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 2010  luglio 06 Martedì calendario

STRETTA DELLE FAMIGLIE SUI CONSUMI

L’anno della recessione più forte, quel 2009 che ha visto una contrazione del Pil pari al 5 per cento, ha prodotto anche una significativa contrazione dei consumi: la spesa media mensile per famiglia lo scorso anno è stata pari, infatti, a 2.442 euro, cifra che segna una flessione dell’1,7 per cento rispetto all’anno prima.
A certificarlo è l’Istat, che sottolinea anche come in realtà la contrazione dei consumi reali lo scorso anno sia stata ancor più consistente: la cifra media della spesa infatti incorpora anche l’aumento dei prezzi, che l’anno scorso è stato pari in media allo 0,8 per cento. Se poi si considera il valore mediano della spesa mensile, cioè quello al di sotto del quale si colloca la spesa del 50 per cento delle famiglie,si scopre che quest’ultimo nel 2009 ha subito una contrazione del 2,9%, collocandosi a 2.020 euro. Non va dimenticato che nel 2009 la flessione del reddito disponibile familiare, quello che resta al netto delle imposte e dei contributi, è stata pari al 2,7% e questo aiuta a spiegare anche un fenomeno evidenziato dagli esperti dell’Istat: la contrazione della spesa per consumi è particolarmente evidente fra le famiglie con livelli di spesa medio-alti. Un’austerity ad ampio raggio sociale, quindi, dettata dalle necessità di una fase difficile per redditi e occupazione, che si è fatta sentire anche sulla dieta: rispetto al 2008, infatti, la spesa media per generi alimentari e bevande è scesa del 3% rispetto al 2008, portandosi a 461 euro al mese (nel 2008 era invece salita fino a 475 euro per effetto dell’aumento dei prezzi degli alimentari). L’Istat spiega inoltre che la quota di famiglie che asserisce di aver ridotto quantità e/o qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto all’anno precedente è pari al 35,6%. La contrazione della media nazionale dei consumi alimentari é dovuta soprattutto alla diminuzione registrata nel Mezzogiorno, dove dai 482 euro del 2008 si scende ai 463 del 2009. Nel 2009 la spesa mensile per generi alimentari e bevande rappresenta, in media, il 18,9% della spesa totale (il 16,4% tra le famiglie del Nord, il 24,4% nel Mezzogiorno).
La spesa non alimentare risulta stabile e nell’insieme è pari a 1.981 euro mensili. Diminuisce, però, la spesa per servizi sanitari, tabacchi e comunicazioni, mentre risulta in aumento la spesa per combustibili ed energia per via dell’inverno lungo e rigido. Cala al 3,6% (dal 3,8% del 2008), la quota della spesa per sanità (in particolare medicinali, dentista e visite mediche).Si spende un po’ meno per fumare (0,8% contro il precedente 0,9%), ma anche per il tempo libero e per la cultura (al 4,2% dal 4,3%). All’abitazione, invece, viene ormai destinato oltre un terzo della spesa totale (il 33,5% del 2009 contro il 32,1% del 2008); vive in affitto il 17,1 per cento delle famiglie mentre il 15,9% paga un mutuo e spende in media 530 euro al mese. Se si considera, infine, il profilo territoriale, si vede che la Lombardia è la regione con la spesa media mensile più elevata (2.918 euro), seguita da Veneto (2.857) ed Emilia Romagna (2.799). Fanalino di coda, ancora una volta, la Sicilia, con una spesa media mensile (1.721) di oltre mille euro inferiore a quella delle regioni con la spesa più elevata.
La drastica caduta dei consumi delle famiglie è stata commentata con preoccupazione dalla presidente degli industriali Emma Marcegaglia, che l’ha definita «un gravissimo problema ». E ha aggiunto: «La crisi colpisce sempre i più deboli. Ritornare a crescere, ricreare nuova occupazione, evitare che si perdano nuovi posti di lavoro è il tema fondamentale, sul quale imprese e lavoratori sono dalla stessa parte». Molta apprensione per i dati Istat anche fra i sindacati e fra i consumatori, che chiedono un sostegno al potere d’acquisto delle famiglie: «Il calo della spesa delle famiglie nel 2009 – ha sostenuto ad esempio il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli – conferma quanto la Cisl va sostenendo da tempo sulla necessità di sostenere la domanda interna per consumi ed investimenti al fine di superare la crisi». Secondo Federconsumatori e Adusbef, poi, la tendenza alla contrazione dei consumi è destinata ad approfondirsi nel 2010. Gli ultimi dati dell’osservatorio Findomestic, invece, sono più ottimisti e parlano di recupero nelle previsioni d’acquisto di qui a tre mesi per viaggi e vacanze, per l’arredamento della casa e per gli elettrodomestici.