Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  agosto 02 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CUPERTINO

Umberto"

Stefano Agliana, uno dei rapiti in Iraq nel 2004: "Quando fummo catturati, vennero fatti due interrogatori a Stefio e Quattrocchi. Io e Cupertino non fummo interrogati. Quattrocchi, quando venne fermato, aveva il porto d’armi inglese, il badge, il giubbotto antiproiettile. Era l’unico ad essere armato. Stefio era l’unico di noi che parlava inglese correttamente e ha fatto da interprete anche nell’interrogatorio di Fabrizio...». [... ] Umberto Cupertino. «Gli unici a essere interrogati dai sequestratori sono stati Stefio e Quattrocchi. Il primo parlava anche a nome nostro, cioè mio e di Agliana». Quattrocchi, che pure non parlava inglese, invece, si dovette difendere da sé.
Nelle parole di Cupertino torna il magrebino che capisce l’italiano. Torna la storia del dannato computer di Stefio. «E’ stato preso dai sequestratori. Penso sia stato analizzato perché cཿera un tecnico di computer, un nordafricano che ci disse di essere ricercato nel suo paese. Questo nordafricano trovò nel computer di Stefio una lettera di Spinelli che faceva riferimento a un contatto con gli israeliani. Stefio, parlando con lui un po’ in italiano, e un po’ in inglese, gli disse che il contatto era relativo a un lavoro in Italia, il nordafricano rispose che lo avrebbe riferito ai suoi capi».
Fonte Francesco Grignetti, La Stampa 19/10/2007, pagina 22.

Renato Farina: Per Quattrocchi, ahimè, non sono riuscito a far niente, l’ho saputo troppo tardi, ma per i suoi tre compagni (Salvatore Stefio, Umberto Cupertino e Maurizio Agliana) ho collaborato all’individuazione del luogo di prigionia. Ho trovato il nome di un paio di loro, Stefio e Cupertino se non ricordo male, fra i 12 mila che hanno sottoscritto un appello a mio favore.
Fonte Panorama 05/11/2007, Stefano Lorenzetto

Sequestrati dalle Falangi di Maometto il 12 aprile 2004 in Iraq, Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio vengono liberati dopo 56 giorni di prigionia grazie, secondo la versione ufficiale, a un blitz delle forze speciali americane a Baghdad. Il momento peggiore è quando viene ucciso, il 14 aprile, Fabrizio Quattrocchi, guardia del corpo di Genova che avrebbe urlato davanti ai suoi assassini «Vi faccio vedere come muore un italiano». Per la sinistra radicale i quattro contractor sono mercenari che in fondo se la sono andata a cercare. Nel marzo 2006 Quattrocchi viene insignito della medaglia d’oro al valor civile alla memoria.
Fonte Panorama, 15 gennaio 2009