Wall Street Journal, 9 luglio 2010, 9 luglio 2010
Pochi titoli sono ambiti dai grandi Ceo americani come quello di ”vecchio amico della Cina”, che indica coloro che hanno avuto un incontro con i leader politici cinesi coperto da servizi televisivi e articoli usciti sul People’s Daily
Pochi titoli sono ambiti dai grandi Ceo americani come quello di ”vecchio amico della Cina”, che indica coloro che hanno avuto un incontro con i leader politici cinesi coperto da servizi televisivi e articoli usciti sul People’s Daily. ”vecchio amico della Cina” Jeff Immelt, il capo di General Electric, che ha incontrato il premier cinese Wen Jiabao nel 2003. La cosa però non lo ha aiutato. Il titolo però non ha aiutato né lui né gli altri grandi manager, che si stanno lamentando sempre più delle barriere non tariffarie che Pechino costruisce per ostacolare l’ingresso nel suo mercato. Sono strategie protezioniste quasi sempre costruite con complesse legislazioni e complicazioni burocratiche per le licenze. Ad esempio ai produttori di telefonini viene chiesto di dimostrare che ogni loro nuovo prodotto è sotto gli standard di emissione di Co2, perché i cinesi non accettano i risultati dei test fatti altrove. Mentre le autorità di Zhejiang all’inizio dell’anno hanno fermato marchi come Hermes o Versace accusandoli di vendere prodotti di scarsa qualità.