PIETRO DEL RE, la Repubblica 22/7/2010, 22 luglio 2010
ADDIO AL PAP DELLA SCATOLA NERA GRAZIE A LUI VOLARE PI SICURO
Quando il chimico australiano David Warren costruì il prototipo della scatola nera, nessuno, né in patria né altrove, gli diede l´importanza che meritava. L´Aviazione civile del suo paese la definì addirittura un´invenzione «inutile». Era il 1956 e Warren stava indagando sulla tragedia del primo jet commerciale, un Comet che si era schiantato al suolo decollando da Calcutta. Colui che intuì la genialità di quel congegno fu un ingegnere aeronautico britannico in visita in Australia, il quale invitò immediatamente Warren a Londra dove una compagnia locale cominciò col finanziare il perfezionamento della sua preziosa creazione per poi produrla in serie.
Quasi dovesse farsi perdonare per quel lontano errore di valutazione, ieri, nel dare l´annuncio della morte dell´inventore che ha reso più sicuri i voli nell´ultimo mezzo secolo, il ministero della Difesa di Canberra ha definito «il dispositivo di registrazione dei dati messo a punto da Warren, un contributo inestimabile alla sicurezza dell´aviazione mondiale». Sempre ieri, la biografa di Warren, Janice Peterson Witham, ha ricordato come le lezioni apprese dalle scatole nere recuperate dai disastri aerei abbiano salvato innumerevoli vite, identificando gli errori umani e i guasti tecnici.
Nato nel 1925, all´età di 9 anni Warren perse il padre proprio in un incidente aereo. Un lutto che lo spinse, una volta laureatosi in chimica, a lavorare nei laboratori di ricerca aeronautica e a partecipare alle indagini sui disastri dei primi jet. Dopo aver dimostrato che il carburante non era la causa dello schianto del Comet a Calcutta, Warren concluse che un registratore a nastro nella cabina di pilotaggio avrebbe fornito indizi vitali per stabilire i veri motivi di un disastro aereo.
Sebbene il prototipo concepito nel 1956 fosse già a prova di incendio e a prova d´urto, oggi la scatola nera consiste in un dispositivo molto diverso da quello fabbricato da Warren. Anzitutto, in ogni aereo non c´è una sola scatola nera ma due (in realtà di colore arancione) che registrano sia i dati di volo sia le comunicazioni della cabina di pilotaggio. Le scatole attuali presentano inoltre una straordinaria resistenza agli impatti e alle alte temperature (1100 gradi centigradi per trenta minuti), nonché una tenuta a forti pressioni esterne, quali quelle in ambito sottomarino, e un´alta capacità di registrazione.
Anche se snobbata ai suoi inizi, la scatola nera ha avuto un successo degno delle più grandi trovate tecnologiche moderne. Da tempo viene montata, per esempio, anche sui treni. Una certa diffusione la sta avendo anche sulle automobili, sia pure in una versione che registra soltanto la velocità. La morte del suo inventore è quindi avvenuta giusto in tempo per vedere la "black box" garantire la sicurezza su quasi tutti i mezzi di trasporto.