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 2010  luglio 16 Venerdì calendario

DINI RIUNISCE A CENA GLI EX MINISTRI DEL «SUO» GOVERNO DOPO IL RIBALTONE

«Niente dietrologie politiche’ avverte il senatore Tiziano Treu ”. solo una simpatica abitudine conviviale». Un’abitudine che si rinnova almeno una volta all’anno e riunisce a tavola personaggi che furono ministri e sottosegretari nel governo presieduto da Lamberto Dini (nella foto). Sono i reduci del cosiddetto ribaltone, un esecutivo anomalo che durò un anno e mezzo, dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996. Ieri sera si sono ritrovati nello splendido castello della tenuta presidenziale di Castelporziano. A gustare fiori di zucca e pecorino e a chiacchierare di crisi economica col distacco di chi non gestisce più il potere ma fa parte di un club di «ex combattenti», secondo la definizione di Stefano Silvestri, leader dell’Istituto affari internazionali, ex sottosegretario alla Difesa. La nascita un po’ avventurosa del governo Dini fece balzare al vertice dei ministeri professionisti e docenti universitari che non si conoscevano fra loro. E fu proprio per familiarizzare che nacque la consuetudine di vedersi tutti a cena con una certa frequenza. Uno di loro coniò la sigla Asgat con la quale vengono ancora convocate le riunioni come quella di ieri. Asgat sta per Associazione sotto gastrotecnica, nel senso che, appunto, all’inizio gli incontri erano gastronomici ma anche tecnici. Dini ricorda che indossava una vestaglia rossa, il suo colore fortunato, quando lo chiamò il presidente della Repubblica Scalfaro per affidargli l’incarico. «Oggi’ afferma’ ci ritroviamo con la consapevolezza e anche l’orgoglio di aver fatto un buon lavoro al di fuori della logica dei partiti». Concorda Lamberto Cardia, ex sottosegretario e attuale presidente delle Ferrovie: «Eravamo un bel gruppo che si distinse per una buona amministrazione». L’anima del club Dini, colui che dirama gli inviti, è Luigi Mastrobuono, ex sottosegretario all’Industria e ora allo Sviluppo economico. Mentre lo storico del gruppo è Alberto Clò, che fu ministro dell’Industria. Conserva un diario di quell’anno e mezzo di governo, dove sono annotati giorno per giorno fatti curiosi, episodi, frasi di qualche ministro. Clò prendeva nota su foglietti volanti e la sera trascriveva. Quel diario, però, lo tiene chiuso nel cassetto e non vuole farlo leggere a nessuno.
Marco Nese