Varie, 14 settembre 2010
ROSSO Renzo
ROSSO Renzo Trieste 15 aprile 1926, Tivoli (Roma) 21 ottobre 2009. Scrittore • «[...] l’autore de L’adescamento e La dura spina [...] dagli anni lontani del liceo Petrarca e del violino al Conservatorio Tartini, passando attraverso l’occupazione nazista e quella di Tito, si era mosso nel 1951 alla conquista di Roma. Orchestrale, sceneggiatore, dirigente Rai, stimato da Gadda, Calvino e Bassani, aveva mantenuto un doppio binario: narrativo (La dura spina , Gli uomini chiari e l’autobiografica Adolescenza del tempo) e teatrale (L’imbalsamatore, ultimo successo rappresentato a Londra). Eclettico, dotato anche per le sceneggiature (sua la versione tv dell’Odissea, nel ’68, con Irene Papas) [...]» (Dario Fertilio, "Corriere della Sera 23/10/2009) • «[...] Fu folgorante l’esordio del trentatreenne scrittore con un volume di racconti lunghi, L’adescamento, il primo dei quali è un capolavoro [...] Si intitola Lungo viaggio all’interno della Germania e narra di un poliziotto alla ricerca del più efferato dei carcerieri di un lager. Incredibile: è lui il buon piccolo borghese che ora vive in una tranquilla famiglia del dopoguerra, moglie, figli, casa e lavoro. Come era possibile un tale sdoppiamento? si chiede il poliziotto, interrogando il criminale. Insieme pone domande sempre più radicali a se stesso il poliziotto e così capisce che lo sdoppiamento non riguarda solo il criminale, bensì ogni tedesco che si illudesse di risolvere tutto condannando solo gli altri. Insomma non se ne farà niente, non ci sarà processo: se non quello psicologico che Renzo Rosso istruisce con una sottigliezza che fa comunicare ogni cosa col suo contrario e con una discrezione intellettuale che schiaccia, ma non distrugge, il moralismo di uno scrittore per la cui testa non passa certo l’idea che la psicologia spiega e perdona ogni delitto. Sono belli molti altri racconti di Rosso: specialmente quelli della raccolta intitolata Gli uomini chiari [...] Non è solo un grande novelliere, è anche un romanziere (per es. La dura spina) in cui si ammira la geometria compositiva, la densità intellettuale e la scrittura sapiente, con tutta la musica della quale è capace un narratore che sapeva suonare bene il violino» (Walter Pedullà, "Il Messaggero" 7/11/2009).