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 2010  luglio 15 Giovedì calendario

LA FABBRICA DEL DUOMO IN SALSA SPA

Vecchio e nuovo, tradizione e innovazione, storia e futuro. Milano ha costruito la sua fortuna sintetizzando energia dai poli alternativi. Il Duomo anche, fin dalla fine del 1300 quando con un geniale colpo di proto-marketing la cattedrale è stata dedicata a Santa Maria Nascente: una donna extracomunitaria (Milano è sempre stata globalizzata), prima santa (la città vanta tantissimi primati) nascente, che ha nel Dna l’evoluzione, il mondo che verrà. Il Duomo come sintesi di Milano, ricerca e sviluppo incardinati in una solida tradizione. Difficile essere più attuali, seicento anni dopo - una
case history che andrebbe analizzata da marketing manager e studiata nelle università di tutto il mondo.
In questo continuo rimando vecchio-nuovo, si muove la Veneranda fabbrica del Duomo, la più antica azienda milanese in attività. A partire dalla governance: la legge prevede che per le dieci "fabbricerie" operanti in Italia il consiglio di gestione sia composto da sette membri, due nominati dalla diocesi e cinque dal ministero dell’Interno, «sentito il vescovo ». Un retaggio del passato, che però Milano ha superato mettendo alla presidenza Angelo Caloia (banchiere, per 20 anni presidente post-scandali della banca vaticana Ior) affiancato da Leone Corradi Dell’Acqua (uno dei massimi esperti di ingegneria strutturale), Gigi Martinoli (gestore finanziario), Carlo Secchi ( ex rettore della Bocconi), Paola Vismara, docente di storia alla Statale, monsignor Luigi Magnanini e don Carlo Azzimonti. Un parterre de roi, professionalità che farebbero gola a molti gruppi quotati.
Vecchio e nuovo anche per quanto riguarda l’amministratore delegato (che alla
fabbrega del domm viene definito, più prosaicamente, direttore dei lavori): Benigno Morlin Visconti Castiglione negli anni 70 è stato tre anni all’Enel per studiare centrali nucleari prima di approdare alla Veneranda fabbrica per occuparsi di uno dei più antichi monumenti milanesi.
Vecchio e nuovo, tecnologie laser e ultrasuoni per controllare lo stato di salute delle guglie, macchinari all’avanguardia per estrarre e lavorare il marmo mentre una ventina di "ornisti" continuano a realizzare, con martello e scalpello, particolari di guglie o statue di santi (ci vogliono 700 ore per ogni statua, di fatto un buon ornista realizza tre, massimo quattro pezzi l’anno). Una sintesi perfetta del made in Italy: tecnologie, processi industrializzati, materie prime di qualità e una grande manualità, come nella moda o nell’agroalimentare.
La Veneranda fabbrica è organizzata come una vera e propria filiera, con una cava a Candoglia, nella bassa Val d’Ossola - in concessione da oltre 600 anni, con i massi che fino a poco tempo fa arrivavano a Milano sfruttando i Navigli senza pagare dazio- uno stabilimento per marmisti nella periferia di Milano e i cantieri in Duomo. Si è articolata, di fatto, in business units che vanno al di là dei classici lavori di conservazione e restauro, come l’area storico-artistica, che gestisce il museo del Duomo, la biblioteca, le grandi collezioni di disegni e immagini. Oppure l’area musicale, avviata all’inizio del 1400 e con un organo con 15mila canne, il più grande d’Italia, il decimo al mondo.
Nel 2009 il bilancio ha raggiunto quasi 15 milioni, con oltre quattro milioni di costo del personale, poco meno di 120 addetti, un’alta incidenza di iscritti ai sindacati confederali e presenza dei cub. Proprio come nelle imprese normali - anche se non si è mai arrivati allo sciopero aziendale - con tanto di integrativo e il tentativo di arrivare a un con-tratto unico delle fabbricerie, visto che ora ad alcuni addetti viene applicato il Ccnl degli edili, ad altri del settore lapideo e ad altri ancora quello del commercio.
Le entrate, invece, arrivano essenzialmente dagli affitti di un ingente patrimonio immobiliare, frutto di donazioni del passato: «Stiamo rivedendo i canoni di affitto e cercando di valorizzare gli immobili - assicura Caloia - con mezzi finanziari più innovativi, ma ci vuole tempo». I contributi pubblici si stanno prosciugando, i lasciti privati si sono quasi azzerati. allarme sui conti, un forte allarme. I lavori di manutenzione ordinaria richiedono 8 milioni l’anno. E servono almeno 20 milioni per interventi straordinari, in particolare bisogna mettere in regola la guglia maggiore e il museo del Duomo. Venti milioni che non ci sono.
La Veneranda fabbrica, come gran parte delle imprese italiane, è sottocapitalizzata, non può fare aumenti di capitale, deve sperare nei soci "di fatto", come gli enti locali, lo stato, le associazioni imprenditoriali e i cittadini: «Il Duomo appartiene alla comunità mi-lanese, ma non solo - assicura il presidente del Cda - perché è un patrimonio che travalica i confini regionali e nazionali. Per questo chiediamo l’aiuto di tutti».
Caloia ha iniziato il classico giro delle sette chiese (laiche), i primi risultati stanno arrivando: il comune domani dovrebbe stanziare un milione, la regione Lombardia ha già messo sul tavolo un milione, il ministero dei Beni culturali 1,2 milioni. La Camera di commercio ha assicurato che organizzerà una cordata di imprenditori e operatori del turismo- il Duomo catalizza l’attenzione di tre milioni di visitatori l’anno - per sostenere gli interventi.
La Veneranda fabbrica, per sensibilizzare le donazioni private, ha anche organizzato una serie di concerti sul tetto del Duomo- palcoscenico e platea da mozzafiato - con Branduardi prima e Carreras poi (ieri l’ultima esibizione del tenore spagnolo con una straordinaria Messa creola), prossimo appuntamento il 30 settembre con Andrea Boccelli. E i primi risultati stanno arrivando, molti cittadini sono tornati a donare. Ma l’attesa è per lunedì 19 luglio, quando al concerto tra le guglie di Charles Aznavour, organizzato dalla provincia di Milano, sarà presente il premier, Silvio Berlusconi. Che, dicono, voglia duettare con il suo cantante preferito.
Alla Veneranda fabbrica, in realtà, sperano che Berlusconi prometta il rifinanziamento della legge decennale che dal 1995 ha garantito cinque milioni l’anno. Rifinanziamento fondamentale per far decollare, subito, gli interventi straordinari. Perché il tempo stringe, nel 2012 Milano ospiterà la giornata mondiale della famiglia, con probabile visita del Papa, nel 2013 ci sono le celebrazioni costantiniane, nel 2015 l’Expo«e noi vogliamo presentarci con un sistema Duomo completato- assicura Caloia- in tutte le sue articolazioni, compresa la valorizzazione del tesoro del Duomo, di una bellezza incredibile».