Giovanna Grassi, Corriere della Sera 15/07/2010, 15 luglio 2010
TIMBERLAKE, DAL POP A STELLA DI HOLLYWOOD NEL FILM SU FACEBOOK
«Io non uso in maniera nevrotica il web, mi limito a considerarlo uno strumento utile e prediligo al computer uno spartito musicale o un libro, ma studiare il mondo di Facebook e la comunicazione globale per il mio nuovo film è stato affascinante e anche... angosciante. Perché i dati del coinvolgente tessuto connettivo digitale nel mondo sono paurosi».
Justin Timberlake arriva al Summit della Sony non in veste di musicista, ma di attore e di co-protagonista del film The Social Network, a fianco del nuovo Spider Man Andrew Garfield, e dell’altro protagonista, Jesse Eisenberg, diventati suoi grandi amici.
Capannelli di giovani armati di macchina fotografica e di taccuini per l’autografo si formano di fronte all’albergo sin dalla sera precedente il suo arrivo e quello degli altri giovani del cast del già molto discusso film sul mondo dei blog, da Facebook sino, trasversalmente, a Twitter.
Il copione del grande sceneggiatore Aaron Sorkin ricostruisce infatti la creazione da parte di uno studente di Harvard, Mark Zuckerberg (Jesse Eisenberg), e di alcuni suoi amici, Facebook appunto, che ha rivoluzionato i modelli di comunicazione in tutto il mondo.
La doppia carriera del ragazzo di Memphis, classe 1981, procede con pari successo e Justin, al solito elegante, educato, puntiglioso in ogni suo atteggiamento, ride divertito: «Veramente ormai ho tre mestieri e tengo a farli bene, in egual misura. Tengo alla linea di abiti che ho creato, il mio "brand" con un ristorante e una marca di tequila, e mi interessa stabilire sempre più intersezioni tra i miei svariati impegni».
«La mia generazione’ assicura’ ha molti interessi in chiave imprenditoriale. Anche Facebook lo dimostra e, poi, da ambientalista vero, ho aperto un campo da golf allineato con l’ecosistema».
Scusi, ma non le pare di fare troppe cose: è uno dei cantautori che vendono più dischi, impegnato come produttore musicale e televisivo, è coinvolto nel Saturday Night Live... «Perché no? – ribatte – L’importante è fare tante cose, nel miglior modo possibile. Mi piace persino essere testimonial di un profumo per donna di uno stilista prediletto dalla mia compagna ( Jessica Biel, ndr) ».
Si avvia a essere in autunno una star del cinema, visto che ha diversi film in uscita e The Social Network, diretto dal genialoide David Fincher ( Benjamin Button, Zodiac, Fight Club), è tra i titoli più attesi della nuova stagione. Aprirà a fine settembre il Festival di New York, sarà presentato in una sola anteprima al Festival di Toronto.
Racconta con passione: «Quando mi hanno dato da leggere il best seller di Ben Mezrich "The Accidental Billionaires», dal quale Sorkin ha adattato il copione, ho passato notti insonni a studiarne ogni pagina. Perché Facebook, e quindi il nostro film, parte da un potenziale serbatoio di milioni e milioni di utenti. Sì, il film affronta anche tutte le traversie in cui il fondatore del web e i suoi amici furono coinvolti quando altri studenti accusarono Mark di aver rubato loro l’idea. Sono uno degli studenti, Sean Parker, che fu anche presidente di Facebook e poi lanciò altre imprese, Plaxo compresa, e Napster per la musica. Ho un ruolo significativo in questa storia del nostro secolo».
Instancabile, incassato il successo dell’ultimo round di Shrek dove presta la voce ad Artie, per arrivare a Cancun ha anche lasciato alcuni giorni il set di Bad Teacher in cui, diretto da Jake Kasdan recita con la sua ex compagna Cameron Diaz. Però, ammette: « Punto su The Social Network perché penso che coinvolgerà in tante diatribe tutta la mia generazione, e non solo. Facebook ha ridefinito anche, in modo spesso discutibile, i confini della privacy, è uno strumento ormai senza confini. Ciò che mi ha affascinato nel copione è il fatto che non offre giudizi, ma apre una fertile discussione non solo su come Facebook fu fondato, ma su come la nostra società, in tutte le sue fasce, e i fruitori sono oltre 500 milioni di persone, se ne è impossessata».
Giovanna Grassi