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 2010  luglio 17 Sabato calendario

RUSSIA, PI POTERI AI SERVIZI "QUESTO IL RITORNO DEL KGB"

Mosca - Niente a che vedere con Anna La rossa e la sua allegra banda di spie in missione segreta negli Stati Uniti. Da ieri in Russia sono riapparsi fantasmi ben più inquietanti arrivati direttamente dagli anni più cupi del regime sovietico. Una legge approvata dalla Duma dopo un dibattito insolitamente animato, ha restituito poteri assoluti agli agenti segreti, che saranno autorizzati a dare ordini diretti ai cittadini, elevare multe, decidere senza dare spiegazioni, e senza passare da un tribunale, fermi di polizia fino a 15 giorni. Il tutto in nome di una non meglio precisata "sicurezza nazionale" che rischia di confermare sempre più l´immagine della Russia come quella di uno Stato di polizia. Agenti in borghese dell´Fsb, l´ex Kgb, potranno da ora in poi impartire disposizioni di qualunque genere: chiederti di rientrare in casa, di allontanarti da un dato luogo, di consegnare loro la tua automobile. Mostreranno un distintivo e reciteranno la formuletta che dice che nel tuo comportamento hanno «ravvisato elementi che possono favorire un reato». Non si capisce bene che cosa voglia dire, ma un rifiuto, o anche una semplice resistenza, può comportare conseguenze pesanti. Non solo multe e detenzione ma anche limitazioni per l´espatrio e effetti negativi sulla carriera professionale o studentesca.
Scenario cupo che da giorni i movimenti per i diritti umani cercano di scongiurare con proteste e appelli caduti nel vuoto. L´ultima speranza è crollata a Ekaterinenburg durante la conferenza stampa del vertice tra Angela Merkel e Dmitri Medvedev. Alla domanda di un giornalista tedesco il presidente russo ha risposto con tono infastidito e sbrigativo: «Si tratta di una legge interna che abbiamo il diritto di fare come meglio crediamo per migliorare la nostra intelligence». Una risposta che ha gelato molti. Se non altro perché per la prima volta il presidente ha usato toni e argomenti che fino a ora aveva sempre lasciato al suo premier Vladimir Putin, riservando per sé atteggiamenti più distesi e visioni più ampie e liberali. Inutili dunque le lettere aperte, gli appelli che organizzazioni per la difesa dei diritti mani avevano inviato anche al Cremlino sperando in un suo intervento. Il tandem con Putin sembra più saldo che mai. E il disegno del premier di aumentare sempre più i poteri della polizia segreta di cui un giorno fu autorevole dirigente, procede senza intoppi. Minacciando sempre di più quel che resta dei diritti personali.
Nella legge approvata ieri si stabilisce, ad esempio, che l´Fsb di caso in caso potrà stabilire cosa sia un segreto di Stato. E già affiora la possibilità di stilare categorie di persone che per lavoro o competenza hanno accesso a segreti di Stato e dunque necessitano di essere particolarmente controllati e limitati nelle uscite dal Paese. Liste, sistemi di controllo sono stati per anni la specialità degli apparati dei servizi segreti russi che adesso sognano una nuova era di gloria. Durante la votazione due, solo due, esponenti del partito Yabloko, hanno azzardato un picchetto di protesta. Avevano uno striscione con su scritto «Non vogliamo il ritorno del Kgb». Ma non lo ha letto nessuno perché sono stati caricati a calci e pugni su un´auto e portati via da un gruppo di giovani in borghese che da ieri hanno molto più potere.