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 2010  luglio 15 Giovedì calendario

CRUZ E BARDEM, NOZZE SEGRETE PER UNA COPPIA PERFETTA

«Quel che Woody Allen ha unito, l’uomo non separi». Un po’ irriverente, ma efficace il titolo con cui la pagina online del quotidiano spagnolo El Mundo ha annunciato ieri il matrimonio dell’anno: Javier Bardem e Penélope Cruz sono già marito e moglie da due settimane. l’estate delle sorprese per la Spagna. Poche ore dopo l’arrivo della coppa del Mondo a Madrid con la sua selezione di eroi, la penisola sussulta per un’altra notizia bomba, le nozze epocali dei divi più amati: zitti zitti, i due premi Oscar nazionali sono diventati una statuetta sola. La musa di Pedro Almodóvar e il rampollo di una delle più importanti dinastie cinematografiche sono ormai una sola famiglia.
La coppia si è ripresa in un battibaleno l’attenzione che il portiere della nazionale, Iker Casillas, e la telecronista Sara Carbonero le avevano usurpato con il bacio in piena intervista e in mondovisione. Molto più gelosi della loro intimità, Javier e Penélope si sono sposati nel segreto di una villa di amici alle Bahamas, dove i fotografi erano riusciti a sorprenderli solamente in costume da bagno e in spiaggia. Nessuno si è accorto che il sontuoso abito da sposa confezionato per la casa Dior dallo stilista John Galliano aveva attraversato l’oceano ed era già al sicuro nell’armadio della star. Nessuno si è accorto dei preparativi in corso, delle discrete partenze separate dei familiari di entrambi per le paradisiache isole dell’Atlantico.
Bardem e Cruz sembravano trascorrere banali e tranquille vacanze estive insieme, né le prime né le ultime in tre anni di relazione. E le didascalie dei rotocalchi continuavano a presentarli come eterni fidanzati. Eterni, neanche tanto. vero che i due attori si conoscono da quasi 20 anni, 18 per la precisione: dal 1992, quando il regista Bigas Luna li ingaggiò entrambi per il film «Jamon Jamon», Prosciutto, prosciutto: lei era una promettente diciottenne, nel ruolo della bella ma umile Silvia, contrastata fidanzata dell’erede di una ricca famiglia di industriali. Lui, 23 enne, interpretava Raul, muscoloso magazziniere di prosciutti, ingaggiato dalla madre imprenditrice (Stefania Sandrelli) del promesso sposo per sedurre Silvia e mandare all’aria il disdicevole connubio. Torride e convincenti scene d’amore, consumate sotto la sagoma nera del toro di Osborne, non bastarono a far scoccare la scintilla fra i due giovani protagonisti. Molti film e molti fidanzamenti si sarebbero inanellati nelle rispettive carriere prima che i loro telefoni squillassero e la voce di Woody Allen, inconsapevole pronubo, li convocasse entrambi per un altro film assieme. Buona la seconda. La seconda occasione. Quando il nevrotico regista newyorkese li ha riuniti per «Vicky Cristina Barcelona», tutti gli occhi erano posati sulla bionda Scarlett Johansson, che gli allibratori ritenevano la più probabile concorrente in grado di scardinare le difese dello scapolone d’oro del cinema spagnolo, ormai prossimo alla quarantina e all’Oscar per «Non è un Paese per vecchi». Invece, da Barcellona, Penélope tornò con il suo primo Oscar e il suo fidanzato definitivo. Dopo Antonio Banderas, Tom Cruise, Matthew McConaughey, Matt Damon, Nicolas Cage, Olivier Martinez, Orlando Bloom. Comprensibile la prudenza di Javier Bardem a dichiararsi ufficialmente: ha rotto gli indugi al festival di Cannes, dal palco sul quale aveva ricevuto la Palma d’oro, dedicandola alla commossa Pé: «La mia amica, la mia compagna, il mio amore». La stampa rosa è decisa a non farsi più cogliere in contropiede: vero o no, si preparano già le copertine con l’annuncio dell’arrivo di un erede.
Elisabetta Rosaspina