Beatrice Corradi, Libero 16/7/2010, 16 luglio 2010
LA RICERCA SUL WEB SEGNER LA FINE DEI RACCOMANDATI
I giovani ne sfruttano già tutte le potenzialità, mentre le aziende – soprattutto quelle medio-piccole – lo scrutano con interesse ma anche con qualche diffidenza. Quello fra Internet e il mercato del lavoro si può ormai definire un matrimonio consolidato. I neolaureati affidano alla rete la propria disponibilità, le aziende sono a caccia di personale qualificato e di giovani volenterosi per le loro posizioni aperte. Ma la crisi economica ha comportato qualche scompenso in questo ménage? E poi: in un’Italia dove sembrano prevalere logiche di favoritismi e raccomandazioni, è davvero possibile trovare lavoro online? Libero ha cercato di capirlo attraverso un viaggio in questo mondo fatto di possibilità concrete per costruirsi un futuro ma anche di sogni e desideri.
Pro e contro
Un profilo del mondo del recruiting online lo delinea il professore e sociologo del lavoro Domenico De Masi. «Il web», spiega, «rappresenta una possibilità di espansione infinita della propria ricerca, sia che si tratti di quella di un giovane nei confronti del lavoro che di un’azienda per un candidato valido. I ”pro” sono ovviamente numerosi, ma tra i ”contro” annovererei la genericità del canale, l’astrattezza del contatto tra lavoratore e datore di lavoro. E poi il fatto che in questo modo la concorrenza tra pretendenti si sia ingigantita enormemente, è diventato forse più difficile». Il mercato oggi «offre poche possibilità, nonostante ci siano timidi segnali di ripresa», continua De Masi. Ma la faccia positiva di questa medaglia forgiata dalla crisi economica è che «un posto di lavoro costa ormai così tanto che non è possibile proseguire con logiche di raccomandazione o clientelismi: va avanti chi è capace, chi porta benefici all’azienda». Oggi le aziende, mutuando un modello già in voga nei Paesi del Nord, apprezzano sempre più, nella fase di ricerca, il fatto che il candidato presenti una lettera di motivazioni allegata al curriculum, elemento che secondo De Masi «un’economia sempre meno regolata su lavori manuali – dove la motivazione è scandita dalla capacità di stare in catena di montaggio – e sempre più da lavori intellettuali, dove la motivazione conta enormemente. E i giovani di oggi ne hanno da vendere».
Settore in crescita
Il settore del recruting, come conferma anche Anna Maria Mazzini, marketing manager di InfoJobs.it, «è cresciuto enormemente. Soprattutto perché le aziende si stanno rendendo conto che la ricerca in questo modo è più semplice, più veloce, e anche conveniente dal punto di vista economico». Il freno è rappresentato in Italia «soprattutto dalla scarsa penetrazione di Internet», ma il feedback che un sito come InfoJobs.it riceve è rappresentato dalla permanenza delle aziende: «Tendenzialmente», continua ancora Mazzini, «chi pubblica annunci rimane con noi per le ricerche successive, questo significa che è rimasto soddisfatto». Per espandere il mercato del recruting occorre «un’opera di evangelizzazione dello strumento, soprattutto al Sud e nelle zone che meno lo utilizzano». Ma il settore può essere un metro di valutazione dell’intero mercato, se da marzo-aprile di quest’anno si è «tornati al livello del 2008 in quanto a offerte, dopo un 2009 difficile».
Social network
Il futuro è rappresentato dalle potenzialità dei social network, come Linkedin o Facebook. Mazzini spiega infatti che InfoJobs sta modificando il proprio sito per consentire «contatti diretti e immediati tra imprenditore e lavoratore, attraverso ad esempio le chat».
Ma quali sono per i giovani le ”dritte” per farsi notare in tanta concorrenza? Anche per Elisa Schiavon, marketing manager di Monster.it, il futuro è il web 2.0, l’interattività. Monster «ha da poco inaugurato una fiera virtuale, dove le aziende pubblicano i propri company profile e dove si può chattare con i manager». Monster ha un profilo di candidati orientato verso il middle management, che rappresenta la maggior parte degli utenti. Quindi persone in cerca di un nuovo lavoro che hanno già alle spalle qualche esperienza. «Anche i neolaureati si rivolgono a noi», racconta Schiavon, «e il nostro obiettivo è offrire loro anche assistenza, che ci viene richiesta. In primis, come scrivere la lettera di raccomandazione che accompagni il cv. Esperienza, motivazioni personali e aspirazioni di carriera sono molto apprezzate dai datori di lavoro, ma lo è soprattutto la motivazione ad andare a lavorare proprio in quell’azienda, l’elemento vincente. Consigliamo quindi di informarsi prima del colloquio e di prepararsi a dovere». Perché il curriculum è solo la prima fase, della ricerca. Dal colloquio in poi si abbandona il virtuale e si entra nel mondo reale.