Mar. Coll., Il Tempo 21/7/2010, 21 luglio 2010
COSTA DI PI VIVERE DA SINGLE
E anche più in bolletta. Stamo parlando dei single, categoria sempre meglio identificata e numericamente cosistente. Così, al di là delle esternazioni di rito nelle presentazioni - «Sono single, ho fatto una scelta», oppure «Molto meglio vicere da soli» - le fondamenta di questa sorta di atteggiamento culturale possono anche scricchiolare lungo la deriva del pessimismo. Della serie, oltre al danno la beffa. Infatti, vivere da soli e non avere nessuno con cui condividere letto e spese, finisce per pesare non soltanto al cuore, ma anche al portafoglio. E non si tratta di spiccioli, ma di soldi veri: ben 250 mila dollari in più l’anno - circa 193 mila euro - nel corso di un’intera vita alla Bridget Jones. Di questi, circa 12mila dollari l’anno vanno in fumo per pagarsi un tetto tutto da soli e fare la spesa per sé, in barba alle offerte formato famiglia. Il che si traduce in un salasso di ben 5mila dollari in più nell’arco di appena un anno rispetto a chi divide carrello e casa con la propria dolce metà. La brutta notizia per i cuori solitari arriva da uno studio condotto su 2.000 adulti dalla «uSwitch», che oltre alla «bastonatà finanziaria riserva ai single un’altra pessima sorpresa, forse però meno inaspettata: le giornate «in solitario» rendono anche più infelici rispetto a chi ha trovato un partner con cui condividerle. Infatti, due terzi degli intervistati ammette che stare in coppia ha migliorato la loro vita mentre solo un single su cinque ritiene che rimanere solo costituisca l’affare più vantaggioso. Certo, stando almeno a questo studio, non per il portafoglio. «L’aumento esponenziale delle persone che scelgono di restare sole - ha sottolineato Ann Robinson, della «uSwitch» - non pone solo problemi di natura immobiliare, ma ha un forte impatto anche sul costo della vita. sempre più evidente, infatti, che per assicurarsi un buon tenore di vita è necessario poter contare su due redditi». Chissà se per orgoglio o per disperazione arriva da Parigi la notizia del riscatto: nella città dell’amore per antonomasia nasce la prima scuola della seduzione per lui e per lei. Si chiama «Seductae» ed è stata creata da Valerie Cordonnier, nota psicoterapeuta e sessuologa, e da Nathalie Vasseur, consulente in pubbliche relazioni per grandi imprese e banche internazionali. Obiettivo dichiarato: tirare fuori i single dall’isolamento. Mar. Coll.