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 2010  settembre 18 Sabato calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DI TANNO

Tommaso"

Nel caso di Vincenzo Visco, i consiglieri economici e giuridici si contano sulle dita di una mano: Vieri Ceriani, della Banca d’Italia; Giuseppe Peleggi, del Secit; Ugo Sposetti, capo della segreteria tecnica; Gianni Guerrieri e Alessandro Di Battista. Consulenti esterni sono Raffaello Lupi, docente di diritto tributario all’università di Roma, con i commercialisti Giampiero Brunello (studi di settore) e Tommaso Di Tanno (redditi di capitale).
(Elio Silva, Il Sole 24 ore, 04/12/1996)

«Il fatto che nelle regioni più ricche il prelievo fiscale sia più elevato è scontato: gran parte dei prelievi sono proporzionati ai guadagni», fa notare Tommaso di Tanno, esperto di diritto tributario e collaboratore di Vincenzo Visco ai tempi del primo governo Prodi.
(Corriere della Sera 19/08/2007, pag.5 Rita Querzé)

Nella scorsa legislatura, un antico consigliere di Visco, Tommaso Di Tanno, suggerì su lavoce.info un’iniziativa in sede europea per ottenere la revisione generalizzata della Pex, che consentì agli immobiliaristi romani di vendere esentasse le loro azioni Bnl a Unipol e a Unipol e agli altri soci di Bnl di fare poi altrettanto con Bnp Paribas.
(Massimo Mucchetti, Corriere della Sera 11/9/2007)

Il Gotha dei tributaristi italiani. Che si riuniranno domani nello studio romano di Tommaso Di Tanno, ex consulente di Vincenzo Visco e presidente del collegio sindacale di Mps. Ci saranno tutti i nomi in testa alla classifica Chambers Global dei fiscalisti del Bel Paese (una sorta di "guida Michelin" del settore): oltre a Di Tanno, anche Guglielmo Maisto (tra i consulenti di Mps), Augusto Fantozzi (per Antonveneta), Livia Salvini (per Unipol) e, molto probabilmente, lo studio fondato da Giulio Tremonti (per conto di Hopa). Difficile dire oggi chi vincerà, tra il fisco e le società con relativi commercialisti e avvocati. Ma è molto probabile che, per usare le parole di Di Tanno, «dopo questo maxi accertamento diminuirà l’intensità dei viaggi verso il Lussemburgo ». Con il fiscalista lavorano una cinquantina di professionisti, divisi tra clienti che vanno dall’istituzionalità di Generali e Finmeccanica fino al jet set di Monica Bellucci.
(Giovanni Stringa, Corriere della Sera 12/9/2007)

La vicenda Fabiani-Acea-Rai nelle scorse settimane ha creato non pochi problemi a Veltroni, con l’ala sinistra della maggioranza che ha fatto approvare un ordine del giorno contro la moltiplicazione degli incarichi ed ha acceso un faro su alcuni fedelissimi del sindaco: dal suo braccio destro Goffredo Bettini, che oltre ad essere senatore è anche presidente della Fondazione Cinema per Roma a Chicco Testa, che presiede Metropolitane di Roma ma poi siede anche in altri 13 Cda (tra cui Rothschild, Carlyle Group, Lloyd Adriatico, Telit e Riello), da Tommaso di Tanno (presidente di Assicurazioni di Roma e al tempo stesso presidente dei sindaci di Bnl, Caltagirone Holding e Bat Italia) sino a Fulvio Vento (presidente Atac, consigliere di Zetema e di altre società).
(Paolo Baroni, La Stampa 21/10/2007)

Certo chi ha portato i soldi da questa parti in maniera trasparente («l´hanno fatto in tanti anche dopo lo scudo fiscale, regolarizzando i conti ma lasciandoli in Svizzera per garantirsi servizi finanziari più sofisticati», dice Eugenio Romita, tributarista dello studio Di Tanno) non ha nulla di cui preoccuparsi.
(La Repubblica 3 marzo 2008, Ettore Livini)

«Le decisioni prese a Londra dai grandi del mondo sui fondi offshore - sintetizza Tommaso Di Tanno, professore di diritto tributario a Siena e a lungo consulente del ministero delle finanze - sono allo stato pura propaganda». [...] «Per quanto possiamo osservare sul campo - conferma Di Tanno, titolare di Di Tanno & associati, uno dei più noti studi fiscali tricolori ï- non pare che la gente si stia preoccupando». [...] «La strada migliore per mettere le mani su quei soldi sarebbe obbligare le banche offshore a denunciare nomi e movimenti degli stranieri che aprono conti con loro, pena l´isolamento internazionale - conclude Di Tanno - La sanatoria? E’ un´idea. Ma certo non all´aliquota bassissima degli altri scudi. Sarebbe un regalo ha chi ha nascosto i soldi all´estero».
(Ettore Livini, la Repubblica 5/4/2009)

La nuova versione della Tobin Tax «serve primariamente a ridurre il numero delle operazioni sul mercato», spiega Tommaso Di Tanno, tributarista dello studio Di Tanno e Associati. In particolare «verrebbero disincentivate quelle automaticamente impostate dai sistemi di trading che, meccanicamente, impartiscono ordini di acquisto e di vendita sul mercato, quando determinati titoli raggiungono delle prestabilite soglie di prezzo». [...] In Italia non c’è mai stata un’imposta simile? Per certi aspetti, ricorda Di Tanno, è paragonabile alla tassa sui contratti di Borsa, oggi abolita e che veniva però applicata solo sui titoli azionari e non anche su altri strumenti come la Tobin tax.
(Francesco Spini, La Stampa 8/9/2010, pagina 88)