Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  luglio 17 Sabato calendario

COSIMO LATRONICO, L’EMENDATORE SERIALE

Lo sanno tutti in Lucania, il senatore Cosimo Latronico è uomo preciso, preparato e metodico. In Regione, parola di avversari politici, spiccava tra i pochi che arrivavano in seduta con le carte lette e studiate minuziosamente. Ma, soprattutto, visti gli ultimi movimenti, è uno che non molla e quando manca un bersaglio, ne punta subito un altro. Lo dimostra la serie di emendamenti da ”colpo di spugna” che ultimamente hanno portato la sua firma, quasi a farne un aspirante specialista seriale, che ieri non ha accettato di rispondere alle nostre richieste di chiarimenti.
AMICI E CONDONI. L’ultimo in ordine cronologico è il cosiddetto ”salva-Geronzi”, svelato ieri dal Fatto Quotidiano. Si tratta, dopo il tentativo fallito del 2008, di una postilla all’articolo 48 della manovra finanziaria, che di fatto potrebbe mettere al riparo i manager dalle imputazioni per bancarotta semplice e fraudolenta. A fine giugno era stata invece la volta dei condoni, fiscale ed edilizio, proposte a sorpresa ideate insieme ai colleghi Tancredi e Picchetto Fratin. E che, una volta venuti a galla sono stati prontamente ripudiati dal governo e, quindi, ritirati. Nel mezzo, poi, una serie di proposte relativamente minori che hanno comunque provocato non poco scompiglio, come quella sull’incremento del numero massimo di bambini nelle classi con disabili o quella sulla tassa di soggiorno. Senza contare le dichiarazioni pro legge bavaglio sulle intercettazioni del 2008. La tecnica, anche nel caso delle proposte ”minori”, è grosso modo sempre la stessa. Ma il modus operandi non meraviglia se si pensa che Latronico, 52 anni lucano doc, si è formato alla vecchia scuola della Dc. Oggi, dopo il passaggio ai Popolari di Rocco Buttiglione, è tra le fila del Pdl e ha già dimostrato col suo curriculum di saperne fare di strada. Anche alla svelta.
LA CARRIERA. A soli 22 anni era già sindaco di Nova Siri, un paesino di 6.500 anime nella provincia di Matera . In pieno Metapontino, zona agricola molto florida a cavallo tra Puglia e Calabria. Il mandato di primo cittadino del borgo che ha dato i natali a un altro senatore, Carlo Chiurazzi (oggi Pd), dura ben 10 anni e viene lasciato col passaggio in Regione, dove viene riconfermato nel 1995. Dieci anni dopo, è presidente della Lista per la Basilicata e incassa la sconfitta elettorale passando tre anni nel girone infernale dell’opposizione. Dopodiché la svolta. Con la tornata elettorale del 2008, infatti, viene eletto Senatore della Repubblica e, in quanto tale, diventa membro di ben quattro commissioni parlamentari, tra cui la quinta permanente (Bilancio), quella per la tutela dei diritti umani, quella per le questioni regionali e quella di inchiesta su mafia e affini. Non solo.
DOPPIO STIPENDIO Inizialmente, infatti, gli avanza anche tempo per la Regione. Almeno così sembra al Quotidiano della Basilicata, quando nel giugno 2008 svela ai concittadini che Latronico accanto a un compagno di partito e due colleghi del Pd, continuava a percepire l’indennità regionale insieme a quella di senatore. Ma poi salta fuori che dietro il doppio stipendio non c’era nessuna astuzia, bensì un tipico inceppamento burocratico. In ogni caso, poi, Latronico l’indennità regionale non aveva nessuna intenzione di tenerla per sé. Come si affretta a dichiarare al Quotidiano della Basilicata, infatti, lui la darà ai vescovi locali che si occuperanno di donarla in beneficenza. Una scelta che, del resto, rispecchia la sua formazione spirituale avvenuta in seno a Comunione e liberazione, per il tramite, probabilmente anche il fratello più grande Tommaso, sacerdote che è stato tra i fondatori del movimento di don Giussani nel Mezzogiorno. Un legame che il senatore ha fatto anche suo, tanto che nella sua terra lo definiscono il rappresentante locale di Cl. Forse anche per il sostegno ricevuto nelle passate campagne elettorali regionali dalle forze economiche pugliesi delle cooperative bianche e della Compagnia delle Opere. Di cui sarebbe stato consulente aziendale: è questa infatti la professione che Cosimo Latronico indica nella sua scheda in Senato.