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 2010  luglio 06 Martedì calendario

VOLANO I CONSUMI IN CINA FALLISCE IL PIANO SALVA-CLIMA - PECHINO

La Cina, pur rifiutando vincoli internazionali, ha avviato il piano di efficienza energetica più duro del mondo. Il pugno di ferro del premier Wen Jiabao, che ha imposto di chiudere entro settembre le fabbriche più inquinanti, viene però neutralizzato dall´aumento record dei consumi interni.
La sfida energetica di Pechino, primo investitore in turbine eoliche e pannelli solari, torna a rappresentare un problema globale a causa dell´aspirazione collettiva a standard di vita occidentali. L´obiettivo cinese, entro il 2020, resta quello di ridurre del 40% le emissioni di gas serra rispetto al 2005. I dati del primo semestre 2010 indicano invece che potrebbe già essere un problema rimanere sui livelli attuali. Uno studio Usa ha confermato che in Cina l´efficienza delle centrali a carbone è superiore a quella americana. La domanda di energia, innescata dalle sovvenzioni di Stato all´economia, cresce però in modo così impetuoso che ogni piano risulta travolto. Oltre 700 milioni di contadini, e 500 milioni di operai in marcia verso le metropoli, stanno acquistando lavatrici, frigoriferi, computer e altri elettrodomestici. Il nuovo ceto medio per la prima volta compra un´auto per famiglia. La giovane generazione degli operai, assieme a salari più alti, pretende fabbriche calde d´inverno e fresche d´estate, oltre che l´aria condizionata anche nei dormitori. I centri commerciali, spina dorsale della crescita cinese, visto l´export in calo, puntano su una climatizzazione fino ad oggi vietata. Dopo sette anni, in giugno l´efficienza energetica cinese ha così invertito la tendenza, calando del 3,2%, e le emissioni inquinanti hanno registrato il maggior incremento per un singolo Paese. Una Cina più ricca e più energivora.