Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  agosto 02 Lunedì calendario

Adesso Sarkozy esagera. Vuole arrestare i genitori dei baby delinquenti - E’ sempre molto difficile invi­diare i francesi in quanto francesi, ora diventa molto difficile invidiar­li anche come genitori

Adesso Sarkozy esagera. Vuole arrestare i genitori dei baby delinquenti - E’ sempre molto difficile invi­diare i francesi in quanto francesi, ora diventa molto difficile invidiar­li anche come genitori. Nel suo fu­rore estivo alla ricerca del consen­so perduto, il presidente Sarkozy sta preparando per questa negletta figura sociale l’ultima mazzata, co­me se ce ne fosse bisogno: in galera al posto della prole pregiudicata. Sostanzialmente, padri e madri di Francia potrebbero presto fare le veci dei figli minorenni dentro una cella, qualora questi non si compor­tino da condannati modello. La proposta, innegabilmente ri­voluzionaria, è presentata anche con un certo orgoglio da Eric Ciotti, responsabile per la sicurezza del­l’Ump, il partito del presidente. Ma le polemiche immediatamente esplose la dicono lunga sulla porta­ta della novità: si tratta a tutti gli ef­fetti di un’ulteriore allargamento della reponsabilità penale dei geni­tori. Fino a due anni di carcere, più 30mila euro di multa, al padre o al­la madre del minorenne “che non adempia agli obblighi legali previ­sti da una sentenza“. Se ad esem­pio il ragazzo condannato a non uscire di casa oltre una certa ora non rispetta il divieto, a risponder­ne è il genitore. Spiega Ciotti come il progetto abbia un obiettivo preci­so: quando un minorenne viene condannato per qualche reato, il giudice deve preparare subito an­che un piano che coinvolga i genito­ri, perchè siano loro a farlo rispetta­re. In caso contrario, ne rispondo­no. Forse è meglio chiarire subito che non stiamo parlando dei mino­renni con biberon e orsochicco. Evidentemente, la norma è pensa­ta per quel genere di minori che la sa già molto lunga, più del padre e della madre messi assieme. Voglia­mo dire dai quindici ai diciotto an­ni? Nel caso specifico, si parla di quei teppisti francesi che stanno mettendo a ferro e fuoco le perife­rie delle città più popolose e più problematiche, senza denunciare difetti di carica distruttiva legati al­la verde età. Bello, no? Un figlio di 17 anni e 11 mesi, cioè oggi un individuo con tutta una serie di riconoscimenti e privilegi da uomo fatto, improvvisa­mente si mette a fare il cretino scap­pando dalla finestra nel cuore del­la notte, contravvenendo al divieto giudiziario di uscire dopo le ore venti, ed improvvisamente i gen­darmi vengono a buttare giù dal let­to il padre per tradurlo in carcere. Non è ben chiaro: Sarkozy cerca consenso o cerca rogne? Certo sta vivendo un momento particolare: con il giro di vite, che prevede tra l’altro anche il ritiro della cittadi­nanza all’immigrato delinquente, cerca di recuperare legalità e qual­che rimpianta simpatia politica. Ma se trasliamo l’idea sul nostro suolo italiano il progetto appare su­bito gratuito, ingiusto e odioso. Già molti padri e molte madri devono subire la disperazione di certi casi difficili. E’ una pena pesante, più di una detenzione a vita dentro lo Spielberg di Silvio Pellico, trascor­rere le notti senza sapere dove sia­no a fare danni questi piccoli tan­gheri. Hanno idea, il presidente Sarkozy e il suo attivissimo speciali­sta in sicurezza, che cosa significhi controllare i movimenti di certe belve categoria junior? Che la giu­stizia c­hieda alla famiglia una colla­borazione al piano di recupero con­tenuto nella condanna è buona co­sa. Tant’è vero che già si fa.Ma sbat­tere dentro padri e madri se il giova­ne condannato non dimostra buo­na condotta è umanamente mo­struoso. Esistono figli che alla sola domanda perchè esci sono pronti a buttare dalla finestra l’intero paren­tado. E dopo aver ricomposto in qualche modo le ossa di questa po­vera gente dovremmo pure trasfe­rirla in galera? La professione di genitore è di­chiaratamente la più complessa di tutte: ma su questo punto della mi­nore e della maggiore età, su quan­do e fino a quando dobbiamo ri­spondere delle nostre creature, sta diventando impossibile. Prima o poi dovremmo tutti metterci d’ac­cordo. Ultimamente le correnti di pensiero più illuminate ci racconta­no che i sedicenni sono talmente scafati da poter tranquillamente guidare, viaggiare, persino votare. Non come quando avevamo sedici anni noi, che giocavamo ancora al­le biglie. Se però diventano malvi­venti con condanna a carico, que­sti stessi precocioni tornano im­provvisamente ad essere pupi irre­sponsabili, incapaci d’intendere e di volere, persino di fare almeno de­corosamente i condannati. Povere gioie, scappano sempre dagli arre­sti domiciliari: evidentemente non li sappiamo controllare, non siamo buoni neppure come secondini, co­me minimo dobbiamo finire in ga­lera... Demenziale. Può passare solo in un caso: quando siano i genitori a manifestare la chiara volontà di es­sere trasferiti al fresco. In cerca di un po’ di pace, finalmente liberi dalla galera che si ritrovano in ca­sa.