FRANCESCA SCHIANCHI, La Stampa 16/7/2010, pagina 5, 16 luglio 2010
DE GIROLAMO STUDIA DA LEADER DELLA CAMPANIA
La prima volta che i giornali hanno parlato di lei, matricola alla Camera, fu a inizio legislatura, per uno scambio di bigliettini affettuosi in Aula con il premier. L’ultima è stata mercoledì, per segnalare la sua presenza a Palazzo Chigi mentre i vertici del partito discutevano della vicenda Cosentino, mica un’occasione per mammolette. «Ma no, è un equivoco, io dovevo parlare col presidente di tutt’altro», si schermisce la deputata Nunzia De Girolamo, coetanea e conterranea della ministra Carfagna. Sarà, ma la coincidenza è stata notata: tanto che si è parlato di lei come possibile nuova coordinatrice del Pdl in Campania o addirittura, qualcuno sussurra, nuova sottosegretaria all’Economia al posto, appunto, di Cosentino.
«Non ne so nulla», svicola lei sgranando gli occhioni, consapevole però di aver fatto un bel pezzo di strada dal bigliettino galeotto dei primi giorni d’Aula. O da quello che apparve qualche mese dopo, quando Berlusconi mostrò alle telecamere l’elenco degli appuntamenti e i fotografi zoommarono sul cognome della giovane deputata. «Sono andata a parlargli di Padre Pio», spiegò lei candida, un kolossal da girarsi nel Beneventano, una causa da perorare al grande capo, cosa avevate pensato?
Avvocato di formazione, ingresso a Forza Italia giovani dopo l’università, la De Girolamo è una che in due anni di Parlamento ha saputo coltivare rapporti nel suo schieramento e anche oltre (vedi le chiacchierate sull’Africa con Veltroni, o l’adesione a VeDrò di Enrico Letta). E lavorare sul territorio, se è vero che alle Regionali è riuscita a far fare il record di preferenze al suo candidato, che aveva contro politici d’esperienza come Pasquale Viespoli, con cui lei, causa acceso diverbio, è in freddissimi rapporti. Il salto di qualità ha capito di averlo fatto l’anno scorso, quando organizzò la festa del Pdl a Pietrelcina e Berlusconi, unica altra occasione oltre a quella di Milano, ci andò. Poi sono successe altre cose, che di solito non capitano alle veline: tipo una brutta minaccia di morte per interposta portavoce, da un tizio con pistola in pugno a Benevento.
E’ in buoni rapporti con il ministro Carfagna e anche con Cosentino. Ma alle Regionali si è schierata convinta per Stefano Caldoro ed è stata tra le poche berlusconiane a parlare esplicitamente di dimissioni di Cosentino da sottosegretario. Le altre giovani deputate del Pdl si dice che non vedano di buon occhio la sua lenta ma tenace scalata, nel partito e nell’attenzione del presidente. Perché anche lei c’è stata, una volta, ospite a Villa Certosa. Ma non era un’allegra festa di ragazze: piuttosto un’occasione di famiglia, i 40 anni di Marina. Dove gli unici altri Pdl presenti erano due «veterani»: Mara Carfagna e il vicepresidente Lupi.