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 2010  luglio 08 Giovedì calendario

SCHEDONE BETTENCOURT-SARKOZY


Liliane Bettencourt (Parigi, 21 ottobre 1922) è un’imprenditrice francese. la seconda persona più ricca di Francia (dopo Bernard Arnault) e la diciassettesima persona più ricca del mondo, è inoltre la seconda donna più ricca del mondo dopo Alice Walton e una delle più influenti. La rivista Forbes stima il suo patrimonio nel 2008 in $22.9 miliardi di dollari.
 l’unica figlia di Eugène Schueller, il fondatore della multinazionale della cosmesi L’Oréal, una delle più grandi aziende del mondo nel settore dei prodotti di bellezza. Nel 1957, Liliane Bettencourt ereditò dal padre la L’Oréal. Tuttora è la principale azionista dell’azienda.
Nel 1950 sposò il politico francese André Bettencourt. Ha una figlia, Françoise, che ha sposato Jean-Pierre Meyers, il nipote di un rabbino morto nel campo di concentramento di Auschwitz.

Dicembre 2009. La figlia chiede che sua madre Liliane venga messa sotto tutela: è convinta che sia vittima di un raggiro da parte di un fotografo del jet set, Francois-Marie Barnier, cui avrebbe fatto doni (quadri, assegni e contratti di assicurazione) per un miliardo di euro. L’anziana, dice Françoise, va legalmente protetta in quanto non in pieno possesso delle sue facoltà. La richiesta al giudice tutelare è solo il secondo atto delle ostilità: già nel 2007 la figlia aveva fatto denuncia di «circonvenzione di incapace» della madre (ma questa prima azione non aveva avuto seguito in quanto i magistrati hanno ritenuto che non esistevano elementi sufficienti per provare la circonvenzione di incapace). Anche questa volta le richieste della figlia non vengono ascoltate: il giudice tutelare sì è rifiutato di aprire la procedura di protezione giudiziaria, per l’assenza di un certificato medico dell’ottantasettenne Liliane Bettencourt.

Giugno 2010. Viene fuori la storia del maggiordomo che, tra il 2008 e il 2009, ha registrato di nascosto le conversazioni di Liliane Bettencourt per dimostrarne «la fragilità mentale» e come venisse raggirata da «gente senza scrupoli». Il maggiordomo, insieme a un informatico, trasferisce su cd rom le conversazioni fra la Bettencourt e il suo consulente fiscale, Patrick de Maistre, sul modo migliore di proteggere il patrimonio dalle tasse. Viene aperta un’indagine per oltraggio alla privacy, ma le registrazioni al vaglio della giustizia aprono scenari inaspettati. Si parla infatti di conti segreti in Svizzera per diverse decine di milioni di euro e della proprietà non dichiarata di un’isola alle Seychelles.
A un certo punto le registrazioni chiamano in causa il ministro del Lavoro Eric Woerth e sua moglie Florence, che dal 2007 lavora per Clymène, la società che gestisce la fortuna della Bettencourt. Le conversazioni vengono pubblicate dal sito Mediapart: il consulente della Bettencourt suggerisce soluzioni per sfuggire al fisco, anche con contributi alla campagna elettorale del partito di governo Ump, citando i ministri Woerth e Pécresse e il presidente Sarkozy. Emergono dunque frodi fiscali e donazioni a membri del partito di maggioranza (l’Ump).
Il 21 giugno Woerth annuncia che la moglie si dimetterà da Clymène; quindi afferma che né lui né sua moglie erano «al corrente di frodi o evasione fiscale» e nega di aver bloccato un’indagine del fisco nei confronti di Bettencourt o dell’Oreal. Il ministro esclude le dimissioni e riceve il sostegno del primo ministro François Fillon (che parla di «caccia all’uomo»).
Il 25 giugno il procuratore di Nanterre afferma di aver messo a disposizione delle autorità fiscali un dossier su possibili frodi da parte della Bettencourt.
Il 26 giugno l’Eliseo dichiara che «il presidente della repubblica non ha nulla da rimproverare a Eric Woerth»; poi Sarkozy afferma di non avere alcuna intenzione di chiedere al ministro del Lavoro di dimettersi dall’incarico di tesoriere dell’Ump.
Ma il 6 luglio un altro colpo di scena. Un’ex contabile della Bettencourt, una certa Claire Thibout, afferma la possibile esistenza di fondi neri dell’Ump per finanziare la campagna presidenziale di Nicolas Sarkozy nella primavera del 2007. Si tratterebbe, ha detto l’intervistata, di 150mila euro in contanti, in busta chiusa, consegnati al tesoriere del partito, guarda caso Eric Woerth, oggi ministro del Lavoro e fino a qualche mese fa ministro del Bilancio e in quanto tale responsabile del fisco. Racconta la contabile: «Mi ricordo la data di questo prelievo destinato alla campagna di Sarkozy era il 26 marzo 2007». La donna è stata al servizio di Liliane Bettencourt per 12 anni, lasciando il suo posto nel novembre 2008. «Ho riempito il quaderno di cassa con, su quella somma, la menzione ”Bettencourt” scritta a mano. Facevo sempre così quando si trattava di denaro destinato ai politici, poiché non bisognava lasciare tracce scritte». La Procura di Nanterre ha avviato un’indagine preliminare sulle accuse mosse dall’ex contabile dell’ereditiera L’Oréal, Liliane Bettencourt, contro il ministro Woerth e la polizia ha in effetti ritrovato le tracce di un prelievo in contanti di 50.000 euro all’agenzia BNP dove c’era il conto di Liliane Bettencourt, effettuato il 26 marzo 2007.
Lo stesso Sarkozy, secondo le rivelazioni dell’ex contabile, riceveva denaro sottobanco dalla famiglia Bettencourt già negli anni 80 e 90, quando cioè era sindaco di Neuilly, dove risiede l’ereditiera L’Oreal. «Veniva spesso a pranzo o a cena con Cecilia. Riceveva anche la sua ”busta”, di solito dopo il pasto, tutti lo sapevano in casa».
Dopo aver parlato così, Claire Thibout si rende irreperibile e scappa da Parigi. Rintracciata dalla polizia in casa di alcuni parenti, nella Francia meridionale, ritratta in parte le sue affermazioni, a suo dire «romanzate» dalla stampa (soprattutto quelle relative alle bustarelle di Sarkozy). La Thibout ha confermato di aver consegnato i 50.000 euro in contanti, prelevati in banca, ai suoi datori di lavoro, la famiglia Bettencourt, ma non si trattava del 26 marzo 2007, come lei affermato precedentemente. Alla polizia parla di una data «fra marzo e aprile 2007».

Sarkozy difende il suo ministro e denuncia la «calunnia che ha un solo scopo, infangare senza nessun collegamento con la realtà».

12 luglio. Un rapporto del fisco francese scagiona il ministro del Bilancio Eric Woerth, chiamato in causa nell’affaire Bettencourt, da qualsiasi accusa di irregolarità. Il ministro, secondo il rapporto degli ispettori del fisco, «non intervenne in alcun modo per favorire, ostacolare o orientare una decisione dei controllori delle finanze sull’imposizione fiscale della miliardaria Liliane Bettencourt». Woerth, «durante il periodo in cui fu ministro del Bilancio - si legge nel rapporto - non intervenne in alcun modo presso i servizi posti sotto la sua autorità» riguardo il controllo fiscale da compiere nei confronti dell’azionista de L’Oreal.
Intanto il ministro del Lavoro Eric Woerth ha annunciato che si dimetterà a fine mese dalla carica di Tesoriere del partito di Sarkozy, l’Ump. Ha preso la decisione su pressione di Sarkozy.

15 luglio. Vengono arrestate quattro persone coinvolte nelle tre indagini preliminari aperte dalla procura di Nanterre: François-Marie Banier, artista amico della Bettencourt, accusato dalla figlia della miliardaria di essersi fatto regalare un miliardo di euro e forse anche l´isola di Arros, alle Seychelles; il gestore della fortuna Bettencourt, Patrice de Maistre, che sembra aver manovrato per nascondere evasioni fiscali e che si è fatto dare in anticipo una liquidazione di 5 milioni; l´ex avvocato della donna, Fabrice Goguel, e il factotum di Arros, Carlos Vejarano. Sono stati messi in stato di fermo, secondo una prassi consolidata Oltralpe: ascoltati come testimoni, possono restare quarantott’ore a disposizione degli inquirenti, senza alcuna assistenza legale.

***

È un brutto momento per il governo francese, alle prese con diversi scandali politico-giudiziari: infatti, anche se non c’entra niente con la questione Bettencourt, il 4 luglio due ministri francesi, il titolare della cooperazione Alain Joyandet e il responsabile delle infrastrutture della Grande Parigi Christian Blanc, si sono dimessi dopo essere stati accusati dalla stampa di conflitto di interessi e di uso improprio di fondi pubblici. Joyandet è stato accusato dalla stampa di aver noleggiato un aereo privato spendendo oltre 116 mila euro di fondi pubblici per una missione ufficiale nelle Antille e poi di aver ottenuto una licenza edilizia abusiva per ingrandire la casa di sua proprietà a Saint Tropez, nel sud della Francia. L’altro ministro, Christian Blanc, è stato severamente criticato per aver acquistato sigari cubani per 12 mila euro utilizzando denaro pubblico.