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 2010  luglio 07 Mercoledì calendario

I GOLD BUSTER CERCANO FORTUNE IN SPIAGGIA

Appena cala la sera loro scendono in spiag­gia. Metal detector e zaino in spalla, vanno a cac­cia di monete, gioielli, orologi perduti dai ba­gnanti. Non solo. Siamo ad Anzio, luogo del cele­bre sbarco degli alleati durante l’ultimo conflitto mondiale. qui che i soldati americani si sono dati battaglia per settimane con i giovani parà del comandante Sala prima di giungere a Roma. Molti cercatori della zona hanno cominciato a fare i ”gold buster” cercando di ripulire il litorale da ordigni inesplosi. Poi, quando il mercato dei collezionisti ha preso il sopravvento, si sono spe­cializzati in materiale bellico da rivendere agli appassionati. Ovviamente a peso d’oro: un el­metto tedesco si riesce a piazzare a centinaia di euro. Massimiliano, 59 anni, da 35 insegue il grande sogno di trovare il ”tesoro”, una cassetta in legno pregiato da campo in dotazione agli uffi­ciali della Us Navy, piena zeppa di strumenti di precisione. Roba da camparci di rendita per qual­che anno. «In un quarto di secolo ne abbiamo trovate due verso Torre Astura- racconta a il Gior­nale mentre setaccia la spiaggia di fronte alla vil­la neroniana- . Ero con mio fratello: siamo riusci­ti a piazzarle bene, all’epoca le abbiamo cedute per una decina di milioni di lire. In genere all’in­terno di questi ”forzieri” ci si trova un cronome­tro da tavolo prodotto dalla Hamilton tra il 1942 e il ”45 per i graduati. Solo quello può raggiungere quotazioni da capogiro, poi bussole, sestanti, strumenti vari per calcolare la rotta e persino i crono da tasca per i bombardieri realizzati con l’hacking function, ovvero la sincronizzazione dei secondi per i piloti della stessa squadriglia prima del decollo. In uno c’erano lettere d’amo­re scritte dal proprietario alla fidanzata, fotogra­fie, pacchetti di sigarette, dollari».
C’è chi lo fa solo per passione, per ingannare il tempo, magari portandosi a casa qualche ricordi­no. Da 15 anni esiste anche un’associazione spor­tiva che organizza gare di ricerca all’ultima mo­neta. Finta, ovviamente. Da Cervia alle spiagge laziali ogni posto è buono per allenarsi sotterran­do fiches di metallo da recuperare battendo gli avversari sul tempo. Per partecipare alla sfida, oltre all’iscrizione, basta un investimento di 1000 euro per acquistare un metal detector di me­dia precisione. Se per molti è solo una passione, per altri è un lavoro. Dopo Ferragosto, soprattut­to sugli arenili pubblici, i ”gold buster” si riuni­scono a decine per riportare alla luce gli spiccioli abbandonati sulla sabbia. E poi «c’è sempre un idiota che fa il bagno con il Rolex al polso» citan­do il film da ”Zero a Cento” dove un improbabile cercatore setaccia la battigia di Rimini. Vale a di­re, la fortuna (per i cercatori)è sempre dietro l’an­golo. Una nuova tendenza in linea con la crisi. Per chi non crede l’invito è quello di farsi una passeggiata al tramonto a Capocotta o a Castel­porziano al termine della stagione balneare, me­glio se la giornata è ventosa. Oppure aspettare la fine di un violento temporale per trovarne qual­cuno all’opera. I ferri del mestiere? Un cercame­talli (meglio se a ultrasuoni digitale) in grado di individuare sotto la sabbia monili d’oro e d’ar­gento. Cuffie alle orecchie collegate al rilevatore per ascoltare i segnali emessi: di bassa intensità per il ferro, medi per anelli e fascette o medagliet­te, acuti per oggetti ben più appetitosi come brac­ciali e catenine. Il periodo migliore è tra settem­bre e i primi di ottobre, quando i fondi sabbiosi di Castelporziano, Torvaianica e, soprattutto, di Fregene, hanno fatto ”incetta” di preziosi d’ogni forma e dimensione.