STEFANO SEMERARO, La Stampa 19/7/2010, pagina 48, 19 luglio 2010
RONALDO
I ristoranti sono posti a rischio per gli sportivi famosi. Nel ’99 Boris Becker, complice una acrobatica prestazione della modella Angela Ermakova, nel bar del Nobu Hotel di Londra concepì una figlia, Ann, che pochi mesi più tardi fu costretto a riconoscere. Più o meno la stessa cosa, ha rivelato ieri il Sunday Mirror, è capitata la scorsa estate a Cristiano Ronaldo, il meglio fico del bigoncio calcistico che durante l’ultimo Mondiale ha annunciato via Facebook di essere diventato un ragazzo-padre.
I fatti: «CR9» si trovava a Los Angeles, e fra una serata e l’altra in compagnia con Paris Hilton riuscì a rimorchiare anche una preda decisamente meno glamour, una avvenente ma squattrinata cameriera di un ristorante di LA. Prima un approccio un filo troppo diretto («Me, you, f..k, f..k»), poi, causa espressione interrogativa della ragazza, il ripiego romantico sul cuoricino disegnato sopra un vetro appannato e sull’eufemismo degno di un Verdone in vacanza all’est: «Me, you, kiss kiss?». Un po’ imbranato con l’inglese, okay, ma bello, giovane, ricco e famoso: la sventurata, ovviamente, rispose. Le conseguenze non sono finite «lost in translation».
Ronaldo, playboy nato, che peraltro nel 2005 si trovò anche a fronteggiare un’accusa di stupro, la love-story ancillare l’avrebbe volentieri chiusa lì, convinto forse di aver elargito una mancia in natura più che sufficiente nel dopo cena. Qualche settimana dopo la bollente notte californiana, però, la cameriera - di cui il Mirror non fa il nome - ha scoperto di essere rimasta incinta, e ha contattato il manager di Ronaldo, Jorge Mendes, facendo presente il problema.
Ronnie, che è sì un Narciso, ma anche un bravo figlio cresciuto in una famiglia povera e decisamente matriarcale, a quel punto ha confessato tutto alla cattolicissima mamma Dolores e alle sorelle Elma e Catia. Ha controllato che la paternità fosse autentica con il test del DNA, poi ha firmato con invidiabile aplomb un assegno di circa 12 milioni di euro alla madre e ha trasferito il baby in Algarve, affidandolo alla famiglia.
Cristiano junior crescerà portoghese, e quando sarà grande, se vorrà, potrà conoscere la mamma, che però incassando il frutto del frutto della colpa si è impegnata a non rivelarsi al mondo.
Cinismo a doppio senso? Può darsi. Cos’è, in fondo, un bacio, per molti divi dello sport assediati da reggimenti di «groupie» in cerca della notte che ti cambia la vita? Forse solo uno spazio rosso di vergogna fra le parole «ti pago». Come le traversie sessuali e legali di Kobe Bryant e di Tiger Woods ampiamente dimostrano. Più interessante sarebbe riuscire a calarsi nelle emozioni e nelle motivazioni delle controparti, riuscire a capire le dosi di calcolo e di slancio autentico mixate nelle vicende della sconosciuta amante di Ronaldo, della abilissima Ermakova, delle variopinte compagne di letto di Woods o della temeraria Desirèe Washington, la donna che accettò di fare una capatina in piena notte nella camera di Hotel di Mike Tyson e finì brutalizzata sulla moquette. In certi terzi tempi a luce rosse, ha ammesso una delle (pentite) partecipanti, «gli atleti trattano le ragazze come pezzi di carne». Fatale che qualcuna di loro, una volta svanita l’infatuazione per l’idolo rivelatosi bestia, si convinca che il sentimento tradito valga almeno una firmetta in calce ad una cedola sul futuro. Chissà se Ronaldo ha mai sentito la frase del tennista-playboy Marat Safin, passato alla storia anche per le sue clamorose tifose, le safinettes: Cinico, ma lungimirante.