Massimo Gramellini e Carlo Fruttero, La Stampa 18/7/2010, pagina 84, 18 luglio 2010
STORIA D’ITALIA IN 150 DATE
10 agosto 1907
Vive le prince!
Nel 1907 da Pechino a Parigi ci sono 16.000 chilometri di cui 12.000 senza strade degne di questo nome, ma il 10 giugno cinque automobili partono dalla capitale del Celeste Impero e si lanciano in una corsa avventurosa verso la Francia. il quotidiano parigino Le Matin che ha avuto l’idea, in verità meno stravagante di quanto possa sembrare. In Francia gli appassionati del nuovo mezzo sono già molto numerosi, ma c’è anche una motivazione geopolitica: il ricordo del lungo e sanguinoso assedio dei «boxer», sorta di talebani cinesi antioccidentali, al quartiere delle legazioni europee. I rivoltosi sono stati sconfitti, ma si tratta ora di dare un segno definitivo della superiorità dell’Occidente. Al via dunque cinque vetture, di cui una, fatta di tubi, volerà in aria durante una tempesta. Altre due sono francesi, una olandese e infine l’italiana Itala, un marchio genovese già assai quotato, sbarca a Pechino ancora impacchettata. Pesa due tonnellate e tutti la considerano inadatta ai percorsi dell’Asia centrale. Ma chi l’ha messa in campo, interamente a sue spese, è il principe Scipione Borghese, gentiluomo noto per altre imprese sportive, grande interesse per tutto ciò che è nuovo e moderno. Molto meticoloso, esplora a cavallo per 500 chilometri le strade che lo attendono, carica sulla sua Itala, oltre ai viveri e a un kit sanitario, olio e benzina di riserva in quantità (la macchina beve un litro ogni tre chilometri) e parte scortato da un drappello d’onore di bersaglieri. Con lui ci sono il fedele autista-meccanico Ettore Guizzardi e il giovane giornalista del Corriere della Sera Luigi Barzini che, anche dai luoghi più sperduti, riesce sempre a mandare in patria le sue vivacissime cronache. Impervie strade di montagna, piste nel deserto del Gobi, paludi superate a braccio (da portatori), le rotaie della Transiberiana, la neve, il fango, la pioggia, i guasti, le forature. Il viaggio dura due mesi e in Italia, in Francia, in tutto il mondo, l’impresa viene seguita giorno per giorno con crescente entusiasmo e crescente preoccupazione. Tutti respirano quando l’Itala entra in Russia e imbocca le prime strade asfaltate fino a Parigi. Qui una folla enorme, come avverrà vent’anni dopo per l’impresa aerea di Lindberg, si raduna fin dalla periferia. Centinaia di automobilisti, migliaia di fratelli ciclisti precedono e seguono l’Itala impolverata. Vive le prince! gridano le donne gettandogli fiori. Barzini se ne sta accucciato tra il bagaglio, anche se la grande cassa di risonanza in fondo l’ha creata lui. E le auto rivali? Le due De Dion-Buton si sono ben presto ritirate, mentre il pilota olandese arriva venti giorni dopo e viene arrestato: la macchina l’aveva praticamente rubata.