Monica Ricci Sargentini, Corriere della Sera 16/7/2010, 16 luglio 2010
[Riassunto] Raoul Moat, un buttafuori inglese che la settimana scorsa ha ferito una sua ex di 22 anni, ucciso il nuovo compagno di lei, 29 anni, e ridotto alla cecità un poliziotto
[Riassunto] Raoul Moat, un buttafuori inglese che la settimana scorsa ha ferito una sua ex di 22 anni, ucciso il nuovo compagno di lei, 29 anni, e ridotto alla cecità un poliziotto. L’uomo, 37 anni, padre di tre figli, viveva a Fenham, nei pressi di Newcastle, e a Rothbury (nel Northumberland) si è tolto la vita la notte di venerdì scorso: fuori da casa sua e nel luogo dove si è ucciso sono apparsi molti mazzi di fiori. Su Facebook invece 36mila persone hanno sottoscritto la pagina «RIP Raoul Moat You Legend» (Riposa in pace Raoul Moat, tu, una leggenda) arricchendola di insulti alla polizia, ai politici e al Paese in generale. «Sei una delle poche persone che ancora ci rendono grandi» scrive un fan di Moat, «sei morto come un soldato invece di vivere come un codardo» è il commento di un altro. Alcuni hanno accusato i poliziotti di averlo stordito con una pistola elettrica molto potente, non ancora ufficialmente autorizzata. La pagina non è stata cancellata da Facebook«: Questo è un sito’ hanno spiegato i responsabili – dove la gente può esprimere le proprie opinioni in modo aperto». La pagina non è più visibile perché è stata cancellata dal suo creatore Siobhan dowd sorpreso e spaventato dalla mole di reazioni negative. La solidarietà non è passata inosservata a Downing Street. «Mi sembra assolutamente chiaro – ha detto il premier David Cameron alla Camera dei Comuni – che Raoul Moat era un omicida incallito. Punto. Fine della storia. Non posso comprendere nessun moto, anche piccolo, di solidarietà pubblica per quest’ uomo. Ci dovrebbe essere invece simpatia per le sue vittime e per il caos che ha causato». Moat sapeva di essere malato, e aveva implorato i servizi sociali di aiutarlo, di mandarlo da uno psichiatra: «Vorrei che qualcuno mi vedesse regolarmente per capire se c’è un problema» (conversazioni registrate l’anno scorso dallo stesso Moat durante i colloqui con la polizia). Il 25 febbraio era stato arrestato per aver assalito un bambino, è stato alcuni mesi in prigione e rilasciato. Ieri su Facebook il suo nome raccoglieva ancora adepti, molte le pagine contro, una a favore con diecimila fan: « Riposa in pace Raol Moat, eri un padre amorevole e un ragazzo astuto».