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 2010  luglio 07 Mercoledì calendario

Prabhakaran Velupillai

• Velvettithurai (Sri Lanka) 26 novembre 1954, Mullaitivu (Sri Lanka) 18 maggio 2009. Terrorista, leader dell’Esercito di liberazione delle Tigri Tamil (Ltte) • «[...] l’uomo che si era autoproclamato ”presidente e premier” dello Stato mai esistito del Tamil Eelam, ricercato dall’Interpol [...] e condannato da 32 Paesi come terrorista [...] non è caduto combattendo né per aver inge rito la fiala di cianuro che da anni portava pronta al collo, obbligando i suoi a fare lo stesso. ”Stava scappando in un’ambulanza con due suoi vice – ha annunciato il capo dell’esercito, generale Sarath Fonseka – noi abbiamo finito il lavoro” [...] Megalomane e paranoico, combattente della libertà, assassino spietato, grande organizzatore e leader indiscusso grazie a un mix di terrore, carisma e disperazione del suo po polo [...] passerà alla Storia come tutto questo. ”Ma soprattutto come l’uomo che alla fine ha distrutto il sogno che era quasi riuscito a realizzare”, dice [...] Shay Tekwani, il fotoreporter indiano che per quasi trent’anni ne ha documentato l’ascesa (e caduta), passando lunghi periodi con lui e le Tigri, testimoniandone la trasformazione da gruppo di idealisti straccioni nel più disciplinato e spietato esercito di guerriglia. ”Era arrivato ad avere il territorio, fino a un terzo del Paese; il sostegno della diaspora Tamil e molti amici in Occidente; migliaia di seguaci, finanziamenti e armamenti incredibili, perfino aerei e navi per quanto artigianali. Ha perso tutto”. Perché, continua Tekwani [...] non ha capito che la lotta armata non era l’unica strada. Il governo di Colombo, per varie volte fino al 2004, ha offerto ai Tamil diritti e una semi-autonomia [...] Potevano avere tutto salvo l’indipenden za. Lui invece ha scelto la guerra”. Le ”intuizioni” dell’ex studente timido che amava Lenin e Marx (poi abbandonati), che nel 1972 a 17 anni creò il suo primo movimento (le Nuove Tigri Tamil), hanno davvero precorso i tempi, per ammissione dei suoi stessi nemici. Già prima della nascita di Al Qaeda, inventò gli attacchi kamikaze, utilizzati massicciamente contro politici e militari singalesi, anche se quello più famoso (contro Rajiv Gandhi nel 1991) fu poi considerato dallo stesso Prabhakaran un errore. Comprese la forza aggregante di inserire donne nel movimento, in una società tradizionale come quella Tamil. Intuì il potere della tecnologia nella propaganda: inondò il mondo di notizie e foto, spesso false ma ef ficaci, prima via telex, poi per fax, infine con la Rete. Le Internet Black Tiger furono le prime a lanciare un cyber-at tacco, nel 1997 contro le ambasciate singalesi. ”E capì che il suo popolo sarebbe rimasto con lui, perché non aveva nessun altro – dice un operatore umanitario occidentale a Colombo ”. Anche quando iniziò ad ammazzare capi Tamil moderati e suoi stessi compagni ritenuti ”infidi’, a reclutare soldati-bambini e a usare la gente come scudi umani, il mito non si infranse. [...]”» (Cecilia Zecchinelli, ”Corriere della Sera” 19/5/2009).