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 2010  luglio 19 Lunedì calendario

Chapman Anna

• (Kushchenko) Volgograd (Russia) 23 febbraio 1982. Spia • «[...] ”Anna la Rossa” [...] maritata Chapman dopo le nozze con un cittadino britannico [...] al centro del più sensazionale o più surreale o più comico caso di spionaggio dalla fine della guerra fredda. Arrestata il 27 giugno 2009 insieme ad altri nove cittadini russi in America, tutti accusati di essere agenti dello Svr, il servizio di spionaggio di Mosca, erede del Kgb sovietico, quindi deportata in Russia l’8 luglio insieme ai suoi compagni, in uno scambio con quattro spie degli americani avvenuto all’aereoporto di Vienna, detta ”la Rossa” per il colore dei capelli visto che il comunismo in questo caso non c’entra più [...] Durante un breve soggiorno di studio in Inghilterra, nel 2001, aveva conosciuto a un party Alex Chapman, un suo coetaneo inglese, fresco di laurea in psicologia. ”Fu amore a prima vista”, racconta lui. ”Andai a dirle che era la ragazza più bella che avessi conosciuto e lei rispose che io ero la stessa cosa per lei. Passammo tutta la notte a parlare. Il giorno seguente doveva tornare a Mosca, ma la raggiunsi presto e decidemmo di non separarci più. Ci sposammo in Russia e dopo un po’ lei venne a vivere con me a Londra”. Laureata in economia, nella capitale britannica Anna ha lavorato per la NetJets Europe, una società di leasing di aerei privati per businessman, per la Barclays Bank e per un hedge fund chiamato Navigator. I primi tempi la coppia faceva una vita ”da bohemienne”, ricorda Alex. ”Ma poi Anna cambiò. Usciva sempre più spesso da sola, con amici russi. Sembrava che avesse più soldi. Diceva di essere interessata al business, alla finanza, alla gente importante, al glamour, al jet-set. Non la riconoscevo più”. Nel 2006 i due divorziarono, ma hanno continuato a sentirsi. ”Inizialmente Anna ritornò a Mosca”, continua l’ex marito. ”Quindi mi annunciò che si trasferiva a New York con un uomo d’affari americano di cui si era innamorata. Anche questo mi sorprese. Prima diceva sempre che l’America non le piaceva. E un’altra sorpresa fu che, dopo pochi mesi a New York, mi informò che era diventata presidente di una agenzia immobiliare con ben 50 dipendenti che vendeva case in America a ricchi russi”. Sicché alla fine Alex non si è meravigliato troppo, quando ha appreso dai giornali che la sua ex moglie era una spia. ”Mia madre l’aveva sempre detto. E anch’io a un certo punto l’ho pensato. La stessa Anna mi confidò che suo padre, presentatomi come diplomatico dell’ambasciata russa quando andammo in viaggio di nozze in Zimbabwe, era in realtà un ex ufficiale del Kgb. Mi sembrò un uomo spaventoso. E la figlia ne era completamente soggiogata”. Col senno di poi, Alex esprime qualche dubbio perfino sulla sincerità delle intenzioni di Anna nei suoi confronti: ”Ha sempre usato la sua bellezza per conquistare tutti. Non avevo mai incontrato una ragazza così. Tutti ne erano infatuati. A me bastava sentire il suo accento russo per eccitarmi. E a letto era una bomba. Le piaceva sperimentare, usare sex-toys, fruste, catene. Una volta abbiamo fatto l’amore perfino in aereo, su un volo per Mosca”. Il sospetto che Anna usasse il suo fascino per irretire uomini d’affari della City ha spinto due agenti dell’MI5 a fare visita a Chapman [...] In Russia c’è chi vorrebbe candidare ”Anna la Rossa” al parlamento e farne un’eroina. ”Bella com´è, potrebbe darsi anche al cinema, le piacevano tanto i film di James Bond”, ricorda con una punta di nostalgia l’ex fidanzato. [...]» (Enrico Franceschini, ”la Repubblica” 19/7/2010).