???6/2010, 7 luglio 2010
Roberta Vanin, 34 anni. Di Spinea (Venezia), bellissima, alta più di un metro e ottanta, solare e spontanea, un passato come indossatrice, lavorava nell’erboristeria "Bio Vita" presa in società col fidanzato Andrea Donaglio, 47 anni, stimato professore di chimica di una scuola professionale di Mirano, carattere cupo e riservato ma molto disponibile verso i giovani che allenava sui campi di basket
Roberta Vanin, 34 anni. Di Spinea (Venezia), bellissima, alta più di un metro e ottanta, solare e spontanea, un passato come indossatrice, lavorava nell’erboristeria "Bio Vita" presa in società col fidanzato Andrea Donaglio, 47 anni, stimato professore di chimica di una scuola professionale di Mirano, carattere cupo e riservato ma molto disponibile verso i giovani che allenava sui campi di basket. Entrambi appassionati di prodotti biologici e della dieta vegana, litigavano spesso ma per sette anni, di cui due trascorsi convivenso, s’erano voluti bene. Poi lei al ritorno da un viaggio aveva scoperto che lui l’aveva tradita, il Donaglio le aveva chiesto perdono ma lei non ne voleva più sapere e lo scorso dicembre scorso s’era messa con un altro uomo di nome Federico. Quindici giorni fa l’ex fidanzato, che non s’era mai rassegnato, entrò in erboristeria e lanciò un coltello per terra. Amici e parenti dissero alla Vanin di denunciarlo, ma lei rispose «non me la sento, gli voglio bene». Martedì 6 luglio, all’ora della pausa pranzo, il Donaglio di nuovo entrò in erboristeria, sempre con un coltello in mano, ma stavolta lo infilò venti volte nel collo, nella schiena e nella pancia della Vanin, con tanta forza da rompere la lama. Poi prese un altro coltello e se lo ficcò cinque volte in pancia, senza però riuscire a morire. A trovare i corpi in terra in una pozza di sangue, davanti al bancone, fu il padre di lui, entrando con le sue chiavi dalla porta posteriore. All’ora di pranzo di martedì 6 luglio a Spinea (Venezia).