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 2010  luglio 26 Lunedì calendario

TINELLI: «P3, MAI SUBITO PRESSIONI»

(vedi commento Foglio, fr. 1384428) -

Mi sono sempre pronunciata in piena autonomia, al di fuori di ogni condizionamento». Celestina Tinelli, avvocato che vive e lavora a Reggio Emilia, da quattro anni è membro laico del Csm, eletto dal Parlamento su indicazione degli allora Ds. Secondo le intercettazioni telefoniche sulla cosiddetta P 3, anche a lei si rivolgeva il faccendiere Pasquale Lombardi per favorire le nomine di alcuni magistrati amici.

Avvocato Tinelli, Pasquale Lombardi risulta essere un anziano geometra in pensione: a che titolo questo “signor nessuno” era di casa al Csm e intratteneva rapporti confidenziali con i suoi componenti?

«Lombardi è noto negli ambienti giuridici come segretario generale del Centro Studi per l’Integrazione Europea Diritti e Libertà, presieduto da Giacomo Caliendo, già componente del Csm e importante esponente della corrente Unicost. Sapevo, inoltre, che Lombardi era un giudice tributario, lo pensavo un collega avvocato, anche per questo gli davo del tu, non ho mai sentito la necessità di fare indagini sul suo conto. La sua affidabilità veniva dai molti magistrati che lo conoscevano e che me lo hanno presentato».

Lei ha partecipato a convegni organizzati da Lombardi? E nel caso, a spese di chi?

«Ho partecipato come relatore a due convegni del Centro studi diretto da Lombardi: uno a Napoli, nel novembre 2008, l’altro a Santa Margherita di Pula, nel settembre 2009. Per me partecipare a convegni è normale, ne avrò fatti un centinaio, con gli ordini professionali, con le associazioni dell’avvocatura e della magistratura. Sono stata invitata anche alla recente festa nazionale dell’Anpi, ad Ancona. Le spese sono sempre a carico di chi organizza»

Ma Lombardi, per quanto organizzatore di convegni, come poteva permettersi pressioni su membri del Csm? Per quale ragione lei non ha troncato sul nascere certe interferenze?

«Non mi sono mai sentita destinataria di pressioni. Non ho incontrato Lombardi al di fuori dei convegni, tranne che per un pranzo insieme ad altri, in buona parte magistrati. Raramente ho avuto con lui conversazioni telefoniche. Non mi ha stupito che mi parlasse di quei tre magistrati suoi conterranei, aveva molte amicizie nell’ambiente. È frequente ricevere segnalazioni, anche da parte di personalità autorevoli. E molti magistrati aspiranti a posti direttivi vengono in Consiglio, si presentano, per farsi conoscere personalmente. In genere io ascolto tutti, per educazione, tranne rarissime eccezioni di eccessiva insistenza».

Lombardi ha dichiarato che voleva compiacere Berlusconi. Lei ignorava quali fossero i suoi referenti e le sue finalità?

«Non sapevo che fosse un attivista di Forza Italia, né di sue iniziative per compiacere chicchessia. In ogni caso, le sue dichiarazioni si riferivano al lodo Alfano, non alle nomine del Csm, che sono moltissime enon incidono direttamente su Berlusconi. Aggiungo che, personalmente, in Csm ho sempre votato a favore dei provvedimenti che hanno stigmatizzato certe esternazioni di Berlusconi, o sollevato dubbi di legittimità costituzionale su testi di legge del Governo».

E sui nomi raccomandati da Lombardi, quale è stato il suo voto?

«Premetto che non faccio parte della Quinta Commissione, cui spetta vagliare le domande e scegliere i nomi da proporre. Nel plenum, Alfonso Marra è stato nominato alla Corte di Appello di Milano con 14 voti, compreso il mio, ma anche quelli del vicepresidente Mancino, del primo presidente della Cassazione, del procuratore generale della Cassazione. Per anzianità e continuità di ruolo, aveva più titoli dell’altro candidato dott. Rordorf, che ha ottenuto12 voti. Paolo Albano è stato nominato procuratore di Isernia con 19 voti , tra quali tutti i membri laici. Francesco Izzo è stato nominato procuratore di Nocera con 15 voti,
tra i quali il mio e quelli di Vacca e Siniscalchi, pure loro laici di centrosinistra. Ho votato liberamente, sulla base di ponderose documentazioni, come ho sempre fatto per tutte le oltre mille nomine deliberate da questo Csm. Un numero senza precedenti, a seguito della riforma dell’ordinamento giudiziario varata dal governo Prodi».

Che idea si è fatta di questa ennesima storiaccia italiana detta P3?

«È compito della magistratura fare giustizia.Non credo all’ipotesi di interferenze sul Csm da parte di una associazione occulta e illecita. Noi consiglieri siamo liberi di decidere sulle proposte dalla Commissione, non abbiamo certo bisogno di intermediari
per l’esercizio di un potere assoluto».