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 2010  luglio 19 Lunedì calendario

160MILA EURO E TI PORTI A CASA UN AEREO

Volete togliervi lo sfizio di comprarvi un bireattore Md-80 ex Alitalia da 150/170 posti? una pazzia che vi potete permettere, non è roba da sceicchi: potreste ancora trovarne uno per la miseria di 7.349 euro - cioè meno di una Panda. Ovviamente, a questo prezzo non potete pretendere che l’aereo voli, addirittura; dovete portarvelo via a pezzi. Ma pure se desiderate questo mostro meccanico funzionante e volante, per equipaggiare la vostra compagnia aerea, non vi spaventate: costa come un appartamento di media metratura, o come un grande motoscafo (un motoscafo normale, non uno yacht). C’è una quarantina di McDonnell Douglas 80 a medio raggio e di Embraer a breve, vecchi ma gloriosi, che sono finiti sul mercato a prezzi d’affezione dopo il fallimento della compagnia di bandiera; proprio in questi giorni è stato liquidato il lotto più grosso, ormai non resta granché e anzi è già l’ora dei consuntivi ma frugando fra gli ultimi scampoli si può ancora scovare qualche buon affare.
Vecchi, ma onusti di gloria
C’era una volta la flotta aerea dell’Alitalia, e non stiamo parlando della nuova Cai di Roberto Colaninno e soci, ma della cosiddetta «bad company»; in parole povere si tratta del simulacro di azienda che è stato scorporato dalla nuova Alitalia, con pochi beni e tutti i debiti, perché i nuovi proprietari quella roba lì non la volevano, e ora è affidato al commissario straordinario Augusto Fantozzi, incaricato di vendere a pezzi quel poco che c’è e di ricavarne qualcosa per i creditori. Al momento dello scorporo Fantozzi si trovò in carico 22 vetusti bireattori McDonnell-Douglas 80 e 14 piccoli Embraer. Altri Md-80 erano stati liquidati già prima del fallimento e della rinascita e della fusione con AirOne, e ce n’erano parecchi, perché la flotta era una delle più vecchie d’Europa. Alla «bad company» è rimasto il peggio del peggio, ai limiti della rottamazione, eppure Fantozzi è riuscito a piazzarli quasi tutti (a prezzo modico).
Nei giorni scorsi undici Md-80 superstiti (il lotto più grosso, pari alla metà esatta del numero originario) sono stati dirottati verso una società americana, la Pennant Aviation di Memphis, Tennessee, per un prezzo che non è stato comunicato; altri otto erano stati piazzati in Bulgaria nei mesi scorsi; da collocare ne sono rimasti soltanto tre. C’è il particolare malinconico che almeno alcuni di questi Md-80 non sono stati venduti come aerei ma come rottami, da «cannibalizzare» per ricavarne pezzi di ricambio, così che altri Md-80 possano continuare a volare (è come con le auto: quando un modello diventa vecchio i ricambi originali si trovano a fatica).
Escluso invece l’acquisto per recuperare materie prime: il lavoro di demolizione è complesso, lo smaltimento delle componenti inquinanti è costoso, e la lega di alluminio per uso aeronautico contiene una percentuale di magnesio che la rende diseconomica.
Comunque nel mese di aprile la linea aerea Bulgarian Air Charter si è aggiudicata (in due tempi) un totale di otto Md-80 a un prezzo medio di circa 400 mila euro ciascuno. Poco dopo Fantozzi ha ordinato le perizie sui 14 aerei superstiti, per valutare quanto si sarebbe potuto incassarne, con risultati sconfortanti. L’Md-80 più a buon mercato è stato quello valutato 7.349 euro di cui sopra; il più costoso ha strappato un valore di perizia di 617.329 euro. Sembra un prezzo quasi dignitoso, ma per fare un paragone, gli Airbus 330 di cui si sta dotando l’altra Alitalia, quella nuova, costano più di 70 milioni di euro ciascuno. Complessivamente per portarsi a casa tutti quei quattordici Md-80 sarebbero stati sufficienti meno di 2,3 milioni, pari a un prezzo medio di 163.774 euro.
Gli otto aerei ceduti in Bulgaria erano ancora funzionanti (salvo i necessari interventi per rivitalizzarli), invece non tutti gli undici venduti alla Pennant americana rientrano in questa categoria fortunata.
Chi sono gli acquirenti
La Pennant Aviation di Memphis non figura neanche nel registro delle compagnie aeree: potrebbe fare da società-veicolo per girare gli aerei a terzi. Anche i 14 Embraer ex Alitalia erano stati ceduti l’anno scorso a una compagnia di questo tipo: la Brassbox Limited, il cui nome significa «scatola di ottone». Non è stato comunicato quanto Fantozzi abbia incassato dagli Embraer ma secondo fonti finanziarie dovrebbe la cifra sarebbe sui 25 milioni di euro. Sommando la decina di milioni ottenuti dagli Md-80 si arriva a 35 milioni.
Che cosa sarà degli undici Md-80 appena venduti alla Pennant? probabile che chi ci metterà le mani utilizzi i migliori per volare e destini gli altri a serbatoio di pezzi di ricambio. Gregory Alegi, docente all’Accademia aeronautica e all’università Luiss (dove insegna gestione delle compagnie aeree), valuta che «non conviene rimettere in sesto alcuni di questi aerei, dopo lunga inattività, per farli volare fino in America al solo scopo di smembrarli. più probabile che alcuni vengano smembrati già in Italia, mettendo da parte solo quanto interessa: per esempio le code e gli alettoni, ma non le ali, i motori, ma non la carlinga e così via. Poi le componenti utili verranno portate ai clienti e il resto sarà demolito».