.1

Circa il 20% degli iscritti alla Cgil, ovvero uno su cinque, è immigrato.
[...] Sono dunque loro, i lavoratori immigrati, il nuovo bacino di consenso del sindacato e della Cgil in particolare, che non a caso ha sposato la causa della regolarizzazione degli extracomunitari facendone la propria bandiera multicolore. Il congresso della Cgil, a marzo, si è aperto con un annuncio del segretario Guglielmo Epifani che suonava come un programma politico per gli anni a venire: cittadinanza ai figli dei lavoratori immigrati che nascono in Italia, senza bisogno di aspettare il raggiungimento del 18° anno d’età per fare domanda [...]
Fonte: frammenti, scheda n°143089 (2007)

Dicono che sia l’unica persona, nella Cgil, a poter dire di tutto, ma proprio di tutto, a Giorgio Cremaschi e Gianni Rinaldini. [...]Carla Cantone, [...]Epifani, al suo arrivo, le consegnò il dipartimento industria.
[...]Di lei Epifani si fida al punto da averle affidato un anno fa il dipartimento organizzazione, cioè il cuore del sindacato.
[...]Martedì mattina, ai direttivi unitari seguiti allo strappo della Fiom, Carla Cantone è intervenuta al posto di Epifani, che seduto lì davanti ha cronometrato un minuto e mezzo di applausi. Alla fine il non filiforme segretario confederale Paolo Nerozzi l’ha festeggiata sollevandola di peso.
Fonte: Sergio Rizzo, Corriere della Sera 14/9/2007

Non trattiamo con la calcolatrice... Così, nei giorni scorsi, il grande capo della Cgil Guglielmo Epifani ha replicato a brutto muso alle pretese rigoriste di Tommaso Padoa-Schioppa sulla riforma delle pensioni. Il numero uno di corso d’Italia non è l’unico ad essere allergico ai moderni derivati del pallottoliere. Della stessa idiosincrasia fanno mostra i suoi pari grado di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti
Fonte: Stefano Livadiotti, L’Espresso 10/8/2007

Sempre di area Cgil è la Federconsumatori promossa dal sindacato di Guglielmo Epifani: è fuori dalla top ten, ma pure ha ottenuto 13.638 adesioni.
Fonte: Carlo Puca, Panorama 26/07/2007

Nuovo fronte di polemica sulle pensioni. Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, reagisce alle accuse del fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, di volere eliminare ora quello "scalone" (passaggio dell´età pensionabile da 57 a 60 in una notte) che invece accettò come male minore dal governo Berlusconi.
Epifani chiarisce: «La tesi sostenuta da Scalfari su presunti accordi con l´allora ministro Maroni per il via libera allo scalone a patto di rinviarlo al 2008 è falsa. Analogamente falso è l´accordo per un rinvio della revisione dei coefficienti. Voglio ricordare che dopo lo sciopero generale del 2002 ci furono presidi davanti al Parlamento il giorno dell´approvazione della delega e nel frattempo almeno altri quattro scioperi, alcuni fatti unitariamente, altri come sola Cgil».
[...]«Sono molto sorpreso dalle affermazioni di Eugenio Scalfari. Ha ragione Guglielmo Epifani, non ci fu nessun accordo tra governo e sindacato» ricorda l´allora ministro Roberto Maroni che nega ogni forma di "collateralismo".
Fonte: Luca Iezzi, La Repubblica 9/07/2007

[La richiesta dei sindacati al Governo di attenuare lo scalone.]
L’idea sulla quale si stanno concentrando i tecnici [del Governo] corre su due binari: seguire il meccanismo degli scalini, che comporta minori complicazioni rispetto all’alternativa delle quote, e rinviare la discussione sui coefficienti a un secondo momento, come anche ha chiesto ieri il leader della Cgil Guglielmo Epifani. Il quale ha esortato l’esecutivo a chiudere in fretta il confronto perché «i lavoratori hanno il diritto di sapere con quali requisiti potranno andare in pensione» tra sei mesi.
Fonte: Teresa Pittelli, La Stampa 17/06/2007

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) pubblica un Rapporto sullo stato dei sistemi pensionistici nei Paesi più industrializzati nel quale denuncia due incongruenze dell’Italia e disegna un ideale percorso lavorativo.
Da noi scoppia un «caso politico». Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, plaude alla decisione di aver preso le distanze dal Rapporto; altrettanto fanno alcuni rappresentanti della sinistra; l’opposizione parla di «schiaffo a Prodi».
Fonte; Piero Ostellino, Corriere della Sera 8/06/2007

[Andrea Rivera] racconta che Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, sotto il palco, gli ha detto: ”Tu ti sei chiaramente scolato troppe birre...”. E poi: lo sguardo di Guglielmo Epifani. ”Più che gelido”. E lui, Andrea Rivera, che da iscritto alla Cgil pensava invece a pacche sulle spalle e a paroline di solidarietà.
Fonte: frammenti, scheda n° 135319 (2007)

[Il manifesto pubblica un editoriale di scuse, la frittata però è fatta.]
Quattro pagine d´inserto [...]Nei fogli interni ci sono due pubblicità fasulle, [...]La prima porta il logo della Cgil e recita: «Ci fingeremo paladini dei precari e continueremo a non far nulla per loro? Puoi contarci». L´altra è della Wind [...] Da Corso Italia è arrivato il Ciclone. Guglielmo Epifani ha messo in moto gli avvocati. Potrebbe scattare più di una querela: per l´uso illegale del logo e per diffamazione. Il segretario è furibondo.
Fonte: Goffredo De Marchis, la Repubblica 3/5/2007

Sul tavolo verde della riforma delle pensioni i giochi sono ancora apertissimi [...] Il cautissimo ministro del Lavoro Cesare Damiano vuole soprattutto evitare una possibile reazione negativa dei sindacati, ma al ministero fonti qualificate confermano che «è una delle ipotesi allo studio». Si dice, infine, che nonostante il «no» prevalente in Cgil, il leader Guglielmo Epifani sarebbe in realtà disponibile.
Fonte: Roberto Giovannini, Teresa Pittelli, La Stampa 21/4/2007

Aspen concilia destra e sinistra. [...]La lobby mescola Giulio Tremonti, attuale presidente, a Guglielmo Epifani.
Fonte: Denise Pardo, Panorama 15/03/2007, pag.49

L’operazione SuperInps di Romano Prodi.
[La Cgil si era mostrata favorevole all’accorpamento degli Enti]. Ma Guglielmo Epifani e Raffaele Bonanni devono fare i conti anche con alcuni dei più agguerriti tra i loro colonnelli: come Carlo Podda e Rino Tarelli, i capi del Pubblico impiego, che da sempre rappresentano l’ala più conservatrice del sindacato italiano.
Fonte: Stefano Livadiotti, L’Espresso 15/03/2007, pag.159

Guglielmo Epifani e Carol Beebe Tarantelli sono stati intervistati a proposito delle Brigate Rosse, appena arrestate in Piemonte, in Lombardia e nel Veneto. Come accade sempre in questi casi, hanno risposto: «follia», «delirio collettivo». Mi dispiace. Guglielmo Epifani e Carol Tarantelli hanno torto. Non si tratta affatto di follia o di delirio collettivo: ma di qualcosa di molto più grave; ripetizione, sclerosi mentale, parole ricevute.
Fonte: Cristina Nadotti, la Repubblica 14/02/2007

2006
Rivoluzione Marchionne. Il manager italiano venuto dal Canada, [...]ha stabilito un buon rapporto con Guglielmo Epifani, il segretario che nel 2002 raccolse la difficile eredità di Sergio Cofferati e che a suo modo ha compiuto anche lui un’impresa, aumentando ancora la forza della Cgil, contro tutte le previsioni. «In questi due anni ci siamo visti o sentiti in tutti i momenti chiave e ne ho sempre tratto la convinzione che lui lavorava per una soluzione positiva dei problemi e che quindi si poteva cambiar pagina», dice Epifani. Per carità, il rapporto tra i due è «formale», né potrebbe essere altrimenti per il capo dell’azienda che ha fatto la storia del «padronato» e per il capo del sindacato che trae la sua origine dalla lotta di classe. «Non ci diamo del tu, ma del lei». Però qualche battuta ogni tanto ci scappa, come quando trovandosi d’accordo, «ci diciamo: certo, tra filosofi…». Non solo hanno la stessa laurea, ma quasi la stessa età. Epifani, 56 anni, romano, cresciuto poi a Milano. Marchionne, 54, nato a Chieti, ma trasferitosi a 13 anni in Canada con i genitori. «Il fatto di essere figlio di abruzzesi che si sono trasferiti per lavoro nel Nord America se lo porta dietro. Nella sobrietà con cui si presenta, nel fatto che non marca mai il distacco con l’interlocutore, ma stabilisce un rapporto con lui. Insomma, non fa pesare la sua posizione, gli viene naturale trattare alla pari con la persona che ha di fronte ». E questa, osserva Epifani, è certamente una grande novità del personaggio, rispetto ai suoi predecessori alla guida della Fiat e più in generale rispetto allo «stile militar-sabaudo» dei manager della casa torinese. «La prima volta che l’ho incontrato, subito dopo la sua nomina, mi ricordo che ho pensato: "Uno così avrà problemi con tutto l’apparato gerarchico della Fiat"». E invece Marchionne quell’apparato lo ha smontato, accorciando la linea di comando, e questo è stato uno dei primi segnali di cambiamento. «Fin dall’inizio si vedeva che era pieno di energia e assolutamente convinto di riuscire a salvare la Fiat». Ma tutti erano scettici e la Cgil più degli altri. [...]
Fonte: Enrico Marro, Corriere della Sera Magazine 30/11/2006

Finanziaria. Per Guglielmo Epifani, un altro riformista convinto, socialista d’idee, la manovra è una delle migliori, l’indicazione di una svolta pro-lavoro come non se ne vedevano da tempo. Ma 48 ore dopo Cofferati lo gela: manovra assurda, carico fiscale irrazionale e contro il ceto medio, danno ai lavoratori con l’aggravio contributivo dello 0,30% e via demolendo. In Cgil non l’hanno presa bene. Epifani è al centro di una doppia pressione: dall’esterno, da parte dell’ex leader, e dall’interno da parte dell’ala massimalista che finora è riuscito a contenere (anche se in termini quantitativi è aumentata).
[...] colpisce la iattanza di un Giorgio Cremaschi (ala dura della Fiom) che accusa Epifani di avere la sindrome del Governo amico.
Fonte: Il Sole 24 Ore 07/11/2006, Alberto Orioli

La riduzione del cuneo fiscale, cavallo di battaglia dei prodiani, è stata ridimensionata, e pare una presa in giro. La soddisfazione del leader della Cgil, Guglielmo Epifani («Hanno fatto quello che volevamo»), diventa la prova provata dell’ostilità dell’esecutivo.
Fonte: La Stampa 16/10/2006, pag.3 Mattia Feltri

Finanziaria. Osservazione del segretario confederale della Cgil, Guglielmo Epifani: «Va bene, è la Finanziaria che chiedevamo» [...]Molto soddisfatto Fausto Bertinotti, il presidente della Camera, che da ex sindacalista e da leader di Rifondazione concilia in sé le due figure vincitrici indicate da Ferrero. E domenica, alla festa milanese per i cento anni della Cgil, ha elogiato volentieri il lavoro di Epifani.
Fonte: Mattia Feltri, La Stampa 5/10/2006, pagina 3

Maggi & Livadiotti: «La Fiom, da sempre all’ala estrema della Cgil, era stata per anni tenuta a freno, con le buone o con le cattive, da Sergio Cofferati. Con Guglielmo Epifani è tornata a giocare il suo ruolo, che è quello di un sindacato di lotta e non di negoziazione. L’ultimo contratto nazionale dei metalmeccanici è stato il primo a non portare in calce la firma della Fiom.
Fonte: frammenti, scheda n°113748 (2005)

Deciso dai sindacati lo stop di fabbriche e uffici. Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani: «Stiamo pensando, come Cgil Cisl e Uil, a una fermata simbolica di 10 minuti in tutto il Paese, come segno forte di partecipazione e di solidarietà di tutti i lavoratori» Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 14/11/2003.

[...]Alle politiche del ”92 per far votare Sacconi si mosse anche Guglielmo Epifani, socialista come lui
Fonte: frammenti, scheda n° 89881 (2004)