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 2010  luglio 17 Sabato calendario

2010, ODISSEA NEL CLIMA L´ANNO PI CALDO DELLA STORIA

La lunga estate calda è appena agli inizi. Da marzo a giugno le temperature record del primo semestre stanno proiettando il 2010 su un trono ambito quanto una sedia elettrica: l´anno più bollente di sempre a livello mondiale. E non è ancora finita.I calcoli - raccolti dagli istituti meteorologici di mezzo mondo - li fa il più autorevole ente americano: quel Noaa (National Oceanic and Atmospherical Administration) cui dobbiamo tra l´altro l´immancabile bollettino giornaliero sulla salute del Golfo che annega nel petrolio. La temperatura combinata terra-oceani, 14.2 gradi centigradi, fatta registrare in giugno, è la più calda di sempre: 0.68 gradi centigradi in più della media del ventesimo secolo. Da marzo in poi di quest´anno non c´è scampo: giugno è il quarto mese consecutivo che si caratterizza come il più caldo. E tanto per dire che va sempre peggio basti ricordare che questo sarebbe il 304esimo mese in cui le temperature sono in aumento: l´ultima volta di un mese sotto la media era il lontano febbraio 1985. Vent´anni fa.
Uno scenario da brividi: e ovviamente di sudore. Peccato che le rivelazioni degli scienziati abbiano subito riacceso in America un´altra battaglia che proprio quest´anno ha vissuto - manco a dirlo - il momento più caldo: quella dei negazionisti del clima. Chi ha ragione? I poveri cristi che annaspano nella calura da Roma a New York non hanno dubbi. Da questa settimana la Grande Mela lancia un allarme che durerà quasi dieci giorni. E mentre il sindaco Michael Bloomberg presenta l´ultima magia miliardaria contro l´arsura (tre meravigliose piscine mobili che per tutto agosto orneranno la lussuosissima Park Avenue) il Daily News rilancia un´altra paura. Mai come oggi New York si trova esposta al rischio uragani che per numero e densità di popolazione qui potrebbero creare una tragedia mai vista. Proprio come nel film "The Day After Tomorrow".
Le previsioni del Noaa sono state tradotte dal meteorologo Jay Lawrimore - responsabile del comitato «Climate Extreme» del Nooa - in un bel po´ di scenari che non hanno nulla da invidiare ai film catastrofici. Aspettiamoci inondazioni mostruose come quella di Nashville a maggio. Aspettiamoci nevicate tipo quelle che quest´inverno hanno paralizzato Baltimora e Washington.
Aspettiamoci anche grandi siccità e - al contrario - l´ulteriore assottigliamento della calotta artica. Insomma quanto basta per stuzzicare non solo i negazionisti ma anche, diciamo così, i possibilisti del climate change. Joe D´Aleo di Weather Channel dice per esempio a Usa Today che le temperature degli oceani sono in discesa e che il fenomeno mitigherà il disastro. E aggiunge che i dati del Noaa provengono per la maggior parte da stazioni urbane: e quindi sono drogati. Ma anche il meteorologo della Cnn Sean Morris è più prudente: lui non nega i dati ma conferma che l´azione delle correnti de La Nina (la sorella «fredda» del Nino) riusciranno a raffreddare il fenomeno.
Quello che proprio non ci sta è Marc Moreno di Climat Depot che ha aperto un´intera sezione del suo sito per controbattere i dati del Noaa: accusando il governo di costruire una montatura politica. L´Artico negli ultimi anni si sta raffreddando e poi (come sostiene Richard Lintzen del Mit) «per piccoli cambi di temperatura nell´ordine dei centesimi di gradi non c´è bisogno di richiamarsi a cause esterne». In parole povere: non è vero che fa più caldo e comunque non è colpa dell´uomo. L´unica buona notizia per la coscienza sporca dell´America che continua a surriscaldare il pianeta mandando a palla i condizionatori. Aspettando il prossimo record.