lettera al manifesto 6/7/2010, 6 luglio 2010
LETTERE
Il 1 luglio su Telelombardia, l’assessore ai trasporti della Regione, Cattaneo, dice che, causa il piano di risanamento dei conti pubblici, dovrà sopprimere un treno su tre, un tram su tre, un autobus su tre ecc. Dice anche, però, che attualmente il finanziamento della rete di trasporto è suddiviso in 1 miliardo di contributi pubblici e 500 milioni che provengono da biglietti ed abbonamenti (pagati dall’utenza). Ora, facendo i conti da 5 elementare, se il taglio di un terzo (314.000.000) riguarda il contributo statale, rimangono 700 milioni di contributo statale e 500 di biglietti, che assommano a 1,2 miliardi e corrisponde al 20% in meno dell’attuale 1,5 miliardi totali. Un treno su cinque, non uno su tre. In Regione non sanno fare i conti? Pare strano. Può essere che si voglia far passare l’idea di un’emergenza più grave di quello che è? Così domani sarà giustificato tagliare la sanità, magari privatizzandola. Si chiuderanno gli asili nido, magari privatizzandoli tutti. Si potranno tagliare i «rami secchi», facendo felici le imprese private. Fantapolitica?
Massimo De Luca