Varie, 7 luglio 2010
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Edwin Valero
• Bolero Alto (Venezuela) 3 dicembre 1981, Valencia (Venezuela) 19 aprile 2010. Pugile. Campione del mondo dei pesi leggeri, arrestato con l’accusa di aver ucciso la moglie Viera si impiccò in carcere con una corda fatta coi suoi vestiti • «[...] Era stato l’ultimo litigio di questa gloria venezuelana assediata dai fantasmi della droga e dell’alcol, travolto da un odio verso ciò che lo circondava che lo aveva portato ad assalire prima la madre e la sorella e poi a rompere le costole e perforare un polmone alla moglie, Jennifer Carolina [...] Era stato la stesso Valero, occhi da indio sudamericano, codino raccolto, un umore costantemente aggressivo, a scendere nella hall dell’albergo per chiedere al personale presente di chiamare la polizia [...] imbattuto dopo 27 incontri da professionista (tutte vittorie per ko), mancino naturale con un destro di rara potenza, era al terzo salto di categoria. Campione del mondo Wba dei superpiuma, poi dei leggeri Wbc, sognava la sfida con il fuoriclasse dei welter, il filippino Manny Pacquiao. Valero era un’icona, in Venezuela. Tirava dall’età di 12 anni e con il successo si era fatto tatuare sul petto la bandiera del suo paese a fianco del volto del presidente Hugo Chavez, con lui boxò in diretta tv. [...]» (Corrado Zunino, ”la Repubblica” 20/4/2010).