Simone Di Segni, La Stampa 10/7/2010; Il Giornale 10/7/2010; Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore 10/7/2010;, 10 luglio 2010
SCHEDA SULL’ACCORDO ITALPETROLI-UNICREDIT SULL’AS ROMA
Giovedì 8/7 Unicredit e la famiglia Sensi hanno trovato un accordo per risolvere il debito di Italpetroli nei confronti di Piazza Cordusio.
Cosa prevede il patto (che sarà definito entro il 20 luglio):
• il debito di 325 milioni è stato azzerato in cambio degli assett della compagnia dei Sensi, compreso il mandato a vendere l’As Roma;
• come buonuscita i Sensi hanno ottenuto 30 milioni in immobili e il 5% sull’eccedenza della futura vendita del club oltre i 100 milioni di euro;
• per quanto riguarda l’As Roma, Unicredit e Italpetroli daranno vita ad una Newco, «Newco Roma», di cui Rosella Sensi sarà presidente a tempo e di cui deterrà il 51% fino al momento della vendita. Una volta intervenuto il nuovo acquirente, questa quota sarà ceduta per la somma simbolica di mille euro. Si è evitato in questo modo l’obbligo di un’Offerta pubblica d’acquisto (Opa).
Il consiglio d’amministrazione della provvisoria Roma sarà composto dalla presidentessa Sensi, dall’avvocato Roberto Cappelli e dal professore Attilio Zimatore (indicato fino a poco tempo fa da Unicredit come il supermanager che avrebbe dovuto vendere il club).
Il prezzo di vendita sembra sia già stato fissato: 130 milioni di euro. Piazza Cordusio punta a chiudere entro tre mesi.
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In 17 anni di gestione della famiglia Sensi la Roma ha vinto: uno scudetto, cinque coppe Italia, una Supercoppa Italiana (poi sei secondi posti e due volte ai quarti di Champions).
Dal 2004, anno del primo accordo di scadenzamento del debito con l’allora Capitalia, la Roma si è autofinanziata. Oggi il club ha un centinaio di dipendenti, il quarto monte ingaggi della Serie A, poco più di 80 milioni, dopo Inter, Milan e Juve; incassa 75 milioni dalle tv e ha appena rinnovato le sponsorizzazioni con Wind e Kappa (fino al 2017, per circa 50 milioni di euro totali).
L’ultimo bilancio, approvato a novembre con i conti al 30 giugno 2009, non era stato positivo: in una stagione senza Champions i ricavi sono scesi rispetto al 2008 da 189 a 160 milioni e i costi sono passati da 146 a 147 milioni.