Giorgio Pisano, L’Unione Sarda, 18 ottobre 2009, pag. 7; Caterina De Roberto L’Unione Sarda 20 novembre 2009, 18 ottobre 2009
Erik Gandini, regista di Videocracy, film sulla filosofia berlusconiana presentato alla mostra del cinema di Venezia, ha dedicato a Marella Giovannelli grande attenzione intervistandola nella casa dove abita
Erik Gandini, regista di Videocracy, film sulla filosofia berlusconiana presentato alla mostra del cinema di Venezia, ha dedicato a Marella Giovannelli grande attenzione intervistandola nella casa dove abita. «Un giorno mi ha chiamato questo tizio, Erik Gandini, mi ha detto che sapeva che avevo collaborato con Dagospia e voleva vedermi perchè stava mettendo su un documentario per la tv svedese, - ha raccontato al pubblico in sala - ho accettato, per me è normale amministrazione. Ho risposto alle domande, ha acquistato una decina di foto che ho regolarmente fatturato per 1450 euro. Fine della storia». La storia invece ha avuto un seguito e parecchio tempo dopo la Giovannelli riceve un’altra telefonata. «Mi chiama un amico e mi dice che sono nel cast di un film a Venezia. Contatto Gandini che mi dice, sai il progetto è cresciuto e abbiamo deciso di farne un film. Tu però ne esci bene . Il che mi allarma. Ne esco bene da cosa?». La vicina di casa del presidente, così definita da Gandini, dopo un attimo di smarrimento, la prende con filosofia: «Il film lo vedo oggi per la prima volta. Comunque vada, sono per la libertà di espressione e contraria ad ogni forma di censura. Poi, io sono una giornalista e noi in qualche maniera usiamo le persone per raccontare le notizie. Questa volta è toccato a me essere usata». Ci sono anche scorci cittadini nel film, il comizio alle ultime amministrative in una piazza Regina Margherita coperta di bandiere che seguì la cittadinanza onoraria della Costa Smeralda (secondo Videocracy) conferita da Settimo Nizzi a Silvio Berlusconi. Le immagini della Costa Smeralda, impropriamente definita paradiso offshore, sono uno degli ingredienti principali di Videocracy che gioca sull’identificazione del linguaggio politico con quello dell’intrattenimento televisivo. C’è la Giovannelli che dalla sua villa di Porto Rotondo mostra le foto delle feste schierandosi con Berlusconi («Mi piace perchè è naturale, è autentico e gli piace divertirsi») e prendendo nettamente le distanze da Mora («Io non l’avrei ricevuto a casa mia»).