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 2010  ottobre 03 Domenica calendario

IL FUSTIGATORE SANTORO INDAGATO PER ABUSI EDILIZI NELLA SUA VILLA

«Lavori abusivi», questo dice l’articolo di legge violato dal proprie­tario, dal titolare della ditta esecutri­ce e dal direttore dei lavori in quella bella casa con vista mozzafiato sul golfo di Amalfi. Ma chi è il proprieta­rio? Lui, il fustigatore massimo dei pubblici peccati, Michele Santoro. A lui, e agli altri due, è stato appena recapitato dalla Procura di Salerno l’avviso di conclusione delle indagi­ni preliminari sui lavori di ristruttu­razione della villa comprata nel 2009 dal conduttore di Annozero , per 950mila euro più spese. L’atto (che pubblichiamo qui a fianco) ri­vela qualcosa che non si sapeva fino ad oggi (né si poteva sapere, valen­do il segreto istruttorio) e cioè che Santoro fosse indagato dalla procu­ra salernitana, nella persona del so­stituto procuratore Carmine Olivie­ri, un magistrato che tutti, da quelle parti, definiscono «uno tosto».
Nel mirino della procura ci sono due ordini di fatti: una serie di opere edili realizzate nella villa senza la ne­cessaria denuncia all’organo com­petente, e poi una seconda omissio­ne che riguarda invece le specifiche indispensabili per costruire in zona sismica. Questo configurerebbe, se­condo il pm, una contravvenzione ex articolo 113 del codice penale (Cooperazione nel delitto colposo) e poi da quattro diversi articoli del Testo unico dell’edilizia. Scrive il pm nell’avviso di conclusione inda­gini: «Cooperando colposamente il Santoro quale committente», insie­me al progettista e al titolare della ditta esecutrice, «eseguivano opere edili (edificazione di un arco e di un pilastro esterno al piano terra; de­molizioni di pareti trasversali inter­ne al piano terra; apertura di un va­no di passaggio in un muro al primo piano) afferenti la statica del fabbri­cato, senza averne fatto previa de­nuncia allo Sportello unico e/o al­l’Ufficio del Genio civile ». Cioè, abu­sivamente. Non solo, «eseguivano i lavori indicati in zona sismica senza darne preavviso scritto, omettendo il contestuale deposito dei progetti ed omettendo di attenersi ai criteri tecnico-descrittivi prescritti per le zone sismiche».
Ora,la legge prevede che l’indaga­to abbia venti giorni per presentare una memoria difensiva, chiedere di essere interrogato, rendere sponta­nee dichiarazioni, o chiedere al pm di disporre nuove indagini. Di soli­to, però, quando il pm non archivia ma avvisa della conclusioni indagi­ni, è perché ravvede gli estremi per andare in giudizio. E così potrebbe essere anche per Santoro. A meno che, spiega una fonte coinvolta, «non venga depositato il progetto in sanatoria», cioè non venga sanato l’abuso in extremis . Ma sono solo ipotesi di scuola: il procedimento penale, intanto, va avanti. Anche se certamente si tratta di un fatto di po­co conto, dal punto di vista giudizia­rio. È più la curiosità, come confer­ma la velocità con cui si diffonde la notizia tra Salerno e la costiera, per il coinvolgimento di un personaggio pubblico come Santoro, che da quel­le parti è un grande vip.
L’indagine della Procura è scatta­ta do­po la denuncia del responsabi­le di un’associazione di consumato­ri, Cittadinanza Attiva. Il suo coordi­natore locale, Andrea Cretella, ha raccolto e analizzato una montagna di documenti su quella villa, dopo che diversi cittadini - racconta lui ­avevano fatto segnalazioni in meri­to.
L’abitazione, con annesso terre­no, è «disposta su tre livelli, compo­sta da quattro vani al piano terra, da tre vani con cucina bagno ingresso ripostiglio e terrazzo al primo pia­no », si legge nel rogito. Al momento dell’acquisto però la casa non era messa granché, e dunque Santoro ha avviato una serie di lavori di ri­strutturazione. La maggior parte di queste opere riguardano il primo piano, i cui locali pare fossero acca­tastati come stalla e come cantina. Su questo il responsabile di Cittadi­nanza attiva ha qualcosa da aggiun­gere: «Apprendo con soddisfazione che tutto quello che avevo denuncia­to all’autorità giudiziaria è stato ri­scontrato a verità - commenta l’in­stancabile Cretella - non perché ab­bia qualcosa contro gli indagati, ma per un atto di giustizia. Poi nel corso delle indagini, sarebbe emerso che nei locali del primo piano, censiti al catasto come cantina e stalla, non potevano essere effettuati lavori di trasformazione urbanistica in quan­to la legge non prevede il cambio di destinazione d’uso. Questa potreb­b­e rappresentare una sorta di specu­lazione edilizia». Supposizioni tutte da provare. La casa acquistata da Santoro, peraltro, ha già goduto di un condono edilizio, che ha avuto una lunga storia e un rapidissimo epilogo. La domanda di condono presso il Comune di Amalfi era sta presentata moltissimi anni prima, nel marzo 1986, senza nulla di fatto. Finché la casa non è stata comprata dal noto conduttore, e nel giro di po­chi mesi l’abuso è stato sanato. Una velocità che aveva generato dei so­spetti in qualcuno, prima che Santo­ro spiegasse che tutto era stato fatto secondo le regole. Ora gli toccherà dare altre spiegazioni, ma stavolta ai magistrati.
OMISSIONI Gli interventi edili sarebbero stati fatti senza la necessaria denuncia e in zona sismica PROPRIETÀ Tre piani vista mare con terreno, l’abitazione è stata acquistata nel 2009 per 950mila euro INCHIESTA L’indagine è scattata dopo l’esposto di un’associazione di consumatori locale