Andrea Scaglia, Libero 15/7/2010, 15 luglio 2010
I GIUDICI INTERCETTATI PARLANO COME I POLITICI
Certo che di agganci ne avevano di altolocati, i tre maneggioni. Governatori, alti esponenti di partito, funzionari ministeriali. E poi magistrati, magistrati importanti. Era Pasquale Lombardi, l’ex giudice tributario, ad essersi preso in carico il ”settore giustizia” (con Flavio Carboni a far da regista e Arcangelo Martino a svariare pressoché in ogni settore). Ora l’Associazione Nazionale Magistrati chiede ai giudici coinvolti di andarsene. In questo senso, è paradossale che proprio Antonio Martone, che dell’Anm è stato presidente anche se oggi è avvocato generale in Cassazione, sia indicato nell’informativa dei Carabinieri allegata all’ordinanza d’arresto fra i «personaggi vicini al gruppo, che prendono parte alle riunioni nel corso delle quali vengono impostate le principali operazioni».
Uno dei togati protagonisti del fascicolo è Vincenzo Carbone, presidente di Cassazione in pensione dallo scorso 6 luglio. Lombardi dimostra di avere con Carbone grande confidenza. E più volte nell’informativa investigativa, per dimostrare la vicinanza fra i due e anche i possibili interessi convergenti, viene citata una conversazione del 22 settembre 2009.
LOMBARDI: Pronti! CARBONE: Pronto! L: Sì presidè? C: Pasqualì!
(...)
C: Senti, ti voglio dire una sola cosa però, io che faccio dopo che me ne vado in pensione?
L: Non ti preoccupare, ne sto parlando con l’amico mio di Milano!
C: Ah, perché (inc)
L: Embè!... Fino a luglio facciamo qualche altra cosa buona e mo’ facciamo pure il concorso... (inc) ... facciamoil...(inc)...
C: Va bé... d’accordo. Statti bene. L: Vabbé, ciao. C: Ciao, ciao. I Carabinieri annotano che «quello
che il Lombardi pare aver promesso al Carbone è un intervento in suo favore del sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo e di altri politici non meglio individuati» in ordine al posticipo dell’età pensionabile – gli organi di stampa ipotizzavano tre anni per il ruolo ricoperto dallo stesso Carbone.
Altro capitolo importante è quello legato alla nomina a presidente della Corte d’Appello di Milano Alfonso Marra, da Lombardi spesso affettuosamente chiamato ”Fofò”. Proprio legate alla nomina di Marra sono le conversazioni fra lo stesso Lombardi e alcuni componenti del Csm – che, sia detto subito, non risultano coinvolti nell’inchiesta. Il gip annota, per esempio, che da una conversazione fra Lombardi e il consigliere del Csm Celestina Tinelli del 21 ottobre 2009 «emerge l’interesse che il primo nutre per la nomina dei capi di alcuni uffici giudiziari».
LOMBARDI: Prendi un po’ ”st’appuntino per...
TINELLI: Uh. L: Isernia... Questo Albano... T: No... no, è andato via... scusa... sì
sì, ma lo so, lo so! L: Ti ricordi? T: Me lo ricordo, sì sì! L: Si potrebbe fare?
T: Uhh non so dirtelo così su due piedi, non ci riesco, mi pare di sì (inc).
L: Mettici un po’ d’attenzione... e poi ci sta su...
T: Va bene.
L: Su Nocera ci sta quel Gia... Gianfranco Izzo.
T: Eh lo so. L: Ce la fa? (inc) T: Ehh non... non ti garantisco niente. L: Mentre poi su Milano dovremmo
vedere per... per il nostro Alfonso. T: Altro problema... altro problema
ancora. L: Madonna mia! E come si fa? T: Eh eh, sono (inc) a volontà proprio. L: Ho capito... è opportuno che ne
parli un poco con il Presidente della Cassazione con Carbone, secondo
te?... anche per Marra!... T: Sì!... assolutamente. La nomina del presidente della Corte d’Appello milanese è affare del Csm, di cui fa parte anche lo stesso Carbone in qualità di presidente di Cassazione. Peraltro, «da quel giorno – annota il gip – le iniziative a sostegno di Marra si susseguono. significativo che di tali iniziative egli discuta con lo stesso Marra». Emblematica la telefonata del 22 ottobre.
LOMBARDI: Ah Alfò scusami (inc.)... sono Pasqualino!
MARRA: Pasqualì come stai!? oh... al telefono...
L: (Inc) e tu come stai?... stammi a sentire, io adesso scendo da dove... da dove sono sceso... dal capo. Mi pare che ho concluso co... per te, col capo...
M: Benissimo.
L: Ehh. Lui mi diceva una cosa... che bisogna insistere che quello che... è il tuo concorrente è stato presidente della Consob cinque sei anni per cui non avrebbe... ecco, non è... non sarebbe legittimato a fare il presidente della Cassazione.
M: Eh ma questo qua non... non lo posso dire io, capisci?
L: Ee ”o a ma fa discr a quaccherun? (Lo facciamo dire da qualcuno?) Mo’ pa... parliamone a Giacomino (il riferimento sarebbe a Giacomo Caliendo, sottosegretario alla Giustizia, ndr).
M: (si sovrappongono le voci. inc.) ...ne devo parlare con Giacomino... deve parlare con quelle mie e compagnia...
L: Esatto.
Sulla scena compare, suo malgrado, persino Nicola Mancino. Aggiunge infatti il gip che «il 20 novembre Lombardi riesce a ottenere un appuntamento con il vicepresidente del Csm per il giorno 24», e nel riferire la cosa all’onorevole Caliendo specifica che «mi ha convocato Nicola e... gli parlerò di quella cosa di Milano». Poi l’attivismo di Lombardi prosegue, sponsorizzando direttamente o indirettamente con i membri del Csm la candidatura di Marra.
La votazione avviene il 3 febbraio, Marra viene eletto. Quella stessa sera, Lombardi lo comunica a Martino.
LOMBARDI: Allora abbiamo fatto il... presidente della Corte d’Appello.
MARTINO: Eh?
L: Abbiamo fatto il presidente della Corte di Appello di Milano.
M: Ahh complimenti, bravo! Bravo! L: Va bene? M: Bene! Bravo! L: tutto apposto!