Roberto Zichittella, Il Riformista 5/6/2010, 5 giugno 2010
AUGURI BARACK OBACK OBAMA. MA È UNA FESTA AMARA
Happy birthday, President Obama. Ieri Barack Obama ha compiuto 49 anni, ma non sappiamo se è stato veramente felice. Solo soletto alla Casa Bianca, con la moglie e le figlie in vacanza, Barack Obama ha avuto una giornata di business as usual.
Alle nove e mezzo ha partecipato al solito breafing con i suoi principali collaboratori. Mezz’ora dopo ha visto i suoi più fidati consiglieri nello Studio Ovale. Alle 10.30 è andato al Convention Center per incontrare i vertici del sindacato Afl-Cio. Ha pranzato alla Casa Bianca con alcuni senatori e dopo pranzo ha premiato alcuni cittadini meritevoli. Alle 15 ha incontrato il senatore Mitch McConnel, leader dei Repubblicani al Congresso e, poco dopo le 16, è partito per la base aerea di Andrews. Da lì è volato a Chicago, la sua città natale, dove è atterrato verso le 18.
Solo da quel momento la sua giornata ha avuto un carattere strettamente privato e forse un po’ più festaiolo. Obama ha cenato fuori con alcuni amici e ha trascorso la notte nel suo appartamento di Hyde Park. Profilo basso per un compleanno un po’ così, senza fuochi d’artificio o grandi feste. Succede spesso ai compleanni col numero nove, eventi di passaggio e di attesa in vista della festa vera, quando la cifra sarà tonda. E per Obama la pietra miliare sarà fra un anno, quando raggiungerà il mezzo secolo. Poi compiere gli anni in agosto, quando amici e parenti sono in vacanza, non induce a organizzare festeggiamenti.
Malia,la figlia maggiore di Obama, è fuori casa per un campo estivo. La first lady Michelle e la figlia più piccola, Sasha, sono invece in Spagna, sulla Costa del Sol. Michelle e la figlia alloggiano in uno dei migliori alberghi del mondo, il Villa Padierna di Marbella, un resort di lusso della catena Ritz Carlton. Per loro solo vacanze e relax, anche se domenica la first lady passerà la giornata con Re Juan Carlos e la regina Sofia nella loro residenza a Mallorca.
Poi, quest’anno, non c’è davvero molto da festeggiare. Obama appare assediato dai problemi: l’Afghanistan, l’Iran, il Medio Oriente ancora senza pace, la crisi economica, il disastro ambientale nel Golfo del Messico. Dopo 500 giorni di presidenza, la sua popolarità di Obama è in calo. Nel gradimento popolare è superato anche da Hillary Clinton e da maggio il numero degli americani che approva il suo operato, non riesce a superare la soglia del 50 per cento. Un anno fa il 56% dei cittadini approvava la sua politica riguardo all’Afghanistan, ora la percentuale è scesa al 36 per cento.
Obama potrebbe guardare a questi numeri sperando che passi la bufera, ma non c’è molto tempo. Il suo compleanno è arrivato tre mesi prima delle elezioni di mid-term, che per il partito democratico potrebbero trasformarsi in una disfatta. Qualche giorno fa il democratico Joe Sestak, che sarà in lizza per la conquista di un seggio senatoriale in Pennsylvania, ha dichiarato che preferirebbe essere sostenuto nella campagna elettorale da Michelle Obama piuttosto che dal marito.
Nel partito del presidente c’è allarme e così, come regalo di compleanno per Obama, i volontari che sostennero la campagna del 2008 si sono mobilitati per evitare una fuga di elettori il prossimo novembre. Nei giorni scorsi decine di migliaia di americani hanno ricevuto email intitolate: «Vuoi diventare un regalo di compleanno per Obama?». Le ha spedite Organizing for America, il movimento di base del Democratic National Committee. L’obiettivo dichiarato è quello di riportare ai seggi a novembre il maggior numero di quei 15 milioni di elettori che nel 2008 furono convinti a votare per la prima volta, un fattore decisivo per la vittoria di Obama.
In tutti gli Stati Uniti il partito democratico ha promosso in questi giorni raccolte di fondi. Lo stesso Obama oggi si tratterrà a Chicago per partecipare a tre eventi destinati alla raccolta di dollari. Si farà vedere anche a casa del miliardario Neil Bluhm, il quale ha chiesto ai selezionatissimi ospiti della cena di versare al partito di Obama 30 mila dollari a testa.
Il presidente sente che il voto di novembre sarà decisivo per la sua sopravvivenza politica e la battaglia da qui a novembre sarà durissima. «The change is hard - il cambiamento è difficile», ha ammesso pubblicamente qualche giorno fa Obama. E ha aggiunto: «Ecco perché ho tutti questi capelli grigi».
Incalzato dai giornalisti sulla canizie del presidente, il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha dichiarato che «Il peso dell’incarico ha un suo prezzo, fisico e mentale». Ma secondo lui tutto si risolverà se Obama andrà più spesso dal barbiere.