Maurizio Porro, Corriere della Sera 17/8/2009, 17 agosto 2009
I CLASSICI DELL’ESTATE
«Woodstock», il via alla nuova America -
Il documentario su Woodstock sottotitolato «Tre giorni di pace, amore, musica», 184 minuti di new age del rock (ora un Dvd Warner di 206’ ), fu nel 1970 la prova generale della nuova America, il primo concerto evento con 500.000 persone, forse un milione, che suonavano con la chitarra le nuove filosofie di vita: libero amore, libero pensiero, libera musica. I comandamenti hippie preparati dal ’ 68 erano al vero debutto, 15-18 agosto ’ 69, i giorni che sconvolsero il mondo, partendo da Bethel, stato di N. York, invasa dal fango e dal popolo del rock, amplessi, droga, hair capelloni e nudità, controcultura di Warhol, Kerouac, Leary, Ferlinghetti: yankees go home dal Vietnam, in offerta speciale. L’ identikit del trapasso non fu un affare: gli organizzatori guadagnarono in mito. Oggi si dice, guardando le foto o leggendo il libro Laterza di Castaldo-Assante: «Io c’ ero». A sentire quei grandi, da Joan Baez a Joe Cocker, da Hendrix (ultimo, alle 9 del quarto giorno, davanti a soli 80.000 spettatori) a Guthrie, da Joplin agli Who, un elenco infinito di artefici che nel film di Wadleigh (scioccato, tornò nel ’ 70 con Wolfen) offre un concerto cult unico. Si trattava di far debuttare in società il new cinema dopo la grande crisi di Hollywood. Si imponevano i talenti indipendenti di Easy rider e Jesus Christ Superstar, di Laureati e Uomini da marciapiede, i giovani Pollack, De Palma e Hopper, Coppola e Lucas, i due Fonda belli e dannati e il vecchio Corman di Clan dei Barker con De Niro. E Scorsese, qui addetto al montaggio (erano tre) e aiuto regista, ma alla fotografia stavano in 7, magnifici sette. Il film, che oggi riappare come la cometa con destinazione a zig zag, fu l’ annuncio della svolta di usi, sesso, costumi: ed è ancora l’ importanza del cinema testimone del tempo che dice la verità, nient’ altro che quella. Se oggi può apparire datato lo sguardo su quei «giovani» accampati, stracciati, spinellati, il mix tra immagine e musica è il mistero vero dello straordinario film che ebbe, come no, il suo Oscar. Woodstock Studio Universal, ore 16.30