Antonio Mancinelli, Riders n.32 luglio 2010, 7 luglio 2010
Paul Smith. Stilista. Da giovane aveva tutte le qualità per diventare ciclista professionista ma a 17 anni si schiantò contro un camion
Paul Smith. Stilista. Da giovane aveva tutte le qualità per diventare ciclista professionista ma a 17 anni si schiantò contro un camion. Era in bicicletta. Si ruppe tibia, femore e un numero imprecisato di altre ossa. Gli ci vollero sei mesi di ospedale per rimettersi in piedi e dire addio ai suoi sogni. Con la fidanzata (oggi moglie), Pauline Denyer decisero di voltare pagine e di ripiegare su delle lezioni serali di sartoria. Da allora solo giacche da businessman con fodere da divano della zia, cravatte regimental con donnine nude stampate sul retro e righe su camice, abiti, mobili e anche sul suo profumo. Oggi ha 64 anni possiede 13 linee di abbigliamento («sono ok nello stilismo, ok negli affari, ma veramente eccezionale in niente»), è stato nominato baronetto dalla regina Elisabetta, è snob, va ai concerti in incognito, non usa internet, non ha un computer e solo tre persone conoscono il suo numero di cellulare. A chi gli chiede quando sia stato più felice risponde: «Cerco di essere contento ogni giorno, tutti i giorni. Ma se dovessi scegliere un periodo, è quando mi sono innamorato la prima volta».