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 2010  luglio 19 Lunedì calendario

L’ESTATE IN TV TRA FONDI DI MAGAZZINO E VECCHIE GLORIE - C’è

un luogo, un giardino nell’Eden degli attori scomparsi, dove Gregory Peck e Audrey Hepburn gironzolano spensierati in Vespa per le vie di Roma, dove Vittorio De Sica battibecca con la sua stizzosa domestica Tina Pica e dove il magro, confusionario, maldestro e svampito Stan Laurel si fa rimbrottare dal grasso, iroso e arruffone Oliver Hardy. I Campi Elisi del cinema - con la diligenza di Ombre rosse che prosegue inarrestabile il suo viaggio sotto il tiro delle frecce degli Apache di Geronimo - sono i palinsesti delle televisioni d’estate che ogni anno riesumano pellicole "vintage" degne del più raffinato ed elitario cineclub.
Il record del film più vetusto trasmesso finora lo conquista "I figli del deserto", pellicola del 1934 con Stanlio e Ollio in versione familiare che tradendo la lo stereotipo misogino della loro coppia cinematografica, questa volta sono seppur infelicemente accasati e costretti a una montagna di bugie per partecipare al raduno del loro club, I figli del deserto appunto. La pellicola è stata trasmessa nella fascia oraria "siesta pomeridiana", poco dopo le due, da Retequattro. Seguono ancora uno Stanlio e Ollio d’antan ("Avventura a Valle Chiara" del ’38, su Retequattro alle tre del pomeriggio) e "Ombre Rosse" (film del ’39 trasmesso da La7 sempre in orario "riposino").
Settimo nella classifica dei film più vecchi dell’estate, l’immarcescibile, straordinario, indimenticabile Totò, compagno fedele di tante estati televisive degli italiani con "Fifa e Arena" del 1948 di cui i cultori del marchese De Curtis hanno potuto godere su Retequattro il 21 giugno. L’
estate porta con sé un abbassamento delle difese immunitarie delle reti televisive, accompagnato da una ridotta capacità di progettare palinsesti. Se anche altri settori industriali si comportassero così bisognerebbe verificare al momento dell’acquisto se una lavatrice, per esempio, sia stata progettata in estate e comperare soltanto quelle fabbricate d’inverno. Come se un supermercato - e non mancano studiosi che accostano le reti televisive a scaffali da supermercato - offrisse alla propria clientela estiva prodotti più scadenti (e scaduti), soltanto perché è meno numerosa di quella invernale. Di questo infatti si tratta, di una clientela meno numerosa.
Palinsesti da vacanza
Distratti del caldo estivo le italiane e gli italiani escono di casa, viaggiano, si concedono vacanze e le tv ne approfittano per svuotare i magazzini, mandando in onda vecchia pellicole e antiche serie tv. Nel confronto tra marzo e giugno le serie aumentano del 67% la loro occupazione del palinsesto televisivo delle reti generaliste; tra film e film tv l’incremento è del 54% e le pellicole d’antan,mandate in onda ad oltre trent’anni dalla loro uscita, rappresentano il 45% dei film offerti ai pubblici estivi.
Dal bel mezzo della stagione tv a giugno sono 1,8 milioni le persone che abbandonano lo schermo tv, ma ne rimangono ben 8,7 milioni per una programmazione che tra l’11 giugno e l’11 luglio ha avuto il proprio pezzo forte nei Mondiali di calcio. Mondiali che non hanno portato un incremento significativo di pubblico, appena trecentomila individui, rispetto allo scorso giugno, ma hanno modificato gli ascolti: salgono Rai 1 (+10%) e i canali a marchio Sky (+33%).
Pur considerando gli incontri sudafricani una nuova programmazione, un programma su tre di quelli emessi nelle cinque settimane comprese tra il 30 maggio ed il 6 luglio, è già passato in tv l’estate scorsa e uno su due durante il periodo invernale. A sparire sono i programmi d’approfondimento informativo, i programmi d’intrattenimento, i reality show. A dimostrazione del valore che chi ha la patente per fare televisione dà alla cultura, in estate questa tipologia risorge, il teatro raddoppia (pur rimanendo sempre un’offerta del tutto marginale) a giugno è passato ad occupare lo 0,30% contro lo 0,15% del tempo dedicatogli a marzo. Né vengono trascurati i premi let-terari: su Rai 1 la 41?edizione del premio Barocco e il premio letterario Rapallo e poi il premio Rodolfo Valentino, che arriva appena al 15% di ascolto, sei punti meno della media di rete. Ma anche le "miss" nelle loro mise estive perdono fascino, in un anno «Miss Italia nel mondo» scende dal 24,7% al 18,7 per cento.
Non solo repliche
Non tutto è replica, vi sono direttori che propongono in estate nuove serie tv. Rai 2 propone il primo passaggio in chiaro della sesta stagione della serie cult Lost e raggiunge appena il 7% di share. A posteriori si può dire che si è "bruciata" una serie di grande successo che in piena stagione televisiva e supportata da una buona campagna di stampa otterrebbe e otterrà, se riproposta, risultati migliori; non è esattamente il pubblico estivo il più adatto ad una serie così arzigogolata. Andato male anche il tentativo di Canale 5 che propone la serie tutta al femminile Woman’s Murder Club, forse proprio pensando alle donne, esse rappresentano infatti il 56% del pubblico estivo totale.La serie già poco apprezzata dal pubblico d’oltreoceano, non trova terreno fertile neppure in Italia dove produce alla prima uscita uno share del 13%, ben quattro punti sotto la media di rete, per poi perdere ancora un punto alla seconda puntata. Alla fin fine sono programmi rodati come Super Quark, che raccoglie 3,8 milioni per il 20,6% di share e l’onnipresente Beautiful con i suoi 3,7 milioni di fedeli ed il 23,3%di quota d’ascolto a catturare estate ed inverno l’attenzione di uomini e donne.