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 2010  ottobre 03 Domenica calendario

ROBIN HOOD? STEFANO BERTON E I DODICI ANNI DI FURTI

«Sono pronto a pagare per tutto quello che ho fatto». Questa, in estrema sintesi, l’ammissione fatta di fronte ai carabinieri di Este (Padova) da Stefano Berton, il bancario del Credito Cooperativo di Sant’Elena ed exconsigliere comunale del Pd, che per anni ha truffato quattro famiglie e persino alcuni suoi parenti. Berton, 57 anni, infatti, anzichè investire i soldi che questi clienti gli consegnavano, li “girava” direttamente a famiglie più bisognose. Si parla di una cinquantina di nuclei familiari a cui, man mano, è arrivato a consegnare fino a 50mila euro, usando anche i propri risparmi. Il giochetto, iniziato nel 1998, non è proprio di poco conto visto che, dalle prime indagini compiute nelle ultime ore dagli inquirenti, si tratterebbe di un gruzzoletto vicino ai 4 milioni di euro quello che il bancario ha sottratto nel corso degli anni. E prevedendo che, dopo anni di imbrogli e carte false, gli storni sarebbero prima o poi stati scoperti, Berton lunedì scorso ha preferito giocare d’anticipo. E così, prima di sparire (inizialmente si era pensato che il bancario fosse fuggito con il bottino), ha consegnato due lettere una all’istituto di credito nel quale lavorava, l’altra al Comune con cui ha confessato la malefatta e ha spiegato il meccanismo che aveva messo in piedi per compiere la sua opera “pia”. Insomma, un bancario che con gli anni si era trasformato in una sorta di Robin Hood: rubava ai ricchi (i suoi clienti della banca) per dare ai poveri (le famiglie bisognose che conosceva). Per ora, nei suoi confronti non è scattata nessuna ordinanza d’arresto, forse anche perché Berton ha confessato tutto. L’unica cosa che, però, ha già dichiarato non ammetterà mai è il nome dei disperati cui ha consegnato il denaro.