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 2010  luglio 16 Venerdì calendario

TUTTI DIETRO AL LEADER IL CARISMA SPIEGATO DA UN "PESCE-ROBOT"

Quante volte da bambini siete rimasti incantati davanti a un acquario? Maurizio Porfiri è un ragazzo che non è rimasto a guardare e laureatosi in ingegneria è sbarcato da Roma in America con un´idea che sta a metà tra un sogno di Tim Burton e un incubo di Philip Dick: strappare ai pesci il segreto della leadership. Com´è possibile che quando sono in gruppo i pesciolini si mettano a seguire un leader? E che cos´ha questo pesce-alfa da distinguerlo da tutti gli altri? E sarebbe mai possibile costruirne uno in laboratorio? C´è insomma una formula matematica che riassuma la capacità di leadership? Ormai è più di due anni che Maurizio lavora su questo progetto finanziato dalla National Science Foundation grazie a un meccanismo che qui lancia i giovani scienziati e si chiama Carrer Grant. E siccome, come insegna Charles Darwin e, nel suo piccolo, canta Lucio Dalla, «dai pesci discendiamo tutti», gli esperimenti del professor Porfiri rischiano di gettare una luce volendo anche un tantino inquietante sul nostro futuro prossimo venturo... «Beh: ce ne vuole. Al momento io sto qui co´ ”sto coso».
"Sto coso" è il prototipo del pesce robot che Maurizio, che adesso insegna al dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale del Politecnico di New York a Brooklyn, ha presentato in diretta tv alla Cnn. Gli americani sono impazziti per il giocattolino. Ma dietro all´intuizione del robot c´è una ricerca scientifica seria. «Studi biologici recentissimi sono finalmente riusciti a scoprire come un pesce riesca a "convincere" gli altri ad agire in un determinato modo. Qual è il suo segreto? Può avere una taglia diversa. Può venirti vicino e cominciare a battere la coda più forte. Insomma ha una serie di comportamenti che tendono a costruire un carisma rispetto alla comunità». Da qui l´idea. «Mi sono detto: i pesci non saranno super intelligenti. Magari si può provare a riassumere con loro le caratteristiche fondamentali del leader dentro un robottino. E quindi farlo nuotare come se fosse un pesce...».
Un replicante? A Philip Dick, che Maurizio ha divorato, sarebbe piaciuto. Ma come si fabbrica un pesce replicante? «La parte più difficile è stata trovare la tecnologia per renderlo il più possibile mimetico rispetto al gruppo. Il più possibile simile agli altri. Abbiamo dovuto sviluppare dei modelli matematici. Abbiamo dovuto sviluppare una teoria per la propulsione e da lì il mezzo per realizzare questa propulsione nella maniera più biomimetica possibile». Cioè? «Abbiamo usato dei polimeri particolari che sono fatti come muscoli. Muscoli artificiali: materiali intelligenti. Tu applichi un segnale elettrico e quelli si deformano. Come spugne: assorbono acqua e la sputano». I polimeri sono il corpo del robottino-pesce che viene comandato a distanza e fatto nuotare gonfiando e sgonfiando la spugna. E funziona? «Finora abbiamo lavorato in ambiente controllato: che poi sarebbe una vasca di un metro per un metro e mezzo».
E il mare aperto? Maurizio sorride. «Qui problemi si moltiplicano. Anche per gli stessi pesci. Se vai in un ambiente aperto e buio il comportamento collettivo non ce l´avrai mai all´istante: un po´ come succede con noi esseri umani lasciati al buio e isolati gli uni dagli altri». Però ci arriveremo. «Non dimentichiamo il nostro scopo principale: il comportamento collettivo dei sistemi complessi. E la possibilità di controllarlo. Poi le applicazioni si vedranno».
Per la verità un´idea è conseguenza del progetto stesso. «Noi dagli animali cerchiamo anche di imparare. Vedete, un gruppo di pesci è una unità molto semplice che però può svolgere compiti molto complessi. Monitorare l´ambiente. Cercare il cibo. Difendersi dal predatore. E allora mettiamo che, imparando da loro, io riesca a costruire un gruppo di pesci-robot che presi individualmente sono strutture semplici ma come gruppo riescono fare cose complesse....». Alla Cnn gli hanno chiesto: potremo salvare i pesci del Golfo dalla marea nera? «Certo un domani potremmo utilizzare questi pesci robot per salvare le specie in pericolo: indirizzandole verso una nuova meta grazie al pesce robot».
Non solo fantascienza: qui torniamo alla favola del pifferaio magico. «Macché: per adesso io sto ancora qua con ”sta bacinella e otto pescetti». E se non funziona? «Ci faremo una bella paranza...». Gli americani impazzirebbero comunque.