Frammenti, 19 luglio 2010
Tags : Roberto Calderoli
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CALDEROLI, ROBERTO"
(Frammento diviso in due. Questa è la seconda scheda, la prima Framm num 217577)
• 2009
immaginare la faccia del ministro Roberto Calderoli, di per sé tendente a esternazioni mimiche, quando gli è stato presentato l’elenco delle leggi che la storia ha lasciato in eredità a questa sedicesima legislatura. [...]Immaginarsi lo sconforto di uno come Calderoli quando si è trovato di fronte 29mila provvedimenti ritenuti estranei «ai principi dell’ordinamento giuridico attuale», in pratica leggi, regi decreti legge, decreti leggi luogotenziali, decreti legislativi luogotenziali, decreti legisislativi del capo provvisorio dello Stato, con i quali l’Italia è stata governata tra il 1861 e il 1945. [...] Chi sa la faccia di Calderoli quando ha scoperto che in Italia nessuno ancora aveva cancellato la legge del 21 aprile 1861 che stabilsce la «formola» con cui devono essere intestati tutti gli atti intitolati in nome del re. (Emilio Gioventù, ItaliaOggi, 7/1/2009, pag. 7)
con il meccanismo attuale tutti vengono pagati la stessa cifra (prezzo marginale) vale a dire il prezzo più alto riconosciuto tra le centrali effettivamente entrate in funzione. Con il nuovo sistema invece ogni centrale riceverà la cifra che ha indicato nella sua offerta. Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli è convinto che questo porterà ad un abbassamento dei prezzi, i fatti dicono il contrario. (Luca iezzi, la Repubblica 11/1/2009)
[Dionigi Tettamanzi] accusato da un ministro della Repubblica, Roberto Calderoli, di essere «l’ultimo comunista» sul suolo patrio e, soprattutto, su quello padano? (Luigi La Spina, La stampa 13/1/2009)
Pensava, il ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, di risolverla a colpi di bianchetto. [...]Questa legge Calderoli non la può cancellare. Anzi, toccherà rimettere dentro un bel po’, minimo un centinaio, di quelle vecchie norme abrogate dal decreto. [...]Così come devono essere assolutamente sottratte al bianchetto di Calderoli quei decreti emanati dal re nei primi del Novecento per le aree cimiteriali destinate ai sacrari militari e per il riconoscimento delle aree della Prima guerra mondiale a monumenti nazionali. (Emilio Gioventù, ItaliaOggi 23/1/2009)
Il piano Marshall del 1947 è ancora in vigore in Italia, e i fondi di allora non sono stati tutti spesi in ben 62 anni in cui evidentemente la ricostruzione non è terminata. Per questo non si può inserire nel taglia-leggi di Roberto Calderoli l’abolizione del decreto legislativo del capo provvisorio dello Stato n.261 del 1947 recante «Disposizioni per l’alloggio dei rimasti senza tetto in seguito a eventi bellici e per l’attuazione dei piani di ricostruzione». Ci sono ancora i soldi in bilancio dello stato, l’opera non è finita e il parlamento non molla. E non è l’unico caso. Perché molte delle proposte di Calderoli hanno trovato un muro in commissione. Tutto in Italia si può tagliare, meno che le leggi. Necessarissime, anche se di un secolo fa... Al primo giro nella Camera dei deputati l’elenco che orgoglioso aveva presentato il povero Calderoli ha già subito una bella sforbiciata. [...]Grido d’allarme raccolto dal mondo universitario: se Calderoli avesse cancellato, come si proponeva di fare, una leggina del 1871 che autorizzò la vendita della tenuta di Portici alla provincia di Napoli, potrebbe essere sfrattata da lì la Facoltà di agraria dell’ateneo partenopeo. (Franco Bechis, ItaliaOggi 23/1/2009)
Così, lo scontro di questi giorni sulla Fiat - simbolicamente Roberto Calderoli contro Matteo Colaninno - nasce da un diverso giudizio su questo equilibrio. Per Calderoli la Fiat ha avuto più di quel che ha dato, per Colaninno è il contrario. (Marco Ferrante, il Riformista 3/2/2009)
Seppure finora sovrastati da quelli della pacca sulla spalla e del sorriso sempre aperto, i ruvidi di carattere sono un po’ ovunque, nello sport e nell’arte, a destra e a sinistra, essendo l’antipatia trasversale. E pronti adesso a prendersi la loro rivincita: in politica D’Alema e Massimo Cacciari sono in compagnia di Niccolò Ghedini, del leghista Roberto Calderoli [...] (Antonella Piperno, Panorama, 19 marzo 2009)
Calderoli sta anche preparando una cedolare secca sugli affitti: si paga il 20% e non si calcolano nel-l’Irpef. Un vantaggio per i proprietari, purché smettano di locare in nero. (Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/03/2009)
Se si trova l’accordo sulla data del referendum lo dobbiamo trovare anche su tutto il resto» (alla Lega da Porto Rotondo dov’era andato con Gianni Letta per verificare i lavori del G8.
Berlusconi ha prima parlato con Roberto Calderoli, poi con il viva voce si è rivolto all’intera segreteria del Carroccio) (Il Foglio 20/04/2009)
Purtroppo, nel mondo politico e sui giornali gira tanta gente che evita accuratamente di leggere i dossier prima di aprire bocca. Come quel simpaticone del mio bravo collega Roberto Calderoli, che in quelle ore esclama: «Brunetto-scherzetto. Quella detta dal ministro la prendiamo come una battuta» (Renato Brunetta, Libero 21/4/2009)
la legge elettorale in vigore prima del Porcellum ideato nel 2005 dal leghista Roberto Calderoli (il primo a definirlo qualche mese dopo "un’autentica porcata") [...]Ma il ministro Calderoli ha già fatto sapere che potrebbe essere una buona soluzione: fu lui, due anni fa, a presentare una proposta per far ritornare in vita il Mattarellum. (Marco Damilano, L’Espresso, 21 maggio 2009)
contro gli enti «dannosi». Avete letto bene: «dannosi». Proprio così li definisce una bozza (anzi, una «bozzaccia » come la chiama il leghista Roberto Calderoli) di disegno di legge al quale il ministro della Semplificazione sta lavorando insieme ai suoi colleghi dell’Interno, Roberto Maroni, e degli Affari regionali, Raffaele Fitto. (Sergio Rizzo, Corriere della Sera 17/05/2009)
Arriva la cedolare secca sugli affitti. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli che ha spiega di essere impegnato in prima persona per l´inserimento della norma in un provvedimento ad hoc. «Il governo - ha spiegato il ministro della Lega Nord - ha trovato il punto di equilibrio sulla copertura e presto la misura sarà inserita in un provvedimento». Il provvedimento sarà portato in consiglio dei ministri, probabilmente entro la fine del mese, e lo stesso Calderoli ha fatto intendere che potrà trattarsi di un decreto legge. [...]Quanto ai costi il governo fa conto in larga parte sull´emersione del "nero" che dovrebbe provocare la nuova aliquota più conveniente. Cifre non se ne fanno, tuttavia ieri Calderoli ha assicurato che la cedolare "si autofinanzia". [...]L´annuncio di Calderoli ha avuto un primo disco verde da parte del Pd. «E´ una buona notizia quella data dal ministro Calderoli: da tempo il Pd sostiene l´utilità di questa misura», ha detto la deputata del Pd Paola De Micheli, (Roberto Petrini, la Repubblica 22/5/2009)
la rosa celtica verde, detta anche Sole delle Alpi, ricamata sui fianchi e il vessillo rosso col Leone di San Marco dorato cucito sulla linguetta. Il primo paio è stato consegnato a Umberto Bossi, il secondo a Roberto Calderoli, che ha ringraziato commosso su carta intestata del ministero, il terzo a Luca Zaia. (Stefano Lorenzetto, Il Giornale 10/5/2009)
Sul finire degli anni Novanta, Roberto Calderoli inaugura il famoso «rito del maiale», sostanziato di passeggiate suine nei luoghi della grande provincia italiana che venivano destinati alla moschea di turno. Folclore dai toni forti, sempre più spesso accompagnato da messe riparatrici (Jacopo Tondelli, Corriere della Sera 20/07/2009)
’rilevanti innovazioni sono state compiute”, a partire dalla legge delega sul federalismo
fiscale. Quadrio Curzio ricorda quelle nella pubblica amministrazione volute dal ministro Renato Brunetta e quelle della riduzione delle leggi operata dal ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. (Il foglio, 23/7/2009)
[Stefania Prestigiacomo] «Vengono bypassati meccanismi di controllo su argomenti delicatissimi come quelli sull’ambiente, la sicurezza e la salute dei cittadini. Se questa norma passerà tre ministeri, fra i quali non il mio, proporranno i commissari straordinari per le reti elettriche e gli impianti di produzione di energia». Quali sono i ministri? «Quelli dello Sviluppo Claudio Scajola, delle Infrastrutture Altero Matteoli e della Semplificazione Roberto Calderoli, un ruolo quest’ultimo che non mi pare comprende la consulenza di esperti in materia di energia». Pure Calderoli? «La cosa divertente è che è circolato un documento attuativo con le opere da commissariare per decreto. Con un meccanismo assurdo, perché i commissari sarebbero assistiti dalle strutture della Presidenza del Consiglio e da quelle del ministro della Semplificazione normativa». (Sergio Rizzo, Corriere della sera 24/7/2009)
la città di Bergamo, patria del ministro Calderoli, dove un abitante su dieci parla solo il bergamasco (Roberto Bianchin, la Repubblica 30/7/2009)
Ciò non significa che’ all’ombra del Senatùr – manchino gli scontri: Maroni contro Calderoli in Lombardia (Francesco Verderami, Corriere della sera 1/8/2009)
Il ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli, torna a parlare di «gabbie salariali», proprio nel giorno in cui vengono diffusi i dati di uno studio condotto da Bankitalia sul divario del costo della vita tra Nord e Sud. [...]«Alla luce della volontà espressa dal governo», ha dichiarato Calderoli, «di affrontare una volta per tutte, la questione meridionale, anche attraverso la fiscalità di vantaggio, e ritenendo altrettanto necessaria e urgente la risoluzione della questione settentrionale, è evidente che andrà posta attenzione alle nostre proposte riguardanti le buste paga misurate in base al costo della vita di ogni regione». (Sara Del Vecchio, ItaliaOggi 5/8/2009)
Non a caso dodici mesi fa la Lega si limitò a ridire sullo schiavismo incitato dall’inno di Mameli, e per il resto s’impegnò a dibattere di federalismo con Roberto Calderoli nei panni del saggio: «Non vogliamo spaccare il Paese». [...]La baraonda sulle gabbie salariali - che Calderoli si riferisse proprio a quelle o a qualcosa di modernizzato - aveva un significato: il federalismo si fa contando i danée. (Mattia Feltri, La stampa 7/8/2009)
«il lavoratore in quanto uomo o in quanto donna merita sempre rispetto», ha risposto Roberto Calderoli, «ma col dovuto rispetto va anche processato ed espulso, quando non sia in possesso dei requisiti necessari» (Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 09/08/2009)
Il ripristino delle gabbie salariali sembra ormai una proposta superata. Prova ne sia che dalla reintroduzione del meccanismo con cui dal dopoguerra fino al 1969 le parti sociali si accordarono per dividere rigidamente l’Italia in macroaree territoriali con differenti retribuzioni ha preso le distanze anche il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, esponente di spicco della Lega. (Giorgio Pogliotti, Il Sole-24 Ore 11/8/2009)
Poi il via libera di Roberto Calderoli alla pretesa della Regione («o passa la norma, o facciamo saltare il tavolo», chiarì l’allora assessore al bilancio) di trattenere sull’isola il gettito delle accise sui prodotti petroliferi, cosa che per ora è sospesa ma garantirebbe alla Sicilia nuovi introiti per circa 8 miliardi l’anno... (Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 20/8/2009)
si liquidano come belinate ("stupidaggini", dal ligure) le tesi linguistiche di Calderoli, pensando che l´argomento non meriti approfondimento. (Carlo Petrini, la Repubblica, 25/8/2009)
Il ministero per la semplificazione normativa, per esempio, spiega che «trasparenza, accessibilità e qualità della regolazione» sono le stelle polari del lavoro di Roberto Calderoli (Francesca Milano e Gianni Trovati, Il sole 24 ore 24/8/2009)
presidente della Cei Angelo Bagnasco abbia incontrato per un’ora, proprio in questa travagliata giornata, il leader della Lega Umberto Bossi e il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli, malgrado da settimane il Carroccio polemizzi duramente con la Chiesa sui respingimenti degli extracomunitari e persino sulle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Un colloquio cordiale e «positivo» - come ha dichiarato lo stesso ministro Calderoli - nel corso del quale, secondo quanto si apprende, il capo della Chiesa italiana ha espresso preoccupazione per le ricadute della crisi economica sulle famiglie e per l’emergenza umanitaria degli sbarchi in Sicilia, mentre la bufera scoppiata su Boffo è rimasta sullo sfondo. E l’esponente leghista si spinge più un là, che esprime la sua «soddisfazione come cattolico e come politico», in quanto si è parlato di immigrazione e bioetica. (Giacomo Galeazzi, La Stampa, 04/09/09)
ieri invece Umberto Bossi e l’altro ministro leghista Roberto Calderoli sono stati un’ora a colloquio con Angelo Bagnasco. Colloquio che Calderoli, uscendo, ha ostentatamente definito «molto positivo»; e che altre fonti, come si apprende, giudicano «amichevole e fruttuoso». (Jacopo Iacoboni, La Stampa, 04/09/09)
con Roberto Calderoli, Umberto Bossi e Giulio Tremonti a mettere in guardia il premier: «Meglio che Feltri abbassi un po’ i toni, altrimenti ci sarà uno scontro al giorno...». [...]«Abbiamo deciso che primum vincere, deinde filosofare - ha detto ieri a fine cena Calderoli -. La strategia non sarà a quale forza attribuire i singoli candidati, ma chi è il purosangue in grado di vincere regione per regione. E noi abbiamo i nostri assi nella manica, i nostri purosangue». (Redazione, Il Giornale, 09/09/09)
Roberto Calderoli dice: «Fini nell’incontro / ha dato molta attenzione ai decreti attuativi sul federalismo, ma anche alla necessità di affrontare le riforme costituzionali. Tanti problemi discendono da lì. E’ ora di mettere mano a pesi e contrappesi». Ma Calderoli ci tiene a precisare che le riforme costituzionali si fanno assieme all’opposizione. (Francesco Grignetti, La stampa 9/10/2009)
sfidando il verbo del suo viceviceleader Roberto Calderoli, il quale, se pur non si è mai espresso esplicitamente per le razze canina, è convinto che tra quelle degli uomini ce ne siano invece alcune «con una maggiore propensione a delinquere» (Alberto Statera, Affari&finanza 19/10/2009)
Impegnato a schivare imboscate, Tremonti è convinto tuttavia di poter contare ancora sul sostegno della Lega. Non di tutta la Lega in verità, ma sicuramente di Umberto Bossi e Roberto Calderoli. Proprio Calderoli è l´alleato più saldo che Tremonti ha dentro al governo. Tanto che quando si è trattato di attaccare Gianni Letta, colpevole agli occhi di Tremonti di aver incontrato a palazzo Chigi il presidente dell´Abi, Corrado Faissola, nei giorni caldi dello scontro sul ruolo delle banche, l´incarico se l´è preso Calderoli. In un´intervista al Corriere il ministro leghista ha parlato di un «gran Visir dei poteri forti» all´interno del governo e tutti, a partire da Letta, hanno compreso benissimo a chi si riferisse. (Francesco Bei, la Repubblica 23/10/2009)
La mancata esposizione della foto di Giorgio Napolitano ha creato polemica una sola volta, per quanto si ricordi: una trasversalità di parlamentari, il lo ottobre 2008, rivolse una vibrata interpellanza in quanto «risidterebbe che il Ministro della ,Semplificazione Normativa, Sen. Roberto Calderoli, avrebbe esposto nel suo Ufficio al Ministero, anziché, come d’obbligo, la foto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la foto del Ministro delle Riforme e leader del movimento politico Lega Nord, onorevole Umberto Bossi». Ah! Vilipendio. (Filippo Facci, Libero 6/11/2009)
Bobo [Maroni] fa [...]. A parlare ci pensa Calderoli. [...]le infinite diatribe con Roberto Calderoli, (Mattias Mainiero, Libero 16/11/2009)
Di tutte le norme anteriori al 1° gennaio 1970 ne resteranno in vigore al massimo 2.500. A prevederlo è il terzo "taglialeggi" targato Roberto Calderoli. Il decreto legislativo elaborato dal ministro della Semplificazione ieri ha avuto l’ok del pre-consiglio dei ministri e domani dovrebbe essere sul tavolo di Palazzo Chigi per il varo definitivo. [...]Allo stato attuale è difficile quantificare l’entità dell’operazione di "disboscamento" avviata da Calderoli. (Eugenio Bruno, Il Sole-24 Ore 18/11/2009)
Il Consiglio dei ministri ieri mattina ha approvato il Codice delle autonomie, l’ambizioso progetto di razionalizzazione degli enti locali a cui lavorano fin dall’inizio della legislatura i ministri Roberto Calderoli e Roberto Maroni. [...]secondo le proiezioni diffuse da Calderoli, nei Comuni si perderebbe il 24% dei consiglieri e il 41% degli assessori. [...]Destinate all’estinzione anche le circoscrizioni comunali e «con loro – spiega Calderoli – 6.605 consiglieri e 344 presidenti». [...] Infine, le comunità montane. Che, secondo Calderoli, semplicemente, «cesseranno di esistere nell’ordinamento statale e passeranno, come deciso dalla Corte Costituzionale, sotto le Regioni. Le quali, se vorranno farle esistere, dovranno fare una loro legge, rispondere ai loro elettori, e pagarsele ». Conclude Calderoli: «Le comunità montane sono 367 in Italia e coinvolgono il 53% dei Comuni. Non credo siano numeri che abbiano un senso». [....]una robusta sforbiciata, nel disegno di legge presentato da Roberto Calderoli, c’è. [...]C’è chi dirà che, nell’annunciare trionfante il «taglio complessivo di 50 mila poltrone» Roberto Calderoli esagera [...] Quello che più spicca, però, non è quello che c’è nella legge: è quel che manca. In particolare nei confronti di alcuni degli enti che Calderoli definisce non solo superflui ma «dannosi». [...]«Sono 367 e il grosso delle spese serve per il personale e i gettoni e quello che viene lasciato alle funzioni che svolgono è la minima parte. D’ora in avanti, se le vogliono, se le paghino le Regioni», ha spiegato Calderoli. Le cifre sventolate dal ministro, però, sono contestate. (M.Cre., Gian Antonio Stella - Sergio Rizzo, Corriere della Sera 20/11/2009)
Roberto Calderoli pronto a replicare che «stronzo» è anche chi illude gli immigrati. [...]La Lega non ci sta. Calderoli risponde duramente: «Fini ha ragione a dire che è stronzo chi dice che lo straniero è diverso. Ma è altrettanto stronzo chi illude gli immigrati, dicendo che in Italia c´è lavoro per tutti». (Vladimiro Polchi, la Repubblica 22/11/2009)
«Taglieremo cinquantamila poltrone!» proclamava il leghista Roberto Calderoli: mentre i suoi ne occupavano una in più. [...]Nessuno stupore, perciò, che una norma rigorosa per impedire gli incarichi multipli sia proprio fra le cose che mancano nel Codice delle autonomie trionfalisticamente presentato alla stampa dal ministro Calderoli dopo il Consiglio dei ministri che l’ha approvato il 19 novembre. [...] in seguito alle pressioni degli enti locali, il taglio era stato ridimensionato dal 35% dei posti stabilito inizialmente a circa il 20%. E arrivati a questo punto, meglio blindare almeno quello. Sempre che ci si riesca. Tremonti e Calderoli sono convinti che l’emendamento alla Finanziaria, arenatosi al suo sbarco in Parlamento, alla fine passerà. (Sergio Rizzo, Corriere della sera 3/12/2009)
Decreto Calderoli per il mattone di Stato. E spunta il fondo con i privati [...]«In Italia», dicono i tecnici del ministro Roberto Calderoli, «c’è un enorme patrimonio di beni pubblici, e non può essere amministrato dal centro da uffici che spesso non ne conoscono nemmeno il valore. E’ giusto che allo Stato rimangano la proprietà e la gestione dei beni nazionali e simbolici, ma al contrario non è giusto continuare la manomorta su beni che hanno senso se gestiti localmente». [...]Inseriti in elenchi che saranno oggetto di un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri emanato su proposta del ministro dell’Economia Giulio Tremonti d’intesa con quello della semplificazione Calderoli e quello degli Affari regionali Raffaele Fitto, gli immobili passeranno dal demanio statale agli enti locali su loro richiesta. (Sergio Rizzo, Corriere della Sera, 16/12/2009)
Ma il ministro della semplificazione Roberto Calderoli, ha voluto imprimere un’accelerazione al decreto e la settimana scorsa (si veda ItaliaOggi dell’11/12/2009), parlando all’assemblea dell’Upi, ha annunciato l’arrivo del dlgs che potrebbe essere portato sul tavolo dell’ultimo consiglio dei ministri dell’anno. (Francesco Cerisano, Italia Oggi 14/12/2009)
Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato lo schema di decreto legislativo che regola il trasferimento dei beni demaniali dal centro alla periferia. [...] Soddisfatto il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, che ha parlato di «rivoluzione copernicana ». (Eugenio Bruno, Il Sole-24 Ore 18/12/2009)
Secondo il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, l´operazione scudo fiscale merita il 10 e lode. (Tito Boeri, la Repubblica 30/12/2009)
•2010
Finché arrivarono Giulio Tremonti, Roberto Calderoli e Renato Brunetta. E rimisero in azione le forbici. «Nessuno sa quanti sono e forse c’è stata la volontà di tenerli nascosti. Ma ora procederemo senza tentennamenti», ringhiò Calderoli. Venne stabilito che gli enti pubblici non economici con meno di 50 dipendenti sarebbero stati soppressi in tre mesi. Dalla strage si sarebbero salvati quelli giudicati espressamente «non inutili» per decreto di Calderoli e Brunetta e quelli che avessero avviato una procedura di riordino per far risparmiare dei soldi al contribuente[...] (Sergio Rizzo, Corriere della Sera 31/12/2009 e 3/1/2010)
A Pontida, nel settembre 1998, il matrimonio celtico di Roberto Calderoli con Sabina Negri. (Guido Passalacqua, Il vento della Padania, Mondadori, pagine 254, euro 18,50)
Rilanciata in quei giorni la notizia dello ”sciopero degli immigrati”, fra i critici più aspri si distinse il ministro (leghista) per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli: «Escluderei che vogliano farlo i regolari: se l’iniziativa partisse invece dagli irregolari, si tratterebbe soltanto di espellerli» (Corriere della Sera 10/1/2010)
Gianni Letta ha inviato a tutti i ministri un documento del cerimoniale di Stato che indica «l’ordine protocollare di precedenza», cioè l’ordine in cui si assegnano le poltrone ai ministri nelle cerimonie ufficiali: [...] 16° Roberto Calderoli (Semplificazione) (Alessandro Trocino, Corriere della Sera 16/01/2010)
In 3000 sarebbero entrati così, senza concorsi, senza graduatorie... Dopo varie polemiche, quel meccanismo è ora sterilizzato. Ma la legge del 1936 che aveva reso possibile la follia è ancora viva: scampata anche al decreto taglia-leggi inutili di Roberto Calderoli (Sergio Rizzo-Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 13/02/2010)
Col decreto enti locali votato ieri con la fiducia alla Camera, arriva il taglio progettato dal ministro della Semplificazione Calderoli, ma il 20 per cento dei consiglieri in meno scatterà solo a cominciare da quelli che verranno eletti in futuro. [...]La verità è che sulle Province non c´è giro di vite che tenga. Il decreto taglia-poltrone del ministro Roberto Calderoli ha dovuto fare i conti col muro di gomma della lobby degli amministratori (di destra e sinistra, senza distinzioni). (CARMELO LOPAPA, la Repubblica 5/3/2010)
Gli immigrati irregolari vanno espulsi, anche se hanno figli minorenni che frequentano la scuola. La Cassazione torna sui suoi passi [...]«La Cassazione - gli fa eco il ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli - con questa sentenza ha ristabilito lo stato di diritto in questo Paese». (VLADIMIRO POLCHI, la Repubblica 12/3/2010)
Ieri mattina, nella Sala del Gonfalone di Besozzo, in provincia di Varese, in una stanza che contiene a fatica, in piedi, una cinquantina di persone, c’erano quattro componenti del governo: Umberto Bossi, Roberto Maroni, Roberto Castelli e Roberto Calderoli. (Paolo Bianchi, Libero 16/3/2010)
Completando così l’opera di disboscamento avviata un anno e mezzo fa dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli e che dovrebbe portare le norme viventi a non più di 10-11mila. [...]Presi insieme, i due provvedimenti rappresentano il terzo intervento messo in cantiere da Calderoli per sfoltire la giungla da 450mila arbusti (185mila aventi forza di legge) che componeva il sistema normativo italiano alla fine del 2008 [...] In generale, secondo i tecnici della Semplificazione, questo terzo (o quarto se s’include il "salva-leggi") sfoltimento dovrebbe completare la missione del ministro Calderoli. In modo da portare l’ammontare delle disposizioni in vigore intorno alle 10-11mila annunciate come target dallo stesso esponente del Carroccio quattro mesi fa. (Eugenio Bruno, Il Sole-24 Ore 17/3/2010)
La Lega, come dimostra l’infaticabile attività di Roberto Calderoli, tiene a Gianfranco Fini come a Giorgio Napolitano (Il Foglio 19/03/2010)
Ma architetti e ingegneri insorgono sostenendo che, senza l’ ausilio di un tecnico che individui quali siano le parti strutturali di un edificio su cui è pericoloso mettere le mani, possono determinarsi problemi di «pubblica incolumità». Tutto senza Dia Il provvedimento non è nuovo: era contenuto nel disegno di legge di semplificazione Brunetta-Calderoli e aveva già suscitato polemiche. [...]La Federarchitetti di Roma ha inviato ai ministri Brunetta e Calderoli un emendamento che affida a un professionista, il quale non abbia nulla a che vedere con l’ impresa appaltatrice dei lavori, la certificazione che i lavori programmati non tocchino parti strutturali, insomma che rientrino a pieno titolo tra quelli per i quali non occorre la Dia. [...]Lo stesso ufficio legislativo di Calderoli fa sapere che «non ci sono preclusioni particolari all’ accoglimento dell’ emendamento degli architetti», ma che sarà il Parlamento eventualmente a discuterne. (Antonella Baccaro, Corriere della Sera 20/03/2010)
L’imperativo categorico dato a Cota dal ministro della Semplificazione e coordinatore delle segreterie del Carroccio Roberto Calderoli è: «Va’ e distruggi la Bresso». Calderoli a Panorama spiega le metamorfosi della Balena verde, parola che però a lui fa venire l’orticaria: «Preferisco parlare di quell’animale strano che è la Lega nord». Prosegue: «Stiamo salendo nei consensi anche tra la borghesia. Questo anno e mezzo di governo ci ha sdoganati in ambienti che ci guardavano con diffidenza. Ma è a sinistra, tra gli ex Pci, che prenderemo tantissimi voti». Calderoli fa un esempio: «Ad Acqui Terme mi ha avvicinato un’ex iscritta alla Cgil dicendomi: voto per voi perché siete l’unico partito che fa politica in mezzo alla gente. La Lega viene vista fuori dalle liti del Palazzo. Prima ci vedevano come un motivo di rottura, ora come un fattore di equilibrio». La Lega è ormai addomesticata? «Tutt’altro. La gente premia la nostra coerenza, il fatto che riusciamo a ottenere risultati senza gridare come una volta. Abbiamo superato i recinti delle classi e degli schieramenti ideologici. Per questo guarda a noi con interesse anche chi è schifato dalla politica. Noi non ci siamo fatti conquistare dal Palazzo». Calderoli giura: «In 20 anni non sono mai andato a un cena romana. Certi inviti li ho sempre visti come le sirene di Ulisse: mi sono fatto legare all’albero della nave». Sintetizza: «Noi raccogliamo sul territorio le richieste che, filtrate anzitutto da Bossi, dal giorno dopo vengono messe in agenda». (Paola Sacchi, Panorama 25/03/2010)
[Roberto Maroni] L’ordine di scuderia è fare un gioco di squadra, così come è già stato finora, con il ministero delle Riforme, guidato da Umberto Bossi, e quello della Semplificazione, con Roberto Calderoli. (Marco Ludovico, Il Sole-24 Ore 31/3/2010)
Non ci sono, infine, rapporti coordinati e continuativi tra il Carroccio e la Confindustria centrale. Sono per lo più i singoli ministri a interloquire con Emma Marcegaglia in base al loro portafoglio di competenze e comunque Roberto Calderoli, in virtù del lavoro sulla semplificazione, è sicuramente ben visto in viale dell’Astronomia. Il suo intervento all’ultimo convegno confindustriale di Mantova è stato il più applaudito. (Dario Di Vico, Corriere della Sera 31/03/2010)
Roberto Maroni, Roberto Castelli, Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli dovevano fingere ottimismo sulle condizioni di Bossi, ma non erano bravi a raccontare balle sul capo. (Annalena Benini, Il Foglio 30/03/2010)
Il compito che l’esecutivo si è dato non è semplice. Specie se si vuole rispettare la tabella
di marcia dettata dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli: incassare tra maggio e giugno il sì preliminare del Consiglio dei ministri sui decreti attuativi con la definizione dei costi standard e l’attribuzione di maggiore autonomia impositiva agli enti territoriali. (Eugenio Bruno, Il Sole-24 Ore 1/4/2010)
Roberto Calderoli l’ha detto pubblicamente: «Ai nostri comizi vengono esponenti del Pd, amministratori di piccoli Comuni, che ci dicono che non riescono a parlare nemmeno al telefono con i loro capi, anche nel Pdl a volte succede...». (Francesco Alberti, Corriere della Sera 02/04/2010)
La saldatura con la Lega è un ruinismo di nuovo conio, che permette alla Santa Sede e alla Cei di poter giocare a destra su più tavoli (compresa Cl), e con diversi leader. Intanto Umberto Bossi, Roberto Calderoli e RosiMauro con discrezione incontrano da tempo esponenti delle gerarchie per tessere la trama politica (Carlo Marroni, Il Sole-24 Ore 3/4/2010)
Avete presente il ministro Calderoli con scure e lanciafiamme mentre dà fuoco agli scatoloni della burocrazia? Di nuovo è la commedia dell´arte a illuminarci: il finto sciocco gratifica il suo pubblico perché gli consente di riconoscere in lui la rivincita dell´umile sull´arrogante. (GAD LERNER, la Repubblica 3/4/2010)
presidente leghista della Provincia di Cuneo Gianna Gancia, che non solo è compagna di partito di Cota, ma anche la fidanzata del ministro Calderoli (MARCO CASTELNUOVO, La Stampa 3/4/2010, pagina 4)
[Maroni] «Che sia affidato a Umberto Bossi e Roberto Calderoli il compito di formulare una proposta di grande riforma della Costituzione disegnando il nuovo assetto costituzionale e federale (Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 06/04/2010)
Umberto Bossi è il pistone e Roberto Calderoli è lo spinterogeno (Mattia Feltri, La Stampa 9/4/2010, pagina 2)
E’ stata la bozza Calderoli a far precipitare la situazione? "La bozza Calderoli (sul presidenzialismo a turno unico, ndr) ha molto irritato Fini (Federico Mello, Il Fatto Quotidiano, 16/4/2010)
La «black list» è venuta fuori negli ultimi mesi al ministero che si è inventato Roberto Calderoli, quel dicastero alla Semplificazione che finora di poltrone «inutili» ne ha cancellate 480 [....] Frutto della recente operazione «taglia enti» e di una più complessiva opera di pulizia avviata nel 2001 e poi messa a punto con la Finanziaria del governo Prodi del 2007, in ultimo intensificata col decreto Calderoli [...]«L´operazione finora ha comportato l´eliminazione di 480 componenti, una razionalizzazione degli organi stessi e una contrazione della spesa strutturale delle amministrazioni vigilanti - ha spiegato il 3 febbraio scorso il ministro Calderoli rispondendo in aula a un´interrogazione dell´Italia dei valori - con un risparmio complessivo e certo che nel 2009 è stato di 415 milioni di euro» [...]Al ministro Calderoli è riuscito più facile cancellare 225 mila norme e darle alle fiamme in una caserma dei vigili del fuoco.[...] Annunciando il suo programma alle Camere il 10 luglio 2008, il ministro Calderoli era più che ottimista. «Colleghi, Tolstoj sosteneva che non può esservi grandezza senza semplicità, credo che la semplificazione sia un obbligo». Due anni dopo, tutto si sta rivelando per sua stessa ammissione più difficile del previsto. (CARMELO LOPAPA, la Repubblica 16/4/2010)
Il bergamasco Roberto «Pota» Calderoli che certe ricorrenze risorgimentali sono «un lutto»: «L’azione di Garibaldi e dei Savoia ha fatto il male della Padania e del Mezzogiorno che stavano benissimo come stavano». (Sergio Rizzo-Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 17/04/2010)
Anch’io non ho condiviso l’iniziativa del ministro Roberto Calderoli di portare al Quirinale la bozza sul semi-presidenzialismo, ma ci sarà tempo perché Fini sieda al tavolo con Berlusconi e Umberto Bossi per arrivare a una sintesi condivisa anche in Parlamento. [...]Del lavoro di Calderoli, che - tranne lo scivolone sulla bozza di riforme - è stato abile a trovare un compromesso con l’opposizione sul federalismo fiscale? (Francesco Verderami, Corriere della Sera 22/04/2010)
Il federalismo demaniale, previsto dal primo dei decreti attuativi della legge sul federalismo fiscale, si trova di fronte al primo ostacolo: il servizio Bilancio di Montecitorio mette infatti in guardia il governo, sostenendo che il trasferimento dei beni dallo Stato agli enti locali potrebbe far ridurre l’attivo patrimoniale dello Stato, facendo "affievolire gli strumenti di garanzia dello Stato", Di parere opposto il ministro della Semplificazione roberto Calderoli, secondo il quale il problema non sussiste. [...]Per Calderoli, però, "se il debito degli enti locali rientra nel debito pubblico generale, allora anche il patrimonio degli enti locali rientra in quello pubblico", quindi il problema dei peggioramenti sui saldi di bilancio statali non sussisterebbe. (mv) (http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=808285&IdDett=23118)
Il ministro Roberto Calderoli, nel luglio scorso, ricordano le agenzie, la buttava in caciara: «Chi l’ha detto che ci sono 500mila badanti e colf irregolari in Italia? La maggior parte sono badanti del sesso e della droga». Ma i numeri sono numeri (Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 27/04/2010)
Occorre quindi ridistribuire, ma non è possibile continuare a farlo con formule che hanno incoraggiato gli sprechi, la burocrazia parassitaria, l’economia clientelare. La Lega, come ha spiegato Roberto Calderoli sul Corriere del 24 aprile, ritiene di poterlo fare con il «federalismo fiscale», vale dire con un sistema che prevede finanziamenti centrali vincolati a standard di efficienza, una maggiore capacità impositiva delle regioni e, quindi, una più diretta responsabilità degli amministratori locali. (Lettere a Sergio Romano, Corriere della Sera 05/05/2010)
E’ un cocktail composito: cattolici tradizionalisti, neo-borbonici e «padani» di cultura leghista, quella che fa manifestare al ministro Calderoli serie perplessità sulle celebrazioni per l’Unità d’Italia. (MARIO BAUDINO, La Stampa 6/5/2010, pagina 14)
Il federalismo? Mai come in questo caso passare dalle parole ai fatti costerà molto sudore.
[...] E infatti finora il governo, ed in particolare il titolare di fatto della materia ovvero il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, esponente di spicco della Lega Nord, si è mosso come se si trovasse in una cristalleria (Diodato Pirone, Il Messaggero 6/5/2010)
Semiperiferia per il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che affitta 65metri quadrati da un privato perché «non ho mai pensato di comprare a Roma perché ritengo che la casa si debba acquistare sul territorio, nella città in cui si vive». (Francesco Cramer, il Giornale 12/5/2010, pagina 3)
Roberto Calderoli (Semplificazione) sta in affitto in periferia, 65 metri quadri. "Non ho mai pensato di comprare casa a Roma, perchè ritengo che la casa la si debba acquistare sul territorio, nella città in cui si vive" (Mauro Suttora, Oggi, 19 maggio 2010, pag. 34)
Mentre in commissione bicamerale compare la bozza di parere sul federalismo demaniale - che prevede un via libera condizionato al progetto leghista - è braccio di ferro tra Carroccio e opposizione sul calendario. La Lega è decisa a portare la creatura del ministro alla Semplificazione Roberto Calderoli al prossimo Consiglio dei ministri utile, probabilmente quello della prossima settimana (ALBERTO D´ARGENIO, la Repubblica 14/5/2010)
L’opposizione non ci crede pensa che la destra stia facendo ancora campagna elettorale e che la proposta del ministro Roberto Calderoli finirà nel cestino come la proposta dell’abolizione delle Province. Il vero punto interrogativo resta come verranno fatti questi tagli alla politica. Il ministro leghista alla Semplificazione ha parlato di un taglio del 5% agli stipendi di ministri e parlamentari ma la dieta verrà estesa anche agli alti papaveri del settore pubblico, manager e alti dirigenti. [...]Se la dieta che il ministro Roberto Calderoli ha proposto riguardasse il totale dei costi, quel 5% di tagli si tradurrebbe in risparmi davvero consistenti: 63 milioni. [...]Poi bisognerebbe sapere se la «riforma della Casta» che ha in mente Calderoli riguarderà anche i deputati pensionati. [...]Forse Calderoli potrebbe seguire l’esempio del suo collega Renato Brunetta ed estendere la riforma digitale dalla pubblica amministrazione al Parlamento. [...]Al secondo posto nella classifica della «cara politica» si piazza il Senato con una spesa totale all’anno di 521 milioni di euro, circa la metà di quella della Camera. Se la mini-tassa del 5%, ipotizzata dal ministro Roberto Calderoli, venisse applicata su questo totale, nelle casse dello Stato entrerebbero 26 milioni. [...]Sotto le cesoie del ministro Calderoli potrebbero finire anche le consulenze per le Commissioni (d’inchiesta, speciali, consultive, permanenti, ecc.), che hanno portato a spese per 1,8 milioni [...]Un po’ di austerity Calderoli potrebbe poi caldeggiarla per le spese dei ristoranti. In un anno gli oltre trecento senatori hanno speso 1,3 milioni per i servizi di ristorazione, più di quelli spesi dal personale di Palazzo Madama (1,1 milioni). [...]Il taglio degli stipendi di ministri e sottosegretari non farà la differenza, non farà colare a picco i costi della politica, ma la legge deve essere uguale per tutti e il ministro Calderoli vuole dare il buon esempio. (La Stampa, 16/5/2010)
il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli: «Abbiamo spesso espresso perplessità sulla possibilità di esportare la democrazia, ma ogni decisione deve essere presa insieme agli altri a livello internazionale e poi bisogna verificare se questi sacrifici servano o meno a qualcosa» (Massimo Parrini, Style.it 17/5/2010)
Il ministro leghista per la Semplificazione Roberto Calderoli vorrebbe che gli stipendi e le indennità di parlamentari e ministri fossero, nel nome dell’austerità, ridotti del cinque per cento. [...]Magari riusciranno anche, come vorrebbe Calderoli, a praticare il vaticinato taglio del cinque per cento. (Mario Cervi, il Giornale 16/5/2010, pagina 1)
Roberto Calderoli insiste: oltre ai politici, devono stringere la cinghia anche le toghe. I cui emolumenti, non a caso, «sono collegati a quelli dei parlamentari». (An. C.,Tommaso Montesano, Nino Sunseri, Enrico Paoli, Libero 18/5/2010)
GLI ANNUNCI MIRABOLANTI DI CALDEROLI IL TAGLIATORE - E dovremmo esultare? A leggere le mirabolanti proposte di Roberto Calderoli di un taglio del 5% dell’ indennità di parlamentari e ministri come segno di compartecipazione alle sofferenze di un Paese esposto, probabilmente, a una manovra pesante, c’ è da restare stupiti [...]In un’ intervista a La Stampa, Roberto Calderoli dice: «Bisogna che cominci a pagare chi non ha mai dato o chi ha preso troppo. Le cicale, anzi le cicalone». «E cosa aspettate?» gli chiede Ugo Magri. «Stiamo già facendo. A gennaio abbiamo segato qualcosa come 50 mila poltrone negli enti locali. Poi abbiamo tagliato gli stipendi dei consiglieri regionali». Spiccioli? «Macché, in certi casi sono stati ridotti a un quinto. Arrivavano a prendere 25 mila euro mensili, ora al massimo 5 mila 400». (Sergio Rizzo-Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 17/05/2010)
Il pacchetto antipapaveri, per parafrasare Roberto Calderoli, è una richiesta esplicita dei sindacati e accolta da Tremonti. [...]Ieri pomeriggio ne ha discusso in un vertice al ministero del Lavoro con i colleghi Sacconi, e Calderoli, i leader di Cisl e Uil, Bonanni e Angeletti, la presidente di Confindustria Marcegaglia, i numeri uno di Inps e Agenzia delle Entrate, Mastopasqua e Befera. (ALESSANDRO BARBERA, La Stampa 20/5/2010, pagina 5)
Il leader dell’Idv aveva definito il Pd come il partito del «né carne né pesce», e addirittura si era presentato in conferenza stampa insieme al ministro leghista Roberto Calderoli annunciando il «punto d’incontro» fra i due partiti. (ROBERTO GIOVANNINI La Stampa 20/5/2010, pagina 8)
In Provincia [di Forlì] ci sono due assessore su 8, delle 3 circoscrizioni una ha una combattiva presidente di 26 anni, Jennifer Ruffilli, determinata a non farsi togliere il posto da Calderoli tanto facilmente. (Sara Ricotta Voza, La Stampa 20/5/2010, pagina 1)
Quella di Roberto Calderoli, che afferma il principio del contenimento delle posizioni amministrative. (Sergio Rizzo, Corriere della Sera 21/05/2010)
Antonio Di Pietro ne ha pensata un’altra delle sue e ieri, di buon mattino, alle undici si è
presentato nella sala stampa della Camera dei deputati sottobraccio al ministro leghista Roberto Calderoli. [...]Bossi respira, Calderoli gongola, Di Pietro c’ha il sorcio in bocca e non fa nulla per nasconderlo. [...]Ma ora con la Lega parla l’Idv: «Il feeling c’è da tempo e su vari temi - spiegano dall’entourage di Di Pietro - e con Calderoli c’è stato un lavoro sottotraccia fitto e continuo» (Ettore Colombo, Il Riformista 20/5/2010)
Hanno ragione gli scettici alla Bruno Tabacci o gli entusiasti alla Roberto Calderoli? Per capire se i «costi standard», architrave teorica del federalismo fiscale prossimo venturo, si esauriranno in una boutade ideologica o saranno davvero la misura ammazza- sprechi che promettono di essere non sarà necessario aspettare il nuovo decreto attuativo, previsto per settembre, o peggio ancora l’applicazione concreta del nuovo meccanismo. (Gianni Trovati, Il Sole-24 Ore 24/5/2010)
Anche la Carta delle autonomie di Calderoli conferma la necessità dell’iniziativa della Regione (uscita: style.it (sito Vanity Fair), inviato il 26/5/2010, online il 27/5/2010. Framm 211513)
Di qui le propostedi taglio ai costi della politica, come quella del ministro Roberto Calderoli, di ridurre gli stipendi di parlamentari e ministri, o le ipotesi di tagli anche più sostanziosi agli stipendi dei grandi manager pubblici. (Luca Ricolfi, Panorama 03/06/2010)
il federalismo fiscale, visto che a Di Pietro piace al punto da aver fatto una conferenza stampa insieme al leghista Roberto Calderoli (Stefano Feltri, il Fatto Quotidiano 28/5/2010;)
Per i tagli alla cultura è molto arrabbiato Sandro Bondi (ministro dei Beni culturali), per quelli agli enti locali è irritato il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. (uscita: style.it (sito di Vanity Fair), 1/6/2010. Framm 211989)
LAZIO, I WATER DI LUSSO «SVELATI» DA CALDEROLI. Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, parlando di sprechi nella pubblica amministrazione, ricorda i bagni della Regione Lazio: «La presidente Renata Polverini ha ritrovato un appalto da 750 mila euro l’anno per la manutenzione degli assi dei water, un costo di 2 mila euro al giorno!», ha tuonato lunedì sul Corriere della Sera il ministro leghista. Il ministro, però forse ignora che lo stesso meccanismo sofisticato viene fornito anche ai ministeri degli Esteri, del Tesoro, all’Aci e alla Regione Veneto. [...]E Esterino Montino (Pd) taglia corto: «Dopo le brutte figure, al ministro Calderoli non resta che attaccarsi ai cessi della Regione Lazio». (Francesco Di Frischia, Corriere della Sera 01/06/2010)
Bidelli In Italia ci sono 160 mila bidelli, secondo Calderoli «un parametro esagerato, assolutamente non in linea con il resto del mondo»1. (Test di una rubrica idealmente intitolata "Ieri" fatto per Il Riformista sui giornali dell’11/10/2008)
il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha annunciato di portare al prossimo consiglio dei ministri il provvedimento per istituire lo Sportello unico che «consentirà di poter aprire un’impresa al giorno». Per il ministro si rende necessaria non solo la modifica dell’articolo 41 della Costituzione ma anche del 117 in «modo da stabilire una volta per tutte chi fa cosa» (Corriere della Sera, La Stampa, Dario Di Vico, Corriere della Sera 5/6/2010, varie negli aggiornamenti)
il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli propone di tagliare gli stipendi dei calciatori super-pagati, destinando la cifra alla manovra economica. E, di fronte all’accusa di fare demagogia a buon mercato, risponde con la frase canonica: «La gente è con me». (Massimo Franco, Corriere della Sera 08/06/2010)
Il federalismo così come lo ha disegnato ieri a Montecitorio, Luca Antonini, presidente del Copaf (Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale), non lo aveva mai spiegato nessuno. Eppure, prima di lui aveva appena parlato il ministro alle Semplificazione Roberto Calderoli spalleggiato dal collega di partito Davide Caparini, presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Avevano annunciato la road map del governo per il prossimo anno. (Franco Adriano, ItaliaOggi 9/6/2010)
Il caso del contratto di Santoro, con stipendio da 700 mila euro lordi l’anno e conseguente liquidazione milionaria, ha scatenato una tempesta culminata con gli strali del ministro Roberto Calderoli. Il leghista pretende che gli stipendi d’oro di viale Mazzini siano sforbiciati. Non dice, però, quali. (Emiliano Fittipaldi, L’espresso 17/6/2010)
GOMEZ Peter e TRAVAGLIO Marco - Onorevoli wanted. Storie sentenze e scandali di 25 pregiudicati, 26 imputati, 19 indagati e 12 miracolati «eletti» dal Popolo italiano. Il Parlamento è anche tuo aiutaci a tenerlo pulito. Prefazione di Beppe Grillo. Editori Riunti, Roma 2006. Contiene: Reati in politica di circa 90 parlamentari [...] Roberto Calderoli
Roberto Calderoli lo stima e lo apprezza da sempre: «Una volta abbiamo fatto a gara: lui ha cucinato la polenta veneta, io quella taragna. bravissimo, fa tutto a mano come una volta e si è pure portato la padella e il fornello con la bombola da Bardolino». Ora sarà più dura fare il cuoco del federalismo: «Eh sì, lì serve l’alta cucina. Ma a parte gli scherzi, Aldo ha molta capacità di collegamento e sarà un ottimo regista per l’attuazione del federalismo». Regista silenzioso, come nel suo stile. In perfetta coerenza con se stesso, Aldo Brancher [...]Ma la sua mediazione più importante, come ricorda Calderoli, «è stata l’operazione di ricucitura del 2000: dopo il ribaltone c’era stato uno scazzo notevole e lui riuscì a rimettere in piedi l’alleanza». [...]«Del passato di prete’ scherza Calderoli’ gli è
rimasta la virtù della continenza, in tutti i sensi». (Alessandro Trocino, Corriere della Sera
19/06/2010)
Chi c´è alle cene ristrette con Berlusconi, Umberto Bossi, Giulio Tremonti e Roberto Calderoli? Lui [Brancher]. [...]Giampiero Fiorani, il quale sostiene che era Brancher a indicare i nomi dei politici da finanziare. E ricorda ancora di aver dato a Brancher e Calderoli 200 mila euro per le spese di una campagna elettorale. (PIERO COLAPRICO, la Repubblica 19/6/2010)
Umberto Bossi e Roberto Calderoli hanno in serbo una sorpresa per il popolo della Lega. Dopo aver incassato il federalismo demaniale, sul pratone di Pontida i due ministri oggi potranno sventolare il testo di ben cinque attesissimi decreti legislativi per l’attuazione del federalismo fiscale (Mario Sensini, Corriere della Sera 20/06/2010)
Quattro "mattoni" da 25 miliardi di euro totali. I comuni se li divideranno dal 2012, quando entrerà in vigore la nuova tassa sugli immobili. Che la si chiami "service tax" o "imposta municipale unica" la sostanza non muta [...] I suoi capisaldi sono stati illustrati ieri dai ministri dell’Economia e della Semplificazione, Giulio Tremonti e Roberto Calderoli, a una delegazione di primi cittadini capitanata dal presidente dell’Anci Sergio Chiamparino. (Eugenio Bruno, Il Sole-24 Ore 24/6/2010;)
Fino a qualche anno fa, anche Alemanno non aveva perso occasione per lanciare segnali poco distensivi verso il popolo della Lega; ma sentendolo parlare di federalismo e sentendolo anche parlare in modo positivo di due ministri ”molto bravi e molto preparati come Roberto Maroni e Roberto Calderoli” l’atteggiamento sembra essere cambiato. (Claudio Cerasa, Il Foglio 19/06/2010)
Incalza il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli: «Oggi finisce la telenovela del federalismo che costa». (Dino Pesole, Il Sole-24 Ore 1/7/2010;)
Il federalismo fiscale non costa e non divide. A ribadirlo è stato ieri il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Sia per iscritto, nella relazione tecnica che alle sette di sera ha ottenuto l’ok del Consiglio dei ministri ed è stata subito dopo inviata alle Camere per rispettare i tempi fissati dalla delega, sia a voce, nella conferenza stampa congiunta con i titolari di Riforme, Semplificazione e Affari regionali ( Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Raffaele Fitto). [...]Calderoli ha sottolineato che «il federalismo fiscale è l’unico strumento per uscire da questa crisi». (Eugenio Bruno, Il Sole-24 Ore 1/7/2010)
«Non è neppure un caso», ha rafforzato ieri Maroni, di solito assai silenzioso sulle questioni interne al movimento, e tutto concentrato - a differenza del collega Calderoli - sul proprio ruolo istituzionale. [...]E sono in molti, tutti sotto la garanzia dell´anonimato, ad accreditare la tesi secondo la quale sarebbero proprio i due Roberto (Maroni e Calderoli) a capitanare due fazioni in lotta per la successione a Bossi. [...]Qualcosa aveva fatto capire, due giorni fa, un altro Roberto, il viceministro Castelli che dalle colonne del Giornale si era deciso a lanciare un siluro a Calderoli. [...]Inutile dire che a capo delle segreterie della Lega ora (e da parecchio tempo) c´è l´iperattivo Calderoli, instancabile dominus dell´organizzazione oltre che ministro in ottimi rapporti con Tremonti [...]«Nessuno di noi - attacca un altro "antipatizzante" lombardo del ministro della Semplificazione - sopporta i voli pindarici e gli a solo. Se Calderoli ha in mano il partito, Maroni ha la politica, perché nessun ministro ha fatto bene come lui; comunque vada, sarà una bella gara». [...]per il "dopo" la gara sarà tra varesini (Maroni) e bergamaschi (Calderoli). (RODOLFO SALA, la Repubblica 2/7/2010)
Scusi ma al federalismo non ha pensato Roberto Calderoli con la legge 42 dello scorso maggio? [...]A novembre Calderoli presenta la legge sul taglio di 45 mila poltrone e promette un risparmio di 150 milioni di euro all’anno. Bene. Peccato che l’Italia paghi 82 miliardi di interessi passivi all’anno, oltre 220 milioni al giorno. [...]Roberto Castelli dice che la Lega deve tornare alla ”segreteria di partito”. La classe dirigente sembra dividersi fra l’area di Maroni e quella di Calderoli, e che tutto ruoti attorno alla successione politica di Umberto Bossi. (Intervista a Giancarlo Pagliarini, di Elisabetta Reguitti, il Fatto Quotidiano 2/7/2010)
Non bastasse, arriva la Lega, nella persona del ministro Roberto Calderoli, con una terza ipotesi, non comprare nulla, non usare terreni privati, ma organizzare l´Expo con le strutture fieristiche già esistenti. E questa è soltanto la versione Calderoli, che incarna la corrente bergamasca alla successione di Bossi. (CURZIO MALTESE, la Repubblica 5/7/2010)
Più partecipato infine, il commento di Roberto Calderoli, amico dell’ex prete: «Brancher ha fatto quello che tutti i cittadini vorrebbero dai politici: si è posto davanti alla Legge come un normale cittadino». (Framm. 216059)
Per i tagli alla cultura è molto arrabbiato Sandro Bondi (ministro dei Beni culturali), per quelli agli enti locali è irritato il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. (Framm. 216072)
CALDEROLI SEMPLIFICA, MICA TANTO - [...] Segnaliamo il comma all’attenzione del ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, non senza ricordare che è in vigore la seguente norma (art. 13-bis, «Chiarezza dei testi normativi», legge n. 400 del 1988) [...] Il ministro Calderoli potrà valutare se il comma all’inizio riportato rispetti le disposizioni sulla chiarezza dei documenti normativi. Più in generale, potrà esaminare l’ampio testo del decreto-legge e delle modifiche che vengono oggi votate a palazzo Madama, per vedere quanto l’insieme sia chiaro, leggibile, comprensibile. (Marco Bertoncini, ItaliaOggi 15/7/2010)
Roberto Calderoli: «Le primarie sono un avviso di sfratto per Romano Prodi». (Roberto Zuccolini, Corriere della Sera 15/7/2010)
«Totti parla così perché non ha mai visto Bergamo... la battuta di Roberto Calderoli, ministro alla Semplificazione legislativa. [...]Andrea Ronchi «Totti ha detto una verità sacrosanta. Credo che Calderoli scherzasse, anche se il Carnevale è finito da un pezzo». (Ernesto Menicucci, Corriere della Sera 17/07/2010)