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 2010  luglio 15 Giovedì calendario

UN ESPERTO PER GUARDARE LE TROTE E UNO PER CONTROLLARE SE NEVICA

Le consulenze e collaborazioni esterne della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia non mancano certo di curiosa inven­tiva. C’è chi viene pagato per i rilievi quoti­diani delle nevicate e chi si occupa della ri­produzione delle trote. Non mancano i con­­sulenti per progetti esotici e costosi come la «salvaguardia delle biblioteche del deserto della Mauritania».
Lo scorso anno la Regione ha autorizzato la spesa di «euro 26.375 per contratti di col­laborazione a persone fisiche qualificate esterne all’amministrazione» che d’inver­no devono misurare ogni giorno quanto ne­vica.
Il livello dei fiocchi va controllato in dieci stazioni predisposte, dalle Cave del Predil alla Val Saisera. Tutto regolare, perché esi­ste una norma «per la prevenzione delle va­langhe » che prevede l’utilizzo di personale esterno alla Regione, che probabilmente abita più vicino alle stazioni. Sul decreto di incarico viene candidamente spiegato che utilizzare le Guardie forestali, dipendenti della Regione, «risulterebbe antieconomi­co per l’amministrazione e probabilmente poco garantito riguardo alla disponibilità dei dati in tempi utili». Così ci pensano i montanari, che arrotondano la pagnotta con una media di circa 2mila euro a testa.
Molta attenzione e altrettante consulen­ze esterne vengono riservate alle trote. La Regione ha stanziato 5mila euro per un pro­getto sulle «metodologie e tecniche innova­tive per la tutela ed il miglioramento delle popolazioni di trota marmorata dei bacini dell’Alto Adriatico». Non una scemenza, ma un progetto «da realizzare nel quadro del programma operativo di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013».Il dipartimento di biologia del­­l’università di Trieste studia, per 17mila eu­ro, la genetica delle trote dei principali baci­ni della regione. Non solo: una consulente è stata pagata 4mila euro per favorire «la ri­produzione della trota fario selvatica». Ol­tre che seguire la «stabulazione» ovvero la dura vita delle trote da allevamento nell’im­pianto di Somplago, Comune di Cavazzo Carnico.
Da poche centinaia a migliaia di euro so­no stati spesi dall’amministrazione regio­nale del Friuli-Venezia Giulia per 640 con­sulenze. Collaborazioni esterne che vanno dall’«aggiornamento catastale di caselli idraulici situati in provincia di Udine», al­l’assistenza psicologica degli studenti del­l’università di Trieste o il supporto speciali­stico al servizio di ristorazione dell’ateneo di Udine.
Le collaborazioni esterne curiose e i relati­vi conti li ha snocciolati Sergio Lupieri, con­sigliere regionale del Pd. Sul sito della Re­gione c’è tutto, compresi i decreti in pdf.Se­condo il consigliere d’opposizione la Regio­ne ha speso oltre 18,5 milioni di euro negli ultimi due anni.L’assessore al Bilancio del­la giunta di centrodestra, Sandra Savino, ri­batte sostenendo che nel 2008 e 2009 sono stati sborsati solo 6,39 milioni di euro in consulenze e collaborazioni. «Una riduzio­ne del 41,6% rispetto alla giunta preceden­te di centrosinistra» spiega l’assessore.
In ogni caso dal 2007 a oggi è fondamenta­le salvare le biblioteche nel deserto della Mauritania. Il progetto costa 923.201 euro, che non sono pochi in tempi di vacche ma­gre. Non solo: 660mila euro li sborsa il mini­stero degli Affari Esteri e 147.665 la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, che dalla Mauritania dista migliaia di chilometri. Il progetto è stato ereditato dalla giunta prece­dente guidata da Riccardo Illy. Il fautore del­l’iniziativa era stato l’allora assessore alla Cultura di Rifondazione comunista, Rober­to Antonaz. La convenzione fra la direzione generale della Cooperazione allo sviluppo della Farnesina e il Friuli-Venezia Giulia per la «salvaguardia delle biblioteche del deserto della Mauritania» è stata firmata il 19 gennaio 2007, ai tempi del governo Pro­di. I mauritani pagano un sesto del quasi milione di euro di spesa e al resto ci pensa Pantalone. La giunta di centrodestra di Ren­zo Tondo ha continuato su questa strada finanziando corsi di formazione in Italia e Mauritania per il restauro di manoscritti prodotti tra il XII e il XIX secolo. Fra gli ulti­mi esborsi risultano 21.902,25 euro per tre mesi di lezione, in Italia e a Nouakchott, ca­pitale della Mauritania, di due esperti «in restauro di beni librari».