Mario Pappagallo, Corriere della Sera 15/07/2010, 15 luglio 2010
GENI MUTATI DA 15 SIGARETTE AL GIORNO
Che il fumo di sigaretta danneggiasse il Dna cellulare era noto, soprattutto in quanto causa di tumori. Ma che fossero 323 i geni influenzati dalle bionde lo hanno scoperto con un interessante lavoro scientifico i ricercatori texani della Southwest Foundation for Biomedical Research di San Antonio. Una volta tanto senza utilizzare cavie, ma analizzando il genoma di 1.240 persone, di cui 297 fumatori. Il confronto tra i primi e i secondi ha mostrato quali geni «accendono» le sigarette. Alcuni, peraltro, sempre «spenti» nei non «viziosi». A parte le mutazioni (non molte), è la funzione, l’«espressione», di questi 323 geni a cambiare. E riguardano il sistema immunitario, la morte cellulare programmata, il metabolismo di particelle estranee. E, secondo Jac Charlesworth, primo autore della ricerca pubblicata da Bmc Genomics, ad essere modificata «non è solo l’attività di singoli geni ma, a effetto domino, quella di intere connessioni intragenetiche». Non potrebbe essere altrimenti vista la quantità di sostanze nocive contenute in una singola sigaretta: circa 4.000, di cui 80 cancerogene come gli idrocarburi policiclici aromatici e le amine aromatiche. C’è pure il polonio 210, sostanza radioattiva usata per uccidere Alexander Litvinenko a Londra nel 2006. In quanto alle mutazioni, è stato calcolato che in media ogni 15 sigarette compare nel fumatore un difetto genetico.
Mario Pappagallo