Varie, 29 luglio 2010
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Boni Mario
• Codogno (Lodi) 30 giugno 1963. Giocatore di basket. Da ultimo in C con l’U. C. Piacentina e commentatore di Sky. Nel 1993 fu il primo capocannoniere italiano trenta anni dopo Dado Lombardi. Debutto in A-1 l’11 ottobre 1989 con Montecatini, dove aveva già disputato 2 stagioni in A-2, giocò in Toscana fino al ’93-94, quando fu trovato positivo all’antidoping. Squalificato per 2 anni, nel 1994-95 giocò in Usa: prima nell’Usbl, con i Memphis Fire, poi al camp di pre-season degli Yakima Sun Kings (Cba). Nel ’94 riprese da Montecatini, in A-2, prima di andare all’Aris Salonicco, dove nel ’97 vinse coppa di Grecia e Korac. A gennaio ’98, per la crisi del club, fu tesserato da Roma: 4 mesi più tardi fu di nuovo sospeso per doping e riabilitato poco dopo. Nel ’99 firmò per Roseto, dove giocò 3 anni, prima di contribuire alla promozione di Teramo dalla Lega2 e alla sua permanenza in A. Vestì la maglia azzurra solo in un’amichevole • «[...] è il Don Chisciotte del basket italiano [...] Per essere accettato come “grande” della pallacanestro, ha sempre dovuto dare doppie e triple conferme, patendo parecchio. Sul campo, con 11.000 punti segnati nei campionati professionistici, 7 promozioni, portando in A l’Abruzzo prima con Roseto e poi con Teramo, e 3 coppe in bacheca. Primo italiano a vincere all’estero, la coppa Korac con l’Aris Salonicco. Ma anche nella vita, con due squalifiche per doping: la seconda drammatica, anche se arrivò l’assoluzione, ma intanto Boni aveva perso la madre, stroncata da un infarto alla vigilia del deferimento. [...] “Ho scelto di essere sempre Mario Boni con tutte le conseguenze del caso. Schietto, non ho mai accettato di mettermi a disposizione di gente meno forte di me”. Orgoglio smisurato per “Supermario” o “Jack Mitraglia” [...] Giubilato da quel Messina, che dopo averlo rimpianto (“in Nazionale il mio più grande rammarico è stato quello di non avergli dato spazio”) lo consigliò a Giordano Consolini per riportare in A la “sua” Virtus. Missione compiuta, anche quella volta, a 41 anni suonati, alla faccia dei mulini a vento» (Francesco Forni, “l’Unità” 13/1/2010).